ITALIANI ALL’ESTERO
SGURGOLA – Presso il Comune di Sgurgola (Frosinone) si è svolto un incontro dedicato al lancio del progetto “2024 Anno delle Radici italiane nel mondo”. Durante l’evento, a cui era presente anche il coordinatore del Maeci per il turismo delle radici Giovanni Maria De Vita, è intervenuto il Direttore Generale del Maeci per gli Italiani all’Estero Luigi Maria Vignali che ha in primo luogo ringraziato il sindaco e i cittadini di Sgurgola per l’organizzazione dell’incontro. Il Direttore Generale ha rilevato come il “turismo delle radici sia un po’ diverso dal turismo tradizionale. Quando guardiamo al turismo – ha aggiunto – pensiamo a dei viaggi per rilassarci. Si va ad esempio al mare, in montagna , nella natura o in contesti culturali. Ecco tutte queste componenti ci sono nel turismo delle radici, ma il turismo delle radici è qualcosa di più è un ritorno alle origini. Significa tornare nei luoghi da dove sono partiti per andare all’estero i genitori, i nonni, gli antenati, e riscoprirli. Si può ad esempio riscoprire l’albero genealogico, la casa che apparteneva ai propri antenati, i luoghi storici magari visti in vecchie fotografie o che erano presenti nei racconti ascoltati. Tutto questo – ha proseguito Vignali – è molto importante per attivare le emozioni, perché il turismo delle radici è innanzitutto un turismo delle emozioni in cui si viene coinvolti a livello dei sentimenti, ma c’è qualcosa che va oltre, possiamo anche dire che commuove in un certo senso chi partecipa”. Vignali, dopo aver ricordato che anche i Paesi anglosassoni hanno una tradizione nell’organizzare viaggi delle radici, ha sottolineato come a tutt’oggi sono circa 6 milioni e mezzo i connazionali nel mondo con cittadinanza italiana, ma vi sono anche 60 o 80 milioni discendenti italiani che potrebbero chiedere la cittadinanza italiana. Il Direttore Generale ha poi portato l’esempio degli irlandesi e degli scozzesi che da tempo promuovono viaggi delle radici organizzando gruppi che tornano in Irlanda e in Scozia per visitare i luoghi d’origine, la casa o il cimitero dove riposano i loro genitori. “Noi – ha continuato Vignali – vorremmo fare qualcosa di analogo, ma rafforzato, oltre che dal nostro patrimonio culturale, dalle tradizioni della gastronomia, per realizzare viaggi ancora più coinvolgenti”. “In Italia – ha poi rilevato il Direttore Generale – sarà fondamentale il coinvolgimento nel progetto dei borghi e dei piccoli comuni perché da lì partivano gran parte degli emigranti. Vogliamo che gli italiani e i loro discendenti tornino nel nostro Paese per scoprire le loro origini. Noi daremo assistenza ed aiuteremo i comuni ad organizzare questo percorso di accoglienza. Per questo abbiamo nominato una rete di coordinatori regionali e con loro organizzeremo tutti questi eventi e coordineremo queste attività di accoglienza dei turisti delle radici”. Vignali ha poi ricordato come i primi passi di preparazione del Progetto sul turismo delle radici siano stati mossi 2018 con l’organizzazione dei primi tavoli tecnici e di convegni, e con la successiva realizzazione di due guide sul turismo delle radici dedicate a varie regioni. Un percorso che ha ricevuto nuovo e positivo impulso dal Ministro degli Esteri Tajani. Il Direttore Generale ha anche parlato sia della nomina di un gruppo di lavoro del terzo settore, sia della necessità di far conoscere all’estero le opportunità offerte dal progetto. “Promuoveremo tra i nostri connazionali questa iniziativa – ha spiegato Vignali – attraverso le ambasciate, i consolati, gli Istituti di cultura. Vi sono poi dei momenti simbolici molto importanti per gli italiani all’estero, come ad esempio le attività che si svolgono nel mondo per la ricorrenza del 2 giugno. E’ importante, ad esempio, per gli italiani che vivono negli Stati Uniti il mese di ottobre in cui si festeggia la scoperta dell’America. Ogni collettività ha momenti simbolici e in quei contesti noi vogliamo organizzare gli eventi promozionali della nostra iniziativa, utilizzando anche quelli che oggi si chiamano testimonial, personaggi famosi che ci aiutino a far scoprire il turismo delle radici attraverso i giornali, la televisione, la radio e i canali social”. In proposito Vignali ha ricordato come nel mondo siano tanti i personaggi della politica, della cultura, dello spettacolo e dello sport capaci anche di parlare alle giovani generazioni. (Inform)