CAMERA DEI DEPUTATI
Il testo viene trasmesso alle ulteriori Commissioni competenti per l’espressione dei pareri
ROMA – La Commissione Esteri della Camera dei deputati ha avviato l’esame del provvedimento di ratifica ed esecuzione dell’Accordo in materia di coproduzione cinematografica tra Italia e Repubblica Dominicana, con Allegato, fatto a Roma il 14 febbraio 2019, già approvato dal Senato.
Ad illustrare il testo il relatore Emanuele Pozzolo (Fdi) che segnala come esso riproponga un disegno di legge presentato dal Governo nella scorsa legislatura senza che potesse giungere al termine dell’iter di approvazione. L’unica variazione inserita è la disposizione relativa alla copertura finanziaria del provvedimento.
L’intesa rientra nell’ambito degli accordi volti al rafforzamento della cooperazione culturale del nostro Paese, ed è finalizzata all’intensificazione dei rapporti cinematografici e audiovisivi con la Repubblica Dominicana. In particolare, il relatore rileva che il testo costituisce uno strumento normativo volto a favorire la pianificazione di opere cinematografiche o audiovisive tra produttori italiani e dominicani, consentendo alle coproduzioni realizzate ai sensi dell’Accordo di essere considerate alla stregua di opere nazionali dai rispettivi Paesi.
L’Accordo inoltre contribuisce a rafforzare ulteriormente a le relazioni bilaterali tra i due Paesi, già improntate ad una piena collaborazione e a rapporti economici rilevanti – e a questo proposito Pozzolo richiama le celebrazioni, avviate nel 2018, per il 120° anniversario delle relazioni diplomatiche tra essi.
Evidenzia poi che, come registrato nel rapporto SACE 2022, il Paese rappresenta per l’Italia il settimo mercato di sbocco in America latina: ha acquistato nel 2021 oltre 400 milioni di euro di beni (quasi il 25 per cento in più rispetto al record precedente) e prosegue il 2022 con ottimo ritmo.
L’Italia ha inoltre recentemente aderito al fondo di aiuto Iberoamericano Ibermedia, volto a sostenere lo sviluppo di progetti di coproduzione cinematografica tra i Paesi aderenti. Attivo dal novembre 1997, il programma vede ad oggi la partecipazione, oltre all’Italia, di Argentina, Bolivia, Brasile, Cile, Colombia, Costa Rica, Cuba, Ecuador, Guatemala, Messico, Panama, Paraguay, Perù, Portogallo, Porto Rico, Repubblica dominicana, Spagna, Uruguay e Venezuela.
L’intesa in esame stabilisce che le coproduzioni approvate e realizzate ai sensi dell’Accordo siano assimilate alle opere nazionali, individua i benefici a cui le opere possono avere diritto e i requisiti richiesti ai produttori per ottenerli, fissa le modalità di effettuazione delle riprese e le quote in percentuale degli apporti finanziari dei coproduttori e considera la possibilità di realizzazione di coproduzioni multilaterali. Vi sono anche disciplinati gli aspetti relativi alla comproprietà dei diritti di proprietà intellettuale e stabilite facilitazioni alla circolazione del personale tecnico, creativo e artistico e della relativa attrezzatura di produzione. Sono inoltre fissati i termini per il saldo degli apporti da parte del coproduttore minoritario e per la distribuzione dei mercati e dei proventi. L’intesa disciplina quindi le modalità, rispettivamente, per l’esportazione delle opere coprodotte in Paesi dove vige il contingentamento nella commercializzazione, per l’apposizione delle diciture di identificazione delle opere, per la presentazione delle stesse ai Festival internazionali e per l’approvazione dei progetti di coproduzione. Ad una Commissione mista viene affidato il compito di vigilare sulla regolare applicazione dell’Accordo. Nell’Allegato sono invece individuate le norme procedurali per l’ammissione ai benefici della coproduzione.
Le spese derivanti dall’attuazione dell’Accordo sono valutate in 4.890 euro ogni quattro anni, a decorrere dall’anno 2025, e vi si provvede con il programma «Fondi di riserva e speciali» della missione «Fondi da ripartire» dello stato di previsione del Ministero dell’Economia per l’anno 2023, allo scopo parzialmente utilizzando l’accantonamento relativo al Ministero degli Affari esteri. L’esame preliminare si dichiara concluso e il provvedimento viene trasmesso alle ulteriori Commissioni competenti per l’espressione dei pareri. (Inform)