CAMERA DEI DEPUTATI
ROMA – “Stiamo lavorando a tutto campo in stretto coordinamento con la comunità internazionale, le istituzioni europee e i Paesi alleati” .Lo ha detto il Vice Presidente del Consiglio e Ministro degli Esteri Antonio Tajani riferendo oggi in Aula della Camera dei deputati in merito alla situazione in Israele , “nazione sovrana” che “ha il diritto fondamentale di vivere in pace e sicurezza” . “La drammatica situazione di questi giorni richiama la necessità di riportare il processo di pace al centro dell’attenzione internazionale”, ha detto ancora Tajani sottolineando che “la posizione dell’Italia al riguardo è molto chiara: restiamo convinti che la sola via per la pace sia una soluzione a due Stati, giusta e sostenibile, negoziata direttamente tra le parti, in linea con i parametri stabiliti dal diritto internazionale e dalle rilevanti risoluzioni del Consiglio di Sicurezza”. Il Ministro Tajani nella sua informativa si è a lungo soffermato sulla condizione dei nostri connazionali e sull’impegno della Farnesina. “Da sabato mattina abbiamo dato subito priorità alla situazione degli italiani in Israele. Sono in contatto costante con l’Unità di crisi del Ministero degli Affari esteri e della cooperazione internazionale, con l’Ambasciata di Tel Aviv, con quella di Beirut, con il Consolato generale a Gerusalemme, che ringrazio per la dedizione e il grande lavoro svolto. Stiamo operando incessantemente per assistere i nostri connazionali”.
Tajani ha informato l’Aula che “gli italiani residenti in Israele sono oltre 18.000, tra cui numerosi cittadini con doppia cittadinanza” e che “circa 1.000 ragazzi con doppio passaporto sono arruolati nell’esercito israeliano per il servizio di leva”. “Nella striscia di Gaza – ha riferito – la presenza stimata è di 10 italiani in totale, inclusa una bambina di un anno. È presente, altresì, a Gerico un nucleo di Carabinieri, impegnato nella formazione della Polizia palestinese, con la missione Miadit”.
Per quanto riguarda invece i coniugi italo -israeliani Liliach Lea Havron e Eviatar Moshe Kipnis, che vivevano nel kibbutz di Be’eri, “purtroppo non abbiamo ancora notizie certe” ha detto Tajani, spiegando che sono stati “probabilmente presi in ostaggio”. “Faremo il possibile per trovarli e portarli in salvo” ,ha assicurato il titolare della Farnesina. Il Ministro degli Esteri ha precisato poi che “abbiamo assistito e continuiamo ad assistere i viaggiatori temporanei, per consentire il loro rientro a casa”. “Non abbiamo notizie certe, esatte degli italiani presenti, perché – ha spiegato – molti non sono registrati nelle App di Viaggiare Sicuri o del Ministero degli Affari esteri, quindi, ogni tanto si manifesta la presenza di gruppi di italiani. Noi riteniamo che siano circa 1.000, che si aggiungono ai 18.000. Stiamo lavorando – ha assicurato il Ministro – per rimpatriarli tutti”. “Stamane – ha continuato – ne sono partiti 200, con due voli militari organizzati dal Ministero degli Affari esteri e della cooperazione internazionale e dal Ministero della Difesa; 180 dovrebbero partire oggi pomeriggio, con un volo di una compagnia privata, la Neos Air, che dovrebbe atterrare all’aeroporto di Verona. Nei prossimi giorni dovremmo rimpatriare altri 500 italiani, con due voli militari e altri due voli della compagnia privata Neos Air”. “Ci sono, poi, già altri circa 100 italiani che sono tornati in questi giorni, con voli di compagnie private, El Al e Ryanair; adesso vola – pare – soltanto El Al; finché hanno volato le altre compagnie, sono tornati per loro conto con queste compagnie, come avete visto dai servizi delle televisioni”. “Questo è quello che riguarda i nostri cittadini italiani, che continueremo ad assistere in tutti i modi possibili. Però è importante – ha avvertito Tajani – che tutti i connazionali si registrino sul sito Viaggiare Sicuri e scarichino l’App Unità di Crisi, attivando la geolocalizzazione”. (Inform)