RAI ITALIA
ROMA – La trasmissione di Rai Italia “Casa Italia” ha realizzato nei giorni scorsi un focus sugli Stati Uniti per parlare della realtà della comunità italiana residente. Da sempre gli Usa hanno infatti attirato migliaia di emigrati italiani, soprattutto all’indomani dei due conflitti mondiali. Ancora oggi gli Usa – spiega il servizio di Casa Italia – sono tra le mete più ambite dai connazionali che decidono di emigrare. Nel 2021 gli iscritti Aire erano quasi 290mila mentre nel 2023 la cifra è salita fino alla soglia di 345mila unità, registrate nel mese di marzo. Un vero e proprio esodo di persone in cerca di meritocrazia e opportunità di lavoro in un Paese dinamico. Neppure la pandemia è riuscita a frenare questo esodo, anche per quanto riguarda gli studenti. Fabrizio Di Michele, Console Generale d’Italia a New York, ha ricordato come la pandemia abbia comunque avuto un impatto socio-economico importante, generando una crisi dalla quale ci si sta riprendendo. “New York ci ha abituati a grandi rinascite perché ha le risorse per farlo però oggettivamente la città che ho trovato al mio arrivo era ancora ferita dal Covid. Essendo una città che vive del movimento delle persone, tra business e turismo, e avendo applicato delle restrizioni importanti, è stata anche la città forse più colpita sul piano economico. Oggi i dati ci dicono che molti settori, come il turismo, sta tornando a livelli pre-Covid”, ha spiegato Di Michele che, parlando poi di emigrazione italiana ha evidenziato come questa sia cambiata nel tempo. “Non c’è dubbio che ormai da almeno due decenni il tipo di flusso migratorio dall’Italia verso gli Stati Uniti è cambiato: parliamo di professionisti, ricercatori o businessman. La maggior parte di quelli che arrivano cerca di stabilirsi”, ha spiegato il Console evidenziando anche una certa differenza rispetto alla figura del cosiddetto ‘expat’ di qualche anno fa che invece era più propenso a spostarsi con una certa frequenza. “New York offre in termini di energie e risorse più di qualsiasi altra città del mondo”, ha sottolineato Di Michele. Tra le attività promosse dal Consolato è stata ricordata quella recentemente dedicata ad alcune start-up impegnate nel venture capital. Francesca Parvizyar (AD International Events) ha ricordato anche altre città o aree statunitensi che attirano tanti giovani italiani: Chicago, Boston, Texas, Silicon Valley. “Il Nord America è ancora avvertito, ma lo è realmente, come un luogo di grandi opportunità e di meritocrazia e questo per i giovani, così come per tutti, è fondamentale”, ha evidenziato Parvizyar. “Chicago è forse la città più bella degli Stati Uniti”, ha rilevato Parvizyar precisando come esista ad esempio un gemellaggio tra Chicago e Milano che va avanti da mezzo secolo. Da segnalare anche la testimonianza di Alberto Acito (Direttore Innovit – San Francisco) che dirige un luogo in cui convergono business, cultura e tecnologia. “La comunità italiana presente in Silicon Valley è formata da manager, imprenditori, scienziati; d’altro canto il settore delle start-up in Italia è ancora in una fase iniziale e quello che vogliamo fare è far emergere questa opportunità creando un ponte tra l’Italia e la Silicon Valley”, ha spiegato Acito. Stefano Genova (Technical Producer) oggi vive negli Usa e lavora per un’agenzia che si occupa di organizzazione di grandi eventi. Ha raccontato come è nata la sua passione per gli Usa. “Se si ha voglia di metterti in gioco bisogna venire negli States”, ha commentato Genova. E’ intervenuta anche Valeria Fascianelli (ricercatrice alla Columbia University) che si occupa nello specifico di neuroscienze in quello che è considerato un centro di eccellenza nel mondo. (Inform)