ISTITUZIONI
L’AQUILA – Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella è intervenuto alla cerimonia di apertura della 36° Assemblea Nazionale delle Province d’Italia che si è svolta a L’Aquila con il titolo: “Le Province, che storia!”. La cerimonia è stata presieduta ed introdotta da Laura Pernazza, Presidente della Provincia di Terni. Dopo i saluti istituzionali del Presidente della Provincia Angelo Caruso e del Sindaco Pierluigi Biondi, il Presidente dell’UPI, Michele de Pascale, ha svolto la Relazione. L’intervento del Presidente Mattarella ha concluso la cerimonia. “Questa Assemblea è orientata a rinnovare e rafforzare l’istituzione provinciale per rispondere, con maggiore efficacia, alle esigenze reali dei cittadini; per consentire alle nostre comunità di affrontare meglio le sfide di questo tempo. Con la Costituzione repubblicana, le Province sono diventate le mappe di un Paese articolato, che rispetta la varietà dei territori e avverte come un valore l’articolazione istituzionale”, ha esordito il Presidente Mattarella ricordando la solidità del radicamento delle Province nella vita d’Italia. Mattarella ha rievocato il passaggio storico della rinascita dell’UPI, nel maggio del 1946. “Il documento esordiva con la necessità di snellimento e sburocratizzazione dell’apparato statale. Questa finalità era la vocazione che la Repubblica affidava anche alle Province. Diverse riforme sono intervenute nel corso dei decenni. Fino all’ultima, del 2014, che ha ridimensionato ruolo e funzioni delle Province in previsione di un riassetto costituzionale, che poi non si è compiuto perché non ha ricevuto il necessario consenso degli elettori”, ha aggiunto Mattarella precisando che le norme attualmente in vigore disegnano strutture e ambiti delle Province e che è in itinere un nuovo percorso di riforma con proposte di legge di diversi gruppi parlamentari. “Vi è adesso un testo unificato all’esame della Commissione Affari costituzionali. La composizione politica plurale, e la comune responsabilità, dell’Unione delle Province d’Italia può fornire al Parlamento elementi preziosi di esperienza e di conoscenza”, ha evidenziato Mattarella ricordando che le Province sono chiamate a partecipare anche all’essenziale compito di coesione sociale. “Sarebbe un grave errore affidarsi soltanto alla forza inerziale della crescita quantitativa delle aree metropolitane e degli insediamenti produttivi, collocati nei nodi delle principali reti logistiche e di comunicazione. La coesione del Paese, la sua stessa unità civile, richiede una crescita delle potenzialità di tutti i territori, anche di quelli delle aree interne, delle zone montane, dei piccoli centri. Interpreto anche in questo senso la vostra richiesta di assegnare alla Provincia, tra i suoi compiti fondamentali, la pianificazione dello sviluppo, con il chiaro obiettivo della sostenibilità ambientale e sociale, e con l’impegno di far convergere attori privati e pubblici in una rivitalizzazione dei territori oggi più svantaggiati”, ha aggiunto Mattarella tornando sulle richieste di riforme che provengono anche dagli stessi territori. “Oggi le Province sono chiamate a un importante appuntamento: l’attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Si tratta di un’occasione storica per l’Italia e lo è anche per l’Europa. La sua piena riuscita è un interesse comune, che merita tutto l’impegno e la solidarietà di cui la nostra società, in ogni sua componente, è capace di fornire. Come è stato puntualmente sottolineato in questa Assemblea, nei documenti presentati dall’UPI, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza è un banco di prova anche per le Province, chiamate a essere importanti soggetti attuatori di molti progetti. L’UPI ha segnalato criticità nei processi di pagamento e alcune serie problematiche tecniche relative alle piattaforme di rendicontazione. Sono questioni da esaminare con attenzione. I progetti che vi riguardano, e che richiedono coinvolgimento in regia delle Province, hanno valenza strategica. Il Paese trarrà un gran beneficio dal loro compimento”, ha puntualizzato Mattarella menzionando inoltre come proprio la Costituzione disegni un’articolazione della Repubblica divisa tra Stato, Regioni, Province, Città metropolitane, Comuni. “Non un impianto gerarchico, bensì un governo multi-livello, ispirato ai principi della democrazia e della sussidiarietà. Dove le fondamenta poggiano sull’uguaglianza nelle libertà, nei diritti, nei servizi essenziali, nelle opportunità per i cittadini, qualunque sia il territorio in cui vivono”, ha concluso Mattarella. (Inform)