ITALIANI ALL’ESTERO
“Harlem, Italia. Covello e Marcantonio, due visionari nel ghetto dei migranti” di Renato Cantore e “La scuola degli italoamericani. Storia e pratiche inclusive negli articoli di Leonard Covello” di Carmen Petruzzi
FOGGIA – Il 29 maggio saranno presentati a Foggia due libri sull’emigrazione italiana negli Stati Uniti e in particolare sulle figure dell’educatore e sociologo Leonard Covello e dell’avvocato e politico Vito Marcantonio: “Harlem, Italia. Covello e Marcantonio, due visionari nel ghetto dei migranti” (ed. Rubbettino, 2022) del giornalista Rai Renato Cantore, e “La scuola degli italoamericani. Storia e pratiche inclusive negli articoli di Leonard Covello (1887-1982)”(Tab edizioni, 2022) di Carmen Petruzzi, ricercatrice dell’Università di Foggia.
L’appuntamento con gli autori è alle ore 17.30 nella Sala “Rosa del Vento” della Fondazione dei Monti Uniti (Via Arpi, 152).
All’incontro porteranno il saluto: Gianfranco Piemontese, consigliere di amministrazione della Fondazione dei Monti Uniti; Sebastiano Valerio, direttore del Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università di Foggia; Donato Paolo Salvatore, presidente della Società Operaia di Mutuo Soccorso di Avigliano; Luigi Scaglione, presidente del Centro Studi Internazionali Lucani nel mondo. L’incontro sarà introdotto da Michele Presutto, Istituto per la Storia del Risorgimento Italiano – Comitato di Foggia, con una relazione dal titolo “Apocalittici e immigrati: mobilità italiane negli Stati Uniti, 1850-1950”. Modererà Antonella Cagnolati, professoressa ordinaria di Storia Moderna presso l’Università di Foggia, e curatrice della prefazione de “La scuola degli italoamericani”.
“La scuola degli italoamericani” riunisce una selezione di articoli – tradotti per la prima volta in lingua italiana – di Leonard Covello (1887-1982), primo preside italoamericano di una scuola superiore a New York, pedagogista interculturale, sociologo dell’educazione e leader della comunità di East Harlem. Nei suoi scritti, tradotti Carmen Petruzzi, spicca un afflato etico di enorme rilevanza: la scuola compare come fulcro del mutamento sociale e cardine dell’abbattimento del pregiudizio etnico, strumento di emancipazione e pilastro di inclusione, solidarietà e democrazia. Una fede incrollabile nell’istituzione scolastica, la sua, che Covello professò con forza, dialogando con studenti e figure politiche allo scopo di cambiare radicalmente – e dalle fondamenta – quell’immaginario simbolico costruito su pregiudizi alienanti che tanto aveva danneggiato gli italoamericani. Opera vincitrice del Premio CIRSE-Centro di Ricerca Italiana per la Ricerca Storico-Educativa 2022 per la sezione monografia.
“Harlem, Italia. Covello e Marcantonio, due visionari nel ghetto dei migranti”: un’amicizia per tutta la vita, due destini indissolubilmente legati a quello del popolo di Harlem, dove i “lazzaroni indesiderabili” provarono, e riuscirono, a diventare buoni cittadini americani senza rinnegare la propria identità. Accolti con sospetto, sfruttati e sottopagati, stipati in case malsane e fatiscenti, cacciati finanche dalla loro chiesa, gli italiani arrivati a fine Ottocento a East Harlem, in gran parte dalle regioni povere del sud, diventarono in pochi decenni la più grande comunità italo-americana di New York. Una comunità forte, dignitosa, gelosa della propria identità ma aperta al confronto con altri popoli e altre culture, guidata da leader illuminati e visionari. Contrariamente a tanti italiani di successo, Leonard Covello, educatore e sociologo, e Vito Marcantonio, avvocato e uomo politico, pur avendone la possibilità, decisero di non lasciare mai il ghetto dei migranti, di condividerne la vita e le speranze. Il loro “sogno americano” non era quello di salvarsi da soli, ma di crescere insieme alla comunità, guidandola verso importanti conquiste: il riconoscimento della lingua italiana, la scuola di comunità, alloggi dignitosi, i diritti di cittadinanza, una rete di protezione sociale, condizioni migliori di vita e di lavoro. (Inform)