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INFORMAZIONI DEL GIORNO – NEWS PER GLI ITALIANI ALL'ESTERO

Missioni internazionali, audizione dei Ministri Di Maio e Guerini davanti alle Commissioni riunite Esteri e Difesa di Camera e Senato

ATTIVITA’ PARLAMENTARI

(fonte immagine Senato)

ROMA -Nell’ambito dell’esame congiunto della Deliberazione del Consiglio dei ministri in merito alla partecipazione dell’Italia a ulteriori missioni internazionali per l’anno 2022, adottata il 15 giugno 2022 (Doc. XXV, n. 5), nonché della Relazione analitica sulle missioni internazionali in corso e sullo stato degli interventi di cooperazione allo sviluppo a sostegno dei processi di pace e di stabilizzazione, riferita all’anno 2021, anche al fine della relativa proroga per l’anno 2022, deliberata nello stesso Consiglio dei ministri del 15 giugno 2022 (Doc. XXVI, n. 5), le commissioni Esteri e Difesa di Camera e Senato hanno svolto le audizioni dei Ministri degli Esteri e della Difesa, rispettivamente Luigi Di Maio e Lorenzo Guerini.

Nel suo intervento il Ministro Di Maio ha precisato che il valore delle missioni internazionali assume connotati sempre più rilevanti alla luce del conflitto in Ucraina che dura ormai da sei mesi, parlando anche degli incontri multilaterali delle ultime settimane che hanno confermato un ampio fronte di alleati uniti contro l’aggressione russa in territorio ucraino. “La situazione sul campo rimane preoccupante e l’Italia continua con tenacia a lavorare per la pace. Quando le condizioni lo consentiranno, si potranno trovare soluzioni negoziali. La guerra ha provocato la più grave crisi di rifugiati e ha sconvolto la catena alimentare globale, anche per il traposto di generi alimentari. Soprattutto la crisi del grano è la riprova di quanto la guerra si ripercuota su Mediterraneo e Africa e diventi quindi ancor più cruciale l’impegno dell’Italia”, ha spiegato Di Maio rimarcando come l’Africa sia attore imprescindibile per l’Italia in questo momento in particolare con Paesi come Algeria, Congo, Angola e Mozambico nelle intese per l’affrancamento dal gas russo. Di Maio ha segnalato anche la congiuntura complessa sul fronte migratorio. “Legame transatlantico, vocazione europeista e prioritaria attenzione al Mediterraneo allargato” sono i concetti espressi da Di Maio per rievocare quanto discusso nel recente vertice NATO di Madrid anche all’insegna del “rafforzamento della postura di deterrenza nel medio termine sul fianco est esposto alla guerra in Ucraina”. Il Ministro degli Esteri ha poi ricordato l’azione di pattugliamento navale nel Mediterraneo orientale e la presenza di battaglioni multinazionali in Bulgaria e Ungheria; quindi ha menzionato il ruolo delle operazioni KFOR in Kosovo e la NATO Mission in Iraq. “Occorre una visione a 360 gradi nell’ambiente di sicurezza atlantico, da est fino al fianco sud dell’Alleanza. Più della metà degli alleati ha già ratificato le nuove adesioni di Finlandia e Svezia”, ha precisato Di Maio ricordando che anche l’Italia deve affrontare questo punto. “Il ruolo della NATO non è antagonista ma sinergico a quello dell’UE nel campo della difesa e della sicurezza comuni. L’Italia fornisce un contributo notevole alle missioni europee: la bussola strategica deve essere il rafforzamento delle operazioni europee con mandati più flessibili anche per il dispiegamento militare”, ha spiegato Di Maio parlando poi della cooperazione regionale per la stabilizzazione dei Paesi vicini e dell’ingresso in UE di nuovi partner che si trovano nei Balcani occidentali. Per quanto riguarda il cosiddetto Mediterraneo allargato, Di Maio ha segnalato le situazioni nelle aree di crisi. “In Libia, dopo il rinvio delle elezioni, sono cresciute insidiose contrapposizioni e rivalità: bisogna evitare la cristallizzazione di due governi paralleli. Centrale è l’assistenza alle autorità libiche per la gestione integrata dei confini. Nella stabilizzazione del Sahel invece la priorità è l’attenzione alla proliferazione di gruppi armati jihadisti e al quadro regionale in deterioramento per gli attacchi terroristici”, ha evidenziato Di Maio riferendosi a Mali, Burkina Faso e Ciad. Su Libano “c’è piena disponibilità essendo un Paese prioritario per la cooperazione allo sviluppo con la missione UNIFIL che è il fiore all’occhiello”. Per quanto concerne l’Asia, il Ministro degli Esteri ha infine voluto evidenziare il supporto alla popolazione afghana, le opere di sminamento umanitario e la cooperazione allo sviluppo.

Il Ministro Guerini ha ricordato il problema delle minacce tradizionali e di quelle ibride, nonché dell’approvvigionamento energetico. “Parliamo di obiettivi che non sono un mero elenco ma complesse sfide per la difesa da cui discendono le missioni per il mantenimento di sicurezza e pace e per la creazione di capacità militari in Paesi partner”, ha spiegato il Ministro della Difesa sottolineando gli impegni delle nostre forze armate nel 2022. “E’ una duplice postura strategica della difesa: essere proattivi sul piano internazionale per stipulare patti, ma anche reattivi per avere strumenti militari flessibili. Il mandato politico si può realizzare grazie alla professionalità delle forze armate italiane, cui esprimo la mia massima stima in contesti mai privi di rischio”, ha evidenziato Guerini che vede nell’aggressione russa all’Ucraina un necessario e consequenziale riassetto della postura NATO per un maggiore impegno in teatri dove ci sono maggiori interessi anche nazionali. “Si tratta di teatri eterogenei, con estrema mutevolezza. L’Italia ha risposto con concretezza, confermando un ruolo internazionale di rilievo con i suoi contingenti dimostrandosi tra i maggiori Paesi contributori. Siamo partner militari di pregio, in una sintesi di rafforzamento della tutela degli interessi nazionali e di garanzia per la sicurezza anche nel Mediterraneo allargato”, ha aggiunto Guerini giudicando un pericolo un eventuale successo della Russia. “Sarebbe la vittoria di un metodo che vede il ricorso alla forza militare per la realizzazione dei propri obiettivi”, ha spiegato Guerini sottolineando l’importanza della postura di deterrenza NATO sul fianco est. Cambiando scenario, Guerini ha parlato dell’impegno per la gestione di grandi eventi: ad esempio nella Penisola arabica, in Qatar, nel quadro di sicurezza per lo svolgimento dei Mondiali di calcio. “Il ringraziamento alle forze armate non sia una clausola di rito ma un reale supporto ai nostri militari all’estero. La revisione del reclutamento e la ridefinizione dei contingenti in base alla legge 244 veda la convergenza unanime sui testi”, ha concluso Guerini auspicando che il lavoro possa trovare compimento. (Inform)

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