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Registr. Trib. Roma n.338/2007 del 19-07-2007
INFORMAZIONI DEL GIORNO – NEWS PER GLI ITALIANI ALL'ESTERO

Maeci, il dibattito della Conferenza nazionale dell’export e dell’internazionalizzazione delle imprese

FARNESINA

 

ROMA – Si è tenuta all’Auditorium Parco della Musica la conferenza nazionale dell’export e dell’internazionalizzazione delle imprese, promossa e organizzata dal Ministero degli Esteri. Essa si è configurata come un momento di confronto e dibattito a tutto campo con i rappresentanti delle agenzie di sostegno pubblico all’export, esponenti del mondo associativo e i vertici di grandi imprese, sulle strategie per rafforzare la presenza del sistema economico italiano sulla scena internazionale in un contesto globale in continuo mutamento. Dopo l’intervento introduttivo del Ministro degli Esteri Tajani (Vedi Inform n.278, A Roma la Conferenza nazionale dell’Export e dell’Internazionalizzazione delle Imprese, Tajani: Lavorare tutti insieme per aggregare le piccole e medie imprese, per fare in modo che siano in grado di esplorare altri mercati, con la grande disponibilità della nostra diplomazia | www.comunicazioneinform.it), si sono svolti i vari Panel della conferenza, fra questi segnaliamo quelli dedicati alle nuove sfide del Sistema Paese e al ruolo delle grandi imprese nella promozione delle filiere all’estero. Il primo panel è stato introdotto da Alessandra Ricci (amministratore delegato di Sace) spiegando alcuni macro trend del mercato internazionale tra cui l’incremento del potere d’acquisto della fascia media di popolazione compresi i cosiddetti Paesi emergenti (Turchia, Vietnam, India e Cina): il dato interessante riguarda proprio i beni di consumo dove l’Italia potrebbe andare a prendere delle quote di mercato in tali scenari. Un’altra sfida riguarderà l’approvvigionamento di materie prime che vengono importate per lo più da Paesi africani, per cui risulterà centrale stabilire sempre più rapporti strategici con questo continente. Nel primo panel hanno parlato Matteo Zoppas (Presidente Ice), Vito Pertosa (Amministratore delegato Angel Group), Luigi Scordamaglia (AD Filiera Italia), Marcello Cattani (Presidente Farmindustria), Lauro Panella (servizio di ricerca Parlamento europeo). Matteo Zoppas ha sottolineato anzitutto la rilevanza della realtà degli imprenditori che consente al mercato italiano di arrivare a numeri importanti per il Made in Italy nel mondo. Zoppas ha inoltre spiegato che il ruolo dell’Ice è quello di far incontrare domanda e offerta per i prodotti italiani, anche attraverso le fiere e raccontando al mondo cos’è il Made in Italy. Lauro Panella ha ricordato come l’Italia sia fortemente legata al mercato della Germania quale parte integrante del settore della componentistica della produzione tedesca. Panella ha tuttavia spiegato che la Germania sta rivalutando il suo modello produttivo anche in funzione di una maggiore flessibilità europea per i cosiddetti aiuti di Stato: da inizio 2022 oltre il 50% di tutte le notifiche alla Commissione europea per tali aiuti viene dalla Germania e circa il 27% invece proviene dalla Francia. Dal canto suo Vito Pertosa ha invitato a cogliere l’occasione del Next Generation per aumentare i vantaggi competitivi dell’Italia, andando in nuovi mercati che consentano investimenti sicuri. Luigi Scordamaglia ha sottolineato come le opportunità dalle crisi possono esserci ma a condizione che ci sia voglia di adeguarsi ai cambiamenti per migliorare e andare avanti. Inoltre Scordamaglia ha evidenziato che, in un contesto interno come quello dell’UE, è più facile difendere l’identità del prodotto italiano – per esempio contrastando il fenomeno del cosiddetto ‘italian sounding’ – rispetto ad altri mercati nel mondo. Marcello Cattani di Farmindustria ha parlato di un settore che, sotto l’aspetto anche occupazionale, è relazionato con il progresso della scienza e della medicina. Cattani ha espresso apprezzamento per l’impegno del Governo nel coniugare le politiche volte alla salute a quelle di tipo industriale. Nell’altro panel, dedicato al ruolo delle grandi imprese, sono intervenuti: Giuseppe Zafarana (Presidente Eni), Dario Scannapieco (Amministratore delegato Cassa Depositi e Prestiti), Claudio Graziano (Presidente Fincantieri), Emma Marcegaglia (Presidente Marcegaglia Holding), Stefano Pontecorvo (Presidente Leonardo), Barbara Beltrame (Vicepresidente Confindustria), Giovanni Sabatini (Direttore generale ABI), Lucia Aleotti (Consigliera d’amministrazione Menarini). Giuseppe Zafarana ha parlato di momenti di crisi nell’attualità legati non solo a conflitti bellici in corso, come quello arabo-israeliano o russo-ucraino, ma anche a questioni ad esempio relazionate con i cambiamenti climatici. Tutto questo –come ha sottolineato Zafarana – sta comportando un riassetto multipolare degli equilibri mondiali con la competizione tra est e ovest che vede un dualismo acceso tra Cina e Stati Uniti. Dario Scannapieco ha ricordato che, quando è stato predisposto il piano industriale di CDP, ci si è focalizzati in modo molto attento sul rafforzamento delle filiere italiane nell’ambito delle catene globali del valore perché ci si è resi conto di quanto sia ancora più complesso oggi essere competitivi a livello internazionale. Claudio Graziano ha ricordato come sia stato importante trovare sinergie per supportare le filiere nelle diverse situazioni di crisi, scaturite dal fatto di essere economicamente interdipendenti a livello globale. Stefano Pontecorvo ha sottolineato come il Pil non sia più in se stesso un indicatore sufficiente per individuare la ricchezza di una Nazione perché ad esempio un ruolo sempre più centrale lo sta rivestendo la capacità di possedere una tecnologia avanzata, i cui prodotti sono sempre più richiesti. Emma  Marcegaglia ha ricordato come lo scenario internazionale sia molto cambiato rispetto a un ventennio fa quando c’era un’idea di globalizzazione molto spinta, dove l’unica ragione alla base delle scelte di una catena di valore sembrava essere l’efficienza dimenticandosi invece dell’autonomia strategica finendo per dipendere troppo da alcuni Paesi in alcuni settori. Lucia Aleotti ha espresso soddisfazione per il supporto fornito in ambito internazionale, dalla diplomazia italiana, al settore farmaceutico soprattutto in contesti difficili dovuti alle crisi in atto. Giovanni Sabatini ha dal canto suo sottolineato come le imprese italiane siano riuscite a mantenere la propria quota di export nonostante le diverse crisi che ci sono state e che ci sono tuttora. Barbara Beltrame ha spiegato che le imprese a capitale estero, le cosiddette multinazionali, cercano la qualità italiana che è rappresentata dalla filiera costituita dalle piccole e medie imprese. E’poi di nuovo intervenuto del Ministro degli Esteri Antonio Tajani che ha ricordato l’accordo – ancora non perfezionato – con l’Università per Stranieri di Perugia che consentirebbe a diversi studenti africani, che si sono laureati in Italia e che quindi parlano il nostro idioma, di essere un ponte d’unione con l’Italia una volta tornati nei loro Paesi d’origine. “Sono ragazzi innamorati dell’Italia e noi vogliamo mettere a disposizione del mondo delle imprese italiane anche giovani qualificati che possono essere ambasciatori delle vostre aziende nei Paesi in cui andate a investire”, ha precisato Tajani. Da segnalare infine l’intervento del Rettore dell’Università per stranieri di Perugia Valerio De Cesaris che ha sottolineato l’importanza dell’internazionalizzazione per le nostre università e la necessità di collegare l’attività degli atenei al sistema produttivo italiano. (Inform)

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