MILANO -Tutti noi consumatori tendiamo a preferire quei prodotti che riteniamo sicuri e che ci ispirano fiducia. Le cronache recenti hanno ribadito l’importanza per i consumatori della tracciabilità dei prodotti e dei controlli sulla sicurezza.
Queste preoccupazioni sono al centro dell’azione della Commissione europea a tutela del “made in” ossia del marchio d’origine dei prodotti. In particolare la Commissione ha proposto due nuovi regolamenti in favore di controlli più severi e di maggiore tracciabilità dei beni in commercio.
Cosa cambia in pratica con le nuove regole? Resta il principio fondamentale per cui tutti i prodotti immessi sul mercato devono essere sicuri. In più, la Commissione propone tre aree di intervento: rilancio dell’indicazione dell’origine e della tracciabilità dei prodotti; procedure snelle per sviluppare nuovi standard di qualità; niente più “doppioni legislativi” grazie a un insieme coerente di regole applicabili a tutti i prodotti non alimentari.
Beneficiari diretti di questo pacchetto sono i consumatori e le aziende che producono beni di qualità. Partiamo dai consumatori: grazie a marchi certificati facilmente riconoscibili, come il famoso “made in Italy”, noi consumatori europei potremo acquistare con maggiore consapevolezza. Esigere prodotti tracciabili ci renderà partecipi nel controllo della qualità e della sicurezza dei prodotti stessi.
Il singolo individuo non è però l’unico beneficiario. La Commissione intende avvalersi di questa proposta per rilanciare l’economia dell’Unione, tutelando le imprese. Queste potranno produrre beni sicuri, controllati e di qualità, avvalendosi sia del marchi nazionali, come il nostro “made in Italy”, sia del marchio europeo “made in Europe” per quei prodotti creati in più Stati membri. Pur mantenendo una certificazione di qualità, questa proposta permette una valorizzazione delle produzioni interamente locali.
Queste considerazioni sono particolarmente rilevanti per un mercato, come quello europeo, che conta transazioni per i prodotti non-alimentari dell’ordine di mille miliardi di euro. La Commissione intende sostenere questa realtà grazie a regole certe, valide per tutti i settori e che siano accompagnate da salde procedure di controllo e di verifica.
Queste proposte sono di grande importanza specialmente per un paese come l’Italia, che vanta una vasta gamma di marchi locali. È questo il caso del settore tessile, alimentare e della siderurgia. Vantare un Made in locale o europeo, significherà poter competere nel mercato globale, garantendo ai propri consumatori un’elevata sicurezza e qualità dei prodotti.(Francesco Laera*-Le 12 Stelle/Inform)
* Rappresentanza a Milano della Commissione Europea