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L’intervento in Aula del deputato  Simone Billi (Lega, ripartizione Europa) nella discussione della proposta di legge costituzionale che modifica il riconoscimento delle peculiarità delle Isole e il superamento degli svantaggi derivanti dall’insularità

CAMERA DEI DEPUTATI

 

ROMA – Il deputato eletto nella ripartizione Europa Simone Billi (Lega) è intervenuto in Aula nel corso della discussione sulla proposta di legge costituzionale che modifica il riconoscimento delle peculiarità delle Isole e il superamento degli svantaggi derivanti dall’insularità.

La proposta è ora in discussione alla Camera dopo essere stata approvata, in prima deliberazione, dal Senato e dalla Camera e approvata, in seconda deliberazione, con la maggioranza assoluta dei suoi componenti, dal Senato.

Billi ricorda che l’obiettivo del testo è il riconoscimento costituzionale dello svantaggio legato all’isolamento che scontano le isole italiane, riconoscimento che è “il presupposto per permettere al legislatore di assicurare le stesse opportunità del resto del Paese, compensando gli svantaggi strutturali dei territori insulari e rimuovendo, o almeno attenuando, le diseguaglianze che penalizzano lo sviluppo”. “L’attenzione al territorio, come è noto, è un tema caro alla Lega, che anche per questo si è fin da subito spesa per portare avanti questa proposta e persino per migliorarla – sottolinea Billi, segnalando alcune delle modifiche proposte e adottate nel corso dell’iter parlamentare della proposta. Billi ribadisce anche l’appoggio della Lega al prosieguo della discussione, nonostante la crisi di Governo in corso.

Per il deputato, “la salute del nostro Paese è strettamente legata a quella delle isole” e “un minore sviluppo di parti così importanti del territorio non può non riverberarsi sull’intero assetto del nostro Paese”. “Grazie a questa legge – aggiunge, – lo status di insularità si va ad aggiungere agli altri ostacoli all’uguaglianza sostanziale che il nostro ordinamento nel suo complesso è chiamato a superare, andando oltre l’applicazione dello stretto principio di uguaglianza formale”. Billi ritiene che “in un mondo ipercomplesso, in cui le persone sono abituate a spostarsi quotidianamente per una serie di ragioni, la vita insulare può essere oggettivamente invalidante” e che per superare tale problema, il primo passo sia riconoscerlo. Il deputato sottolinea poi come la questione non si limiti solo alla sfera economica, ma costituisca un “fatto identitario”. “Con questa legge gli ostacoli da rimuovere non sono quindi solo più di ordine economico e sociale, ma anche di ordine fisico, territoriale, in modo tale da consentire ai territori separati dal sistema nazionale delle infrastrutture e dei servizi, e per questo oggettivamente svantaggiati, di conservare la propria identità, ma di godere, allo stesso tempo, di maggiori benefici strutturali – spiega Billi, sottolineando la necessità di poter derogare ad alcune restrizioni per poter risolvere i problemi più specifici e “integrare i poteri delle regioni insulari in un quadro di una nuova specialità preordinata a contrastare gli svantaggi della loro specifica posizione”.

Il deputato ricorda in proposito come anche il Trattato di Maastricht nel 1992 acconsentiva ad un regime di sostegni specifici per le regioni ultraperiferiche con notevole ritardo strutturale, così come il trattato sul finanziamento dell’Unione europea, nel voler ridurre il divario tra i livelli di sviluppo delle regioni, rivolge un’attenzione speciale alle regioni insulari e “intende valorizzare i principi delle pari opportunità fra territori regionali insulari e della compensazione degli svantaggi derivanti proprio dalla loro caratteristica dell’insularità, cosa che dovrebbe consentire anche delle deroghe al regime degli aiuti di Stato”.

Per questi motivi Billi auspica una rapida e finale approvazione delle premesse proposte dalla legge da parte dell’Assemblea. (Inform)

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