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L’appello del patriarca latino di Gerusalemme “Fermiamo la guerra, facciamo tacere le armi”

DIALOGO TRA POPOLI

Ad Assisi incontro con mons. Fouad Twal, organizzato da Movimento Cristiano Lavoratori in collaborazione con il Centro Internazionale per la Pace

L’appello del patriarca latino di Gerusalemme “Fermiamo la guerra, facciamo tacere le armi”

 

ASSISI – “Noi abitanti della Terra Santa e del Medio Oriente, non possiamo che sperare, che si ponga finalmente fine alla crudeltà della violenza e della morte. Insieme dobbiamo agire perché tutti i delitti commessi contro Dio e contro l’uomo, non accadano mai più. La retta determinazione dell’uomo può essere più forte dell’aggressività” è quanto ha detto oggi mons. Fouad Twal, patriarca latino di Gerusalemme, intervenendo ad Assisi, presso il Palazzo Comunale, all’incontro organizzato dal Movimento Cristiano Lavoratori in collaborazione con il Centro Internazionale per la Pace di Assisi –  sul tema “Da Assisi a Gerusalemme un ponte per la pace” – nel corso del quale mons. Twal è stato insignito del premio internazionale “Pellegrino di Pace”.

“Da questa città lancio un appello: fermiamo la guerra. Facciamo tacere le armi”, ha detto ancora il patriarca latino di Gerusalemme.

“Da Assisi, dalla terra di San Francesco, rivolgo – ha concluso  Twal – un pressante invito a tutti gli uomini di buona volontà, a riprendere il dialogo per il conseguimento della pace. Nessuno deve pensare di aver fatto molto o troppo per la pace e per la riconciliazione fra i popoli, fra le famiglie e le persone, perché sempre sarà possibile fare qualcosa di più e di meglio”.

Per il presidente del Mcl Carlo Costalli, “la situazione nell’area preoccupa tutti e ci chiama a non lesinare alcuno sforzo per arrivare a una pace concordata, favorendo al contempo il dialogo interculturale e interreligioso in un territorio che, storicamente, rappresenta una delle aree di crisi ad elevato rischio per i precari equilibri della pace in Medio Oriente e, più in generale, in tutto il bacino del Mediterraneo”.

Per questo, ha spiegato Costalli, il Mcl ha avviato da tempo vari progetti in collaborazione con il Patriarcato Latino di Gerusalemme:

dopo la costruzione di case destinate alle giovani coppie e il sostegno alla costruzione dell’Università di Madaba, “noi continueremo a dare il nostro apporto concentrandoci, soprattutto, sull’Università di Madaba, anche con borse di studio per studenti che la frequentano e che provengono da oltre trenta Paesi e saranno domani la futura classe dirigente di quei Paesi: una classe dirigente abituata a studiare insieme, a lavorare insieme, a vivere insieme, a camminare insieme,ci auguriamo in pace, pur nella diversità delle provenienze”.

Il prof. Lorenzo Ornaghi, presidente dell’Aseri, ha richiamato la fatica di un percorso difficile come è quello che conduce verso la pace: “che non ci viene regalata da nessuno ma che deve essere costruita con un impegno costante, ripetitivo”. “La maggiore interdipendenza fra gli uomini è spesso solo una faccia della globalizzazione che a volte, però, rischia di accendere ulteriori focolai di conflitti”, ha detto ancora Ornaghi. “Ecco allora che il ponte di pace, tema del dibattito, tende a ricongiungere, ad avviare il dialogo, a superare gli ostacoli”.(Inform)
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