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INFORMAZIONI DEL GIORNO – NEWS PER GLI ITALIANI ALL'ESTERO

“Italiano lingua della creatività per una nuova Europa”, domani conferenza di Nikola P. Savić all’Università di Kragujevac

SETTIMANA DELLA LINGUA ITALIANA NEL MONDO

In Serbia quattro incontri con lo scrittore organizzati dall’Istituto Italiano di Cultura di Belgrado

 

 

BELGRADO – Nell’ambito del Semestre di Presidenza italiana del Consiglio dell’Unione Europea e nell’ambito della XIV Settimana della Lingua Italiana nel Mondo, l’Istituto Italiano di Cultura in Belgrado, in collaborazione con il Dipartimento di Lingua e cultura italiana della Facoltà di Filologia dell’Università di Belgrado, con la Facoltà di Filosofia dell’Università di Novi Sad e con la Facoltà di Filologia, Lettere e Arti dell’Università di Kragujevac organizza quattro incontri con lo scrittore Nikola P. Savić, che tratterà di argomenti correlati al tema proposto per questa edizione della Settimana, “Scrivere la nuova Europa: editoria italiana, autori e lettori nell’era digitale”.

Nella conferenza che Nikola P.Savic terrà venerdì 24 ottobre presso la Facoltà di Filologia e Arti dell’Università di Kragujevac, lo scrittore parlerà dell’italiano come lingua della creatività per una nuova Europa.

In effetti, il genio e l’inventiva sono  doti che vengono universalmente riconosciute agli Italiani, forniti di flessibilità, adattabilità, versatilità forse maggiori rispetto ad altri popoli. Il contributo dell’Italia all’evoluzione culturale ed estetica del continente europeo non si può limitare al primato raggiunto negli ultimi decenni nei settori della moda e del design, in cui le soluzioni estetiche dei vari creatori e le innovazioni spesso ardite hanno fatto risaltare quella felice mescolanza di fantasia e di competenza tecnica che costituisce il fondamento della creatività italiana.

Dall’architettura rinascimentale al cinema neorealista degli anni Cinquanta del XX secolo, dalle scoperte scientifiche di Galileo all’avanguardia letteraria del Novecento,  l’Italia ha spesso sorpreso per la sua indiscussa capacità di realizzare creazioni di sorprendente bellezza ed efficacia.

E questa creatività si esprime in italiano, in una lingua forse meno malleabile dell’inglese, ma non chiusa nelle proprie strutture. Scrittori contemporanei di grande succcesso, come Andrea Camilleri o Marco Malvaldi hanno  attualizzato la lezione di Carlo Emilio Gadda, straordinario innovatore linguistico, ravvivando la loro prosa con vocaboli ed espressioni tratti dai rispettivi dialetti d’origine. La lingua assume colori diversi, toni più autentici e più vicini alla realtà quotidiana del lettore medio, rivelandosi capace di trasformazioni inattese, di ritmi e sonorità affatto nuovi.

Il vasto e composito patrimonio lessicale dell’italiano , con il suo nobile retaggio latino e le influenze delle lingue dei numerosi popoli che hanno attraversato la Penisola nel corso della sua storia millenaria, fornisce allo scrittore una serie infinita di possibilità espressive e di invenzioni linguistiche che contribuiscono spesso al rinnovamento della lingua.

Creatività, quindi, come segno di apertura al nuovo, di capacità di intervenire su situazioni a volte inattese con soluzioni anche non ortodosse, di intelligenza pronta e di spirito innovatore. La lingua italiana esprime in modo vitale tutte queste doti, con le quali l’Italia può contribuire efficacemente alla costruzione di una nuova Europa.

Nikola P.Savic, (Belgrado, 1978), è il vincitore del programma “Masterpiece” di Rai Tre, una competizione letteraria per scrittori esordienti. Il suo romanzo,”Vita migliore”, si è imposto su tutte le altre opere in gara e ha riscosso l’ammirazione della giuria, composta dagli scrittori Andrea De Carlo, Giancarlo De Cataldo, Taiye Selasi e da Elisabetta Sgarbi.

“Vita migliore” è la storia, dai tratti fortemente autobiografici, di un adolescente serbo, della  sua famiglia e dei suoi amici, che vivono nel quartiere 62 Nord di Novi Beograd, negli anni che precedono la drammatica dissoluzione della Jugoslavia. E’ un romanzo di formazione, in cui viene descritta la crescita difficile di una generazione alla scoperta dell’amicizia e dell’amore, ma anche dei conflitti religiosi e interetnici, ben più gravi e pericolosi dei contrasti fra le bande giovanili dei vari quartieri. L’affermazione televisiva e la risonanza immediata sui social media hanno contribuito all’affermazione del giovane autore serbo che, dal 1989, vive in Italia, in provincia di Venezia. Nikola P.Savic ha scritto il suo romanzo direttamente in italiano, o meglio in un italiano in cui irrompono a tratti elementi linguistici della parlata veneta e  strutture espressive proprie del serbo, la lingua madre di questa nuova rivelazione del panorama letterario italiano, nel quale sono ormai presenti non pochi scrittori di origine straniera, dall’albanese Ornela Vorpsi all’algerino Amara Lakhous, che si sono stabiliti in Italia e hanno scelto di scrivere in italiano.(Inform)

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