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INFORMAZIONI DEL GIORNO – NEWS PER GLI ITALIANI ALL'ESTERO

Italia-Stati Uniti: al Maeci l’evento sulla Cooperazione Internazionale sulle Biotecnologie Emergenti e le Scienze della Vita

FARNESINA

 

ROMA – Si è tenuto alla Farnesina, presso la Sala delle Conferenze Internazionali, l’evento “Italia-Stati Uniti: la Cooperazione Internazionale sulle Biotecnologie Emergenti e le Scienze della Vita”. L’incontro, moderato dal giornalista Massimo Sideri, è stato aperto dal Vice Premier e Ministro degli Esteri, Antonio Tajani. Nella sessione di apertura sono intervenuti: il Ministro dell’Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini; il Ministro per le Imprese e il Made in Italy, Adolfo Urso; il Ministro della Salute, Orazio Schillaci; l’Ambasciatore degli Stati Uniti in Italia, Jack Markell. L’evento si è concentrato sul crescente ruolo dell’Italia nel settore delle biotecnologie, che vede una proficua interazione tra settore pubblico e privato, in cui sono coinvolti la farmaceutica, la chimica, dispositivi medici e biotech, sempre più strategici alla luce della recente esperienza pandemica. Si tratta del primo incontro di alto livello istituzionale e d’affari tra le controparti italiane e statunitensi attive nel settore.

“Ritengo che a livello internazionale e di esportazioni questo settore possa essere determinante soprattutto in collaborazione con gli USA che hanno una fiorente industria in questo ambito ”, ha spiegato nel suo intervento Tajani puntando l’attenzione in particolare sul comparto agricolo – ad esempio per la riduzione dei fertilizzanti – e su quello dei semiconduttori. “Quello delle biotecnologie è un contributo sempre più marcato per l’export e l’occupazione. L’Italia offre opportunità straordinarie di sviluppo”, ha aggiunto Tajani parlando di “priorità strategiche per il governo” e ricordando che ogni regione italiana esprime una propria particolare vocazione settoriale. “L’obiettivo è rafforzare la competitività nazionale”, ha sottolineato Tajani facendo l’esempio di grandi aziende internazionali che hanno deciso di operare in Italia. “La diplomazia della crescita è uno strumento fondamentale per rafforzare la presenza italiana nel mondo e attirare investimenti nel nostro Paese”, ha ribadito Tajani auspicando un sistema coeso e coordinato sul palcoscenico internazionale. “Abbiamo un’importante tradizione di ricerca e sviluppo e centri di ricerca pubblici e privati d’eccellenza”, ha spiegato Tajani ricordando come il prossimo G7 guidato dall’Italia vedrà tra i temi proprio l’innovazione e l’intelligenza artificiale. “Gli USA sono il nostro principale alleato a livello mondiale”, ha dichiarato Tajani sostenendo pertanto la necessità di realizzare “partenariati strategici che ci permettano di rafforzare la nostra presenza e consolidare le relazioni politiche”. Tajani ha precisato che per l’Italia l’export rappresenta circa il 40% del Pil, annunciando entro la fine dell’anno un grande evento della Farnesina sul Made in Italy e sulla difesa dei prodotti italiani. “L’asse transatlantico anche nelle biotecnologie permetterà di mettere a fattor comune le nostre competenze con quelle degli attori finanziari americani leader nel venture capital”, ha spiegato il Ministro degli Esteri sottolineando l’eccellenza italiana già presente in territorio statunitense: il Centro Italiano di Innovazione e Cultura di San Francisco. L’Ambasciatore Markell si è detto d’accordo con tutto ciò che ha illustrato Tajani. “Questa conferenza è davvero un riflesso dell’importanza della biotecnologia per il futuro e non solo per i nostri due Paesi”, ha rilevato  Markell spiegando che gli USA stanno investendo molto in Italia. “Una delle motivazioni che ci portano a decidere dove investire è proprio il valore della manodopera e quella italiana è eccellente”, ha sottolineato Markell precisando però l’importanza di utilizzare queste tecnologie in maniera sicura evitando che qualcuno possa approfittarne per fini malevoli. “Sono sempre più le persone che beneficiano di queste tecnologie”, ha aggiunto l’Ambasciatore riferendosi ad esempio al campo medico, nella lotta contro alcune malattie, così come al campo agricolo, nella lotta ai cambiamenti climatici e nella riduzione di sostanze fertilizzanti. E’ stata poi la volta del Ministro Bernini che ha voluto evidenziare l’importanza di coniugare la ricerca accademica con quella applicata sul campo. “Questa distinzione che ha separato per tanto tempo il mondo dell’università da quello della ricerca non esiste più”, ha spiegato Bernini. “I temi che stiamo trattando insieme sono temi del futuro”, ha precisato il Ministro della Ricerca auspicando che ci sia uno scambio e una comunicazione di dati – noto come ‘data sharing’ –  in questo settore ma pur sempre nei limiti della sicurezza e della salvaguardia dei diritti di proprietà nella cosiddetta ‘open science’: tale questione sarà portata al G7 guidato dall’Italia. “Stiamo portando avanti investimenti su temi estremamente prospettici e legati alla ricerca applicata e industriale. Abbiamo una serie di infrastrutture nate attraverso il PNRR: non deve essere solo spesa, bensì finanziamento per portarci ancora più avanti”, ha spiegato Bernini parlando di cinque contesti: farmaci e tecnologie a RNA, biodiversità, mobilità sostenibile, high performing computers, big data and quantum technologies. Il Ministro del Made in Italy Urso ha ribadito come innovazione e sicurezza debbano avanzare insieme. “Parliamo di un settore significativo del nostro sistema produttivo: terzo nel farmaceutico e secondo nel biomedicale a livello europeo”, ha spiegato Urso riferendosi al sistema industriale italiano impegnato nella ricerca e nell’innovazione e altamente internazionalizzato. “È un settore sul quale avranno un grande influsso le nuove frontiere della tecnologia”, ha aggiunto Urso menzionando l’intelligenza artificiale, tema che sarà al centro del G7. “Stiamo lavorando per intensificare e favorire gli investimenti esteri tra Paesi amici, per aumentare la catena del valore attorno all’economia occidentale”, ha sottolineato Urso precisando come ci sia un’intesa molto forte con il Ministro della Salute Schillaci sull’idea di rafforzamento dei settori in questione non solo sulla ricerca in quanto tale ma anche in una prospettiva industriale. “È un ambito nel quale l’Italia negli anni si è conquistato un ruolo competitivo e di potenziale leadership: un patrimonio che va consolidato”, ha  affermato Schillaci sottolineando come l’Italia abbia proprio con gli USA rapporti in questo settore che durano da tempo. “Il Ministero della Salute ha un ruolo centrale nella realizzazione in Italia del Centro Nazionale di Preparazione alle Pandemie che avrà sede a Siena e che ambisce a essere un’istituzione di primo piano”, ha spiegato Schillaci auspicando che la collaborazione con le controparti statunitensi possa consolidarsi ulteriormente. (Inform)

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