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INFORMAZIONI DEL GIORNO – NEWS PER GLI ITALIANI ALL'ESTERO

Il sottosegretario agli Esteri Giorgio Silli ha risposto in Commissione Esteri della Camera all’interrogazione presentata da Fabio Porta (Pd, ripartizione America meridionale) sulle risorse destinate agli enti gestori dei corsi di lingua e cultura italiana all’estero

ITALIANI ALL’ESTERO

 

ROMA – Il sottosegretario agli Esteri Giorgio Silli ha risposto in Commissione Esteri alla Camera dei deputati all’interrogazione presentata da Fabio Porta (Pd, ripartizione America meridionale) sulle risorse destinate agli enti gestori dei corsi di lingua e cultura italiana all’estero. Nell’interrogazione, firmata anche dai deputati del Pd Toni Ricciardi (ripartizione Europa), Christian Di Sanzo (ripartizione America settentrionale e centrale) e Nicola Carè (ripartizione Africa, Asia, Oceania e Antartide), si sottolinea in particolare come la progressiva riduzione degli stanziamenti confermata anche dall’ultima legge di assestamento e le attuali modalità di erogazione dei contributi mettano in difficoltà gli enti gestori e di conseguenza la diffusione di lingua e cultura italiana all’estero.

Nella sua risposta, Silli ribadisce che la promozione di lingua e cultura italiana nel mondo sono una priorità del Ministero degli Esteri e ricorda che la circolare ministeriale del 2022 e il decreto attuativo del 2023 che regolano lo stanziamento dei fondi agli enti gestori sono state elaborate considerando anche suggerimenti e richieste pervenuti dagli enti stessi. In particolare, la circolare ministeriale del 2022 introduce una logica di progetti i cui contributi vengono assegnati sulla base di una graduatoria e a cui gli enti sono tenuti a partecipare con risorse proprie.

L’elemento di novità inserito nel decreto di quest’anno e che – ricorda Silli – è stato illustrato nella riunione della Direzione Generale per la Diplomazia Pubblica e culturale della Farnesina con il Comitato di Presidenza del Consiglio generale degli italiani all’estero (Cgie) del 29 settembre scorso, riguarda l’erogazione di un anticipo, pari al 20 per cento del contributo assegnato.

Tale anticipo – spiega il Sottosegretario – può essere erogato a seguito della sola acquisizione da parte della sede diplomatica o consolare della rendicontazione finale del contributo ricevuto nell’esercizio finanziario precedente e dunque non è più necessario attendere la formale approvazione della stessa, come previsto in precedenza. “In questo modo il contributo può essere erogato senza dover attendere il perfezionamento della rendicontazione, che può richiedere tempo, specie nei casi in cui si riscontrino imprecisioni, errori od omissioni. Tale innovazione è stata quindi introdotta per accorciare i tempi, tenendo conto delle difficoltà segnalate da alcuni enti – ribadisce Silli, segnalando che “a fronte di questa facilitazione, si è ritenuto opportuno contenere nella misura del 20 per cento l’importo dell’anticipo per consentire all’Amministrazione di verificare il corretto utilizzo dei fondi erogati l’anno precedente, prima di procedere all’erogazione della tranche intermedia, pari al 50 per cento, e del saldo, pari al 30 per cento del contributo approvato”. Per Silli, “sebbene alcuni enti possano incontrare difficoltà di adattamento alla mutata normativa, la nuova Circolare ha consentito di introdurre una logica sempre più meritocratica nell’assegnazione dei contributi e di ampliare il novero dei beneficiari”. “Un numero sempre più elevato di enti si segnala per l’adozione di buone prassi e la capacità di generare entrate proprie con una gestione manageriale delle risorse, pur mantenendo la natura di associazione senza scopo di lucro. La Farnesina – assicura il Sottosegretario – continuerà a monitorare con attenzione l’attuazione della Circolare e a sostenere le attività e i progetti di promozione della lingua italiana nel mondo”.

In sede di replica, Ricciardi si dichiara insoddisfatto della risposta del Governo e ricorda che “le attività degli Enti gestori vengono svolte essenzialmente sulla base del volontariato, senza chiedere in via preventiva alcun corrispettivo alle famiglie degli studenti: in questo quadro, i ritardi con cui ricevono contributi pubblici e la impossibilità di ricorrere a fidejussioni bancarie danneggiano gravemente la loro operatività”. Per questa ragione il deputato chiede all’Esecutivo di rivedere, tramite una circolare, la modulazione dei contributi secondo una sequenza 50 per cento – 30 per cento – 20 per cento e, nel medio termine, propone di introdurre modifiche normative che tengano conto della natura volontaria delle attività svolte dagli Enti gestori, dichiarando la disponibilità a cooperare nella individuazione degli interventi normativi da adottare. (Inform)

 

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