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INFORMAZIONI DEL GIORNO – NEWS PER GLI ITALIANI ALL'ESTERO

Il podcast realizzato dal Maeci in collaborazione con l’Ansa

FARNESINA

Voci dalla Farnesina: “Le missioni civili dell’Ue e il ruolo delle donne”

ROMA – L’Unione Europea è impegnata in molti progetti e missioni, attività preziose che molto spesso sono sconosciute per gli stessi abitanti dei paesi dell’Ue. E’ il caso delle missioni civili come Eubam Libia (European Union Border Assistance Mission, ovvero assistenza ai confini libici) o Eulex (European Union Rule of Law Mission, assistenza al sistema giudiziario) in Kosovo, oppure Eucap Sahel (European Union Capacity Building Mission), che sostiene le autorità di diversi paesi nel garantire la sicurezza interna. Nella puntata di Voci dalla Farnesina, il podcast realizzato dal Ministero degli Esteri in collaborazione con l’Ansa, dedicato al tema “Le missioni civili dell’Ue e il ruolo delle donne”, si è data voce a una serie di testimonianze sul ruolo femminile nella gestione di queste complesse e delicate attività. Il consigliere Maeci Stefano Catani ha parlato della cornice istituzionale in cui operano queste missioni ossia la PESC che è il quadro comune europeo di riferimento per le missioni civili. “La componente civile è fondamentale per la politica estera dell’Unione Europea per il mantenimento della pace, il rafforzamento della sicurezza internazionale nonché il contrasto alle minacce transnazionali e la tutela dello stato di diritto”, ha spiegato Catani evidenziando come ad oggi siano 11 le missioni civili impegnate in tre continenti e in contesti caldi come l’Africa Subsahariana e il Medio Oriente. “Essere presenti in questi contesti significa rafforzare la sicurezza anche per il nostro Paese e contribuire alle politiche di sicurezza europea. Si tratta di un ambito in cui l’Italia da tempo occupa un posto importante”, ha sottolineato Catani che vede nelle missioni un’opportunità per un maggiore approccio integrato alla gestione delle crisi da parte di Bruxelles. Nel 2018 è stato sottoscritto il patto per una dimensione civile della sicurezza comune. Nell’ambito della bussola strategica dello scorso marzo l’UE ha deciso di rafforzare queste missioni e con esse il ruolo stesso delle donne. L’obiettivo rimane dunque la parità di genere. Sara Barbieri (analista missione Eurex Kosovo) ha evidenziato come la guerra in Ucraina abbia sicuramente creato nuovi scenari anche nell’area balcanica. “Vi è necessità di pace intorno all’UE: per questo bisogna rafforzare il dialogo per risolvere le tante questioni che impattano sulla vita delle persone”, ha rilevato Barbieri evidenziando l’importanza dei negoziati e la presenza delle donne in tali tavoli di confronto. “Le donne portano letture diverse rispetto alla risoluzione di un problema”, ha precisato Barbieri. Francesca Marretta (esperta di comunicazione) sul ruolo femminile ha ricordato che tale presenza fa sempre la differenza anche all’interno delle forze armate. Marretta ha evidenziato la vicenda delle donne nel Sahel o i problemi legati alla sicurezza in Somalia. Non di rado, come raccontato da Marretta, le donne in alcuni contesti sono oggetto di violenza se non addirittura oggetto di attenzione da parte di gruppi terroristici che proprio tra le donne cercano nuove reclute. Natalina Cea (responsabile Eubam Libia) ha ricordato che dopo la caduta di Gheddafi la Libia non ha mai trovato una stabilità politica. “In Libia ad oggi ci sono due esecutivi che controllano regioni diverse del Paese. La Libia è inoltre terra di passaggio di una delle principali rotte migratorie nel Mediterraneo centrale. Gli equilibri nel Paese sono assai labili”, ha spiegato Cea sottolineando come lo scopo principale della missione sia dare supporto alle istituzioni libiche nella gestione della giustizia penale e delle frontiere, per affrontare anche la tratta degli esseri umani e il terrorismo. (Inform)

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