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(Fonte immagine Rai Italia)
ROMA – La trasmissione di Rai Italia “Casa Italia” ha svolto un focus sul Perù per raccontare il terzo Paese del Sud America per estensione del territorio. Lo ha fatto insieme ad alcuni ospiti: l’Ambasciatore d’Italia a Lima Giancarlo Curcio; l’architetto Tommaso Cigarini, che insegna all’Università di Lima; Marco Lercari, che appartiene alla prima generazione di italiani nati in Perù ed è presidente dell’Associazione AEAR che si occupa di educazione e formazione. Il Perù ha vissuto vicissitudini politiche alterne con momenti di instabilità; tuttavia alla relativa stabilità politica della metà del secolo scorso non è seguita un’altrettanta stabilità economica, con ripetute crisi che hanno costretto molti peruviani a emigrare. Dal punto di vista storico-culturale, il Perù presenta luoghi affascinanti patrimonio dell’umanità come il sito Inca di Machu Picchu. “E’ un Paese affascinante con queste culture ed esperienze immaginabili soltanto vedendole sul posto. Ho trovato un paese in forte crescita – ha affermato l’Ambasciatore Curcio, giunto in Perù nel 2018 – avendo già conosciuto il Perù tantissimi anni fa, alla fine degli anni ‘90”. Curcio ha ricordato che con la crisi del Covid il Paese ha subito un arretramento, essendo stato colpito in maniera dura. L’Ambasciatore ha spiegato che gli iscritti Aire sono circa 45mila. “Non è sicuramente il Paese con il maggior numero di connazionali registrati ma la cifra è significativa perché rappresenta un’emigrazione più antica rispetto a quella di altri Paesi come l’Argentina o il Brasile. E’ un’emigrazione del diciannovesimo secolo e l’esponente più autorevole si chiama Giuseppe Garibaldi che è arrivato nel 1851 a Lima, vi è stato due anni, ed è stato forse il primo doppio cittadino italiano e peruviano”, ha rilevato Curcio sottolineando comunque come il termine italiano debba in questo caso utilizzarsi in senso più ampio non esistendo ancora, all’epoca, l’Italia in quanto tale. “E’ un’emigrazione antica per lo più costituita da genovesi e liguri: sono arrivati in tantissimi e hanno costituito una colonia prospera dedicata al commercio, all’industria e successivamente all’agroindustria. E’ una collettività che si è inserita benissimo”, ha proseguito l’Ambasciatore illustrando poi alcune delle attività culturali portate avanti negli ultimi quattro anni dalla rete diplomatico-consolare e dall’Istituto Italiano di Cultura: quest’ultimo vanta una media di circa ottanta eventi annuali. Nel 2019 c’è stata una mostra interattiva su Leonardo sponsorizzata dal Ministero degli Esteri. Altri eventi ci sono stati anche durante la pandemia, seppure in forma per lo più virtuale. Nel 2021 c’è stata l’illuminazione del Museo d’arte italiano.
“A me questo Paese nuovo e pieno di energia è piaciuto molto, mi ha affascinato tantissimo: ho conosciuto architetti che lavoravano qui che mi hanno offerto lavoro”, ha raccontato così questo suo primo approccio con il Perù l’architetto Cigarini. “La cultura italiana è molto amata: qui sia ha l’immagine dell’Italia legata al Rinascimento e nel mio piccolo cerco di mantenere alto questo orgoglio italiano”, ha aggiunto Cigarini che, attraverso l’insegnamento universitario, riesce a entrare in contatto diretto con le nuove generazioni di professionisti del settore. Cigarini si occupa anche di allestimenti di mostre, ad esempio quelle riguardanti il design in occasione di appuntamenti come l’Italian Design Day. “Lavoriamo a stretto contatto con gli artigiani e con le maestranze”, ha spiegato Cigarini. Lercari ha parlato dell’attività associativa dell’AEAR: essa è costituita da due scuole paritarie, un museo e un centro di lingua e cultura italiana. “In queste scuole abbiamo circa un 25% di studenti madrelingua oriundi italiani e un 75% di studenti peruviani”, ha spiegato Lercari. (Inform)