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Germania, Consolato Generale d’Italia a Francoforte sul Meno: Accademia Nazionale di Santa Cecilia, un gran ritorno a Francoforte

MUSICA

 

FRANCOFORTE SUL MENO – Ritorna per la seconda volta in un anno alla Alte Oper di Francoforte l’orchestra Nazionale di Santa Cecilia diretta da Antonio Pappano per omaggiare il pubblico francofortese con un concerto tripartito che prevede  opere orchestrali di Beethoven, Franz Schubert e Richard Strauss. Una combinazione, una scelta, che merita di essere raccontata per il filo rosso che questa seconda apparizione regalerà agli amanti di sinfonie indimenticabili per la loro compiutezza e brillante orchestrazione.

La serata del 11 novembre inizierà, alle ore 20:30, con il concerto per pianoforte in do minore op.37 di Ludwig van Beethoven composto nei primi anni dell’800, la cui prima completa esecuzione fu nell’aprile del 1803 a Vienna: un concerto eseguito già allora da pianisti virtuosi visto il pathos romantico, la tecnica ed abilità esecutoria necessaria e la forza espressiva che si richiede al pianista.

A Francoforte Sir Pappano farà intervenire una star internazionale, il pianista russo naturalizzato tedesco Igor Levit, sublime interprete dei concerti per piano di Beethoven con al suo attivo una raccolta di tutte le sonate per pianoforte del compositore nato a Bonn, dal titolo “Beethoven complete Piano Sonatas”. Questo concerto per pianoforte nella sua suddivisione in tre parti contenenti un allegro con brio, un largo – forse il movimento di più alto valore del concerto in cui il fraseggio tra pianoforte e orchestra spinge verso una tensione alta la melodia – si conclude con un rondò il cui tema brillante, ma intriso anche di accenni lamentosi e capricciosi, si sublima in un vortice di note a cui l’orchestra risponde.

Se appare quindi ben compiuto e strutturato questo prima poema orchestrale proposto, nella scelta del secondo concerto, la Sinfonia n. 8 in si minore di Schubert –  sinfonia nota a tutti come Incompiuta (Unvollendete) – il direttore Pappano sembra voglia farci riflettere su come Franz Schubert, nello sbarazzarsi dello schema classico, fatto di esposizione sviluppo e ripresa, voglia segnare una rottura rispetto al gigante Beethoven e alla forma-sonata proponendo un’opera composta di solo due movimenti.

Se è vero infatti che il compositore austriaco conclude la sinfonia dopo i primi due movimenti (del terzo si sono trovati solo gli accenni di uno scherzo) – ovverosia un allegro moderato ed un andante con moto –  non si può sottacere che i due movimenti risentono dell’influsso beethoveniano, ma soprattutto rappresentano un lavoro completamente compiuto, non bisognoso di una terza parte di classica chiusura della forma-sonata.

L’Incompiuta, scritta nel 1822, tuttavia eseguita solo nel 1865 sempre a  Vienna, rappresenta uno dei capolavori del romanticismo austro-tedesco e contiene l’inquietudine ed i tormenti di un uomo che pochi anni dopo questa sinfonia, a soli 31 anni, morirà.

Ma la serata proposta dall’Accademia Nazionale di Santa Cecilia si concluderà con una delle opere orchestrali più popolari di Richard Strauss: il poema sinfonico Till Eulenspiegel Lustige Streiche (I tiri burloni di Till Eulenspiegel), un lavoro presentato a Colonia nel 1895 e tratto da un libro del XVI secolo che racconta le beffe e gli scherzi di questo personaggio del folclore, un burlone molto popolare nel nord della Germania.

La musica di Strauss – un riformatore ribelle anch’egli, un secessionista della musica –  crea nella partitura scene orchestrali dove gli strumenti, siano quelle della melodia del corno o i motivi del clarinetto, disegnano perfettamente, con i loro temi, ogni quadro sonoro. Fanno risuonare le burle o la vita di corte (questa annunciata dal piccolo e grande tamburo), fino al solitario momento finale dell’ultimo respiro dello stolto che viene impiccato, momento che l’orchestra annuncia con una risata vittoriosa della musica.

Il Till è un poema sinfonico tra i più significativi per la concezione e per la forma, entrambe estrose ma ben meditate e già allora, ai primi ascolti, apparve come un capolavoro ardito e tale suona anche a noi dopo più di  un secolo: forse si può dire ancora oggi che non c’è in tutta la letteratura sinfonica un lavoro tanto allegro e spavaldo. Insomma il pubblico francofortese potrà ascoltare e godere, nuovamente quest’anno, tre sinfonie incantevoli, ricche di melodie memorabili, in una serata in cui l’Orchestra Nazionale di Santa Cecilia presenterà momenti musicali ed emozioni sonore di altissimo livello. Un omaggio alla musica tedesca da parte di un ensemble italiano estremamente apprezzato a Francoforte così come il suo direttore musicale Pappano nominato da poco  direttore emerito dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia. (Michele Santoriello/Inform)

 

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