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FRANCOFORTE SUL MENO – In questi giorni, in concomitanza con la ricorrenza della giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, mettere in scena uno spettacolo di musica e danza dal titolo “Animae” , è una sfida ed una proposta di riflessione che un duo femminile ed un giovane direttore artistico e regista, tutti italiani, desiderano proporre alla comunità italiana di Darmstadt e dintorni e agli amici tedeschi. Domani mercoledì 27 novembre, e domenica 1 dicembre, alle ore 20.00, al teatro Hoffart di Darmstadt (Lauteschlägerstr. 28a) andrà in scena lo spettacolo-concerto ANIMAE con la pianista Marta Cametti e la violinista Flavia Succhiarelli – conosciuto come Duo KHAM – la direzione artistica, nonchè la regia, di Donato Lospalluto. Lo spettacolo è un viaggio nella vita, un’esplorazione profonda delle emozioni che definiscono l’essere umano, lo trasformano, conducendolo talvolta fuori strada. È un excursus di crescita e di scoperta, narrato attraverso la musica, il movimento e la rappresentazione teatrale. Diviso in due tempi, lo spettacolo è caratterizzato dalle varie tappe della vita; dalla nascita alla crescita, dalla passione alla riflessione fino all’autunno dell’esistenza. La performance si apre con cinque figure anonime sul palco. Indossano mantelli neri, cappucci e maschere bianche, sono ancora prive di identità e personalità. La scena è immersa in un’atmosfera surreale. Al riaccendersi di una luce-spot, due maschere inizieranno a muoversi, scoprendo gradualmente la loro essenza. Un risveglio dalla dimensione larvale che prende forma e sostanza nella e con la musica: i due personaggi infatti inizieranno a suonare un intro distopico al pianoforte e al violino, un’espressione sonora incerta e dissonante che cresce fino a trovare armonia. È l’inizio del viaggio, annunciato da una voce fuori campo: “Animae: next stop, the birth ” in cui le maschere, finalmente vive, faranno cadere a terra quella bianca ed anonima copertura del viso.
Il primo movimento, sottolineato da musiche di Beethoven, introdurrà la fase iniziale della vita. Le due musiciste suoneranno alcuni brani che condurranno le maschere ad animarsi in una danza semplice e simbolica. A seguire il secondo movimento rappresenterà un battesimo, mentre il terzo porterà in scena le dimensioni del gioco, dell’innocenza e della spensieratezza dell’infanzia, per concludersi col quarto movimento che rappresenterà l’adolescenza, con i suoi conflitti, cambiamenti e ribellioni. Il tutto in un crescendo emotivo e musicale.
Il secondo tempo inizierà con la Tarantella di Sarasate, musica che rappresenta la passione e l’eros. Accompagnamento musicale sottolineato da un gioco di luci rosse e costumi particolari realizzati su misura. Seguiranno momenti intensi e riflessivi, in cui l’amore, la follia e il conflitto verranno esplorati attraverso le musiche di Rossini e Listz. Il tessuto narrativo musicale si evolverà poi con la stupenda aria di “E lucevan le stelle” dalla Tosca di Puccini. Un brano intenso e struggente che unisce pianoforte e violino in un’esibizione senza tempo, introducendo il tema della mortalità. L’ultimo atto richiamerà gli elementi degli atti precedenti con le Sei Danze di Bela Bartók. Una forte e significativa rappresentazione del ciclo della vita e del passaggio nell’aldilà. La conclusione lascerà nuovamente le musiciste mascherate, di nuovo nel limbo, dopo che queste avranno vissuto ogni umana emozione possibile.
ANIMAE vuol essere un concerto-performance – pensato ed ideato da un gruppo tutto al femminile, come il Duo Kham, e dal giovane direttore artistico Donato Lospalluto, voluto e sostenuto anche dal Consolato Generale d’Italia a Francoforte – che non mancherà di trasmettere un grande impatto emotivo. Uno spettacolo nel quale si intrecceranno musica, narrazione e performance teatrale per offrire uno spaccato delle emozioni umane. “ANIMAE” si potrà leggere come un’odissea nelle profondità dell’esperienza umana, capace di regalare una riflessione profonda sulla crescita personale e sui cicli della vita. Oppure come un invito a interpretare e sentire liberamente, senza giudizi o pregiudizi, quel viaggio particolare, personale ma universale che parla e accompagna tutti noi: la nostra esistenza di donne e uomini, di esseri umani. (Michele Santoriello/Inform)