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INFORMAZIONI DEL GIORNO – NEWS PER GLI ITALIANI ALL'ESTERO

Franco Siddi: “Il valore della stampa come bene immateriale essenziale per la vita civile e la formazione della pubblica opinione”

ITALIANI ALL’ESTERO

Da Gente d’Italia, 10.4.2014

MONTEVIDEO – Questa sera, a Montevideo, il libro di Pantaleone Sergi “Storia della stampa italiana in Uruguay” sarà presentato al pubblico dall’Ambasciatore d’Italia Vincenzo Palladino (v. Inform http://comunicazioneinform.it/lambasciatore-ditalia-in-uruguay-vincenzo-palladino-presentera-il-10-aprile-il-libro-di-pantaleone-sergi-storia-della-stampa-italiana-in-uruguay/ ). Qui di seguito, l’articolo scritto per la circostanza dal segretario generale della FNSI Franco Siddi e pubblicato sul numero odierno di “Gente d’Italia”.

La presentazione del libro di Pantaleone Sergi su “Storia della stampa italiana in Uruguay” è occasione propizia per rimettere un po’ in ordine, in termini di senso, i caratteri dell’identità nazionale italiana e insieme riconnettere i fili di un legame con mondi geograficamente lontani e invece intimamente vicini, per esperienza, cultura, movimento di persone, avvenimenti storici. Le vicende nazionali dell’Italia e dell’Uruguay hanno tratti comuni imprescindibili. La terra uruguaiana ha accolto, negli ultimi due secoli, moltitudini di italiani alla ricerca di nuova vita e nuovo lavoro, sapendo di dover affrontare enormi sacrifici, ma immaginando, appunto, di poter dar senso, con il lavoro, a un progetto di vita altrimenti confinato nella miseria di una Italia poverissima alla fine del XIX Secolo e nella prima parte del XX.

Le sofferenze da emigrati non sono mancate e non mancano ma chi è sbarcato in Uruguay ha scoperto di non essere solo, di avere accanto tanti altri connazionali e di potersi mescolare con serenità con altre collettività autoctone, spagnole e di tanti altri Paesi, potendo diventare protagonista di una nuova identità multiculturale e comunque, sempre di forte impronta latina comune. E’ un processo di integrazione naturale che, pur tra fatiche e sacrifici, va avanti fino ai nostri giorni. E le grandi vicende della storia dell’Ottocento rendono oggi i due Paesi più uniti di quanto le politiche estere, soprattutto dell’Italia, non dicano.

L’unità d’Italia ha avuto un protagonista assoluto in Giuseppe Garibaldi. E l’eroe dei due mondi, però, è tale proprio per le imprese nelle lotte di liberazione fatte in Uruguay del quale, pure, è divenuto eroe nazionale: radici comuni i liberazione e unità nazionale. L’Uruguay è forse lo stato più ”italiano”, per sentimento e cultura grazie agli immigrati italiani che hanno rappresentato il gruppo straniero più numeroso insediatosi nel suo territorio.

La stampa in lingua italiana ne è stata, sin dalla prima parte dell’Ottocento, elemento di coesione e di promozione civile e politico culturale. Nelle sue origini, a partire dall’italiano esule repubblicano, Giovanni Battista Cuneo, vi sono tutti i fermenti di quella identità nazionale italiana che poi ha alimentato la formazione dello Stato unitario nazionale. Una primavera culturale e politica vissuta fuori e che ha saputo comunicare pensiero ed esperienze con una profondità di movimento che deve far riflettere. Sono gli uomini, con il loro pensiero, con le loro parole, con i loro movimenti ad essere sempre protagonisti decisivi del destino proprio e delle proprie comunità. Le macchine vengono dopo. La tecnologia moderna fa circolare comunicazione ma, se non è alimentata da radici e pensatori culturali, civili e politici autorevoli, non raggiunge risultati così decisivi.

Pantaleone Sergi, illustre collega, ricercatore e storico dell’emigrazione italiana e del giornalismo, ha fatto davvero un lavoro di senso importante. Il suo libro, “Storia della stampa Italiana in Uruguay”  è un’opera di riferimento per conoscere e capire due secoli di storia comune, di Italia e Uruguay, per comprendere il valore della stampa come bene primario per l’evoluzione della vita comunitaria di tutti i cittadini. Il suo lavoro di ricerca, di contestualizzazione, d’informazione e di puntuale analisi dell’evoluzione della stampa italiana in Uruguay, sia per quanto riguarda gli strumenti, sia per quanto riguarda le politiche editoriali, sia per quanto concerne la capacità di fare rete comunitaria è oltremodo preziosa per tutti noi. E’ un libro che mette in risalto la cultura e la passione per questi temi e che risulta preziosissimo per chi voglia comprendere meglio l’Italia nel mondo e considerare a fondo il valore della stampa come bene immateriale essenziale per la vita civile e la formazione della pubblica opinione. Aiuta anche a capire cosa succede, ovunque nel mondo, e sconta problemi gravi per tutta la vita comunitaria quando regimi illiberali e autoritari la piegano a strumento di propaganda e di dipendenza dal potere.

Leggendo tutte le pagine del libro, risaltano ancora di più il valore della stampa per la libertà e il sacrificio di quanti per essa hanno combattuto e sono perennemente impegnati.

Lo sforzo dell’editore che ha sostenuto il progetto del libro e ne assicura oggi la diffusione, “Fondazione Italia nelle Americhe”, editore del quotidiano italiano all’estero, la “Gente d’Italia” è notevole, ancora di più perché fatto a prezzo di sacrifici e sulla spinta della fede nell’idea che il bene informazione, il bene della conoscenza, vadano sostenuti come motivo d’impegno professionale e civile. Questo sforzo, che accomuna l’organizzazione editoriale del collega Domenico Porpiglia con quello di Pantaleone Sergi, è una testimonianza vitale della stampa italiana all’estero che cerca di informare, comunicare, studiare accanto alla sua gente, quella d’Italia e quella dell’Uruguay e delle Americhe, in questo caso dando conto di un Paese con la “P” maiuscola che vede due Stati dialogare e vivere insieme più di quanto, spesso, le autorità (il riferimento è a quelle italiane) non facciano a sufficienza. Auguro che questa iniziativa abbia tutto il successo che merita e possa avere anche in Italia (la Fnsi è a disposizione per dare una mano in questo senso) la divulgazione che merita per ricomporre meglio tutti i tasselli della nostra storia e di un’identità italiana diffusa.

Congratulazioni e auguri vivissimi, un saluto affettuoso a tutti voi, alle istituzioni italiane e uruguaiane che vi incoraggiano, alla nostra comunità di Montevideo, all’Ambasciatore Palladino in occasione della presentazione odierna del libro di Pantaleone Sergi nella residenza del nostro Ambasciatore. (Franco Siddi* – La Gente d’Italia del 10 aorile 2014 /Inform)

* Segretario Generale della Federazione Nazionale Stampa Italiana, componente del CGIE, Consiglio Generale degli Italiani all’estero

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