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Consolato Generale d’Italia a Johannesburg: “Arte Povera and South African Art: In Conversation”

MOSTRE

 

JOHANNESBURG – Il Consolato Generale d’Italia a Johannesburg ha inaugurato “Arte Povera and South African Art: In Conversation”, un progetto espositivo ideato dal Consolato per sviluppare ulteriormente i ponti tra Italia e Sud Africa stimolando un dialogo interculturale e uno scambio di esperienze tra due regioni geo-culturali mediante l’utilizzo di un linguaggio universale qual è l’Arte. Presso il Wits Art Museum di Johannesburg fino al 9 dicembre, questa conversazione artistica si sviluppa attraverso due mostre: Arte Povera 1967 – 1971, curata dalla curatrice italiana Ilaria Bernardi, e South African Innovations, 1980s – 2020s, a cura del curatore sudafricano Thembinkosi Goniwe. L’Arte povera è la ricerca artistica italiana del dopoguerra più conosciuta a livello internazionale. Sviluppatasi in Italia nella seconda metà degli anni Sessanta, è stata definita tale nel 1967 dal curatore Germano Celant, per identificare il processo artistico di alcuni artisti italiani che “consiste nel togliere, eliminare, ridurre ai minimi termini, impoverire i segni, per ridurli ai loro archetipi”. Arte Povera 1967 – 1971 è la prima mostra dell’Arte povera sul Continente africano e la prima mostra sull’Arte povera dopo la scomparsa del suo teorizzatore, Germano Celant. Essa accoglie le opere dei 13 artisti che sono considerati gli esponenti canonici dell’Arte povera: Giovanni Anselmo, Alighiero Boetti, Pier Paolo Calzolari, Luciano Fabro, Jannis Kounellis, Mario Merz, Marisa Merz, Giulio Paolini, Pino Pascali, Giuseppe Penone, Michelangelo Pistoletto, Emilio Prini, and Gilberto Zorio. L’esposizione comprende opere storiche, realizzate tra il 1967 e il 1971 ed esposte in importanti mostre collettive dell’Arte Povera alla fine degli anni Sessanta.

La mostra South African Innovations, 1980s – 2020s, curata da Thembinkosi Goniwe, sottolinea la traiettoria di sperimentazione, scoperta e improvvisazione nel lavoro di 13 artisti sudafricani. Radicati a livello locale e orientati a livello globale, questi artisti hanno sviluppato pratiche artistiche che si intersecano con movimenti artistici internazionali come l’Arte povera. Gli artisti in mostra sono: Jane Alexander, Willem Boshoff, Bongiwe Dhlomo, Kay Hassan, David Thubu Koloane, Moshekwa Langa, Billy Mandindi, Senzeni Marasela, Kagiso Pat Mautloa, Thokozani Mthiyane, Lucas Seage, Usha Seejarim e Kemang Wa Lehulere. Arte Povera and South African Art: In Conversation evidenzia un dialogo implicito tra l’arte italiana e quella sudafricana, dimostrando come l’interscambio culturale sia necessario per un fruttuoso sviluppo artistico transnazionale. Gli artisti in mostra sono: Jane Alexander, Willem Boshoff, Bongiwe Dhlomo, Kay Hassan, David Thubu Koloane, Moshekwa Langa, Billy Mandindi, Senzeni Marasela, Kagiso Pat Mautloa, Thokozani Mthiyane, Lucas Seage, Usha Seejarim e Kemang Wa Lehulere.(Inform)

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