ESTERI
SARAJEVO – Si è svolta a Sarajevo presso il prestigioso edificio della Vijećnica, sede della municipalità cittadina, la seconda Conferenza “A Vision Becomes Reality”, organizzata dall’Ambasciata d’Italia in collaborazione con il competente Ufficio dell’Agenzia italiana per la Cooperazione allo Sviluppo-AICS e dedicata al progetto del Museo di arte contemporanea “Ars Aevi”. Nel corso dell’iniziativa – cui hanno preso parte anche la Sindaca di Sarajevo Benjamina Karić, il Primo Ministro del Cantone Nihad Uk – è stato presentato lo studio di progettazione esecutiva del Museo – snodo fondamentale per la futura cantierizzazione dell’opera – che è stato finanziato dall’AICS e realizzato dalla società di architettura “NonStop” in stretto coordinamento con la Renzo Piano Building Workshop.
L’Ambasciatore Marco Di Ruzza ha voluto ricordare la forte componente idealistica che ha ispirato l’azione dell’Italia nel continuare a credere ad Ars Aevi anche quando il progetto sembrava su un binario morto. “Ars Aevi non è solo una grande opportunità per rafforzare ulteriormente le relazioni culturali tra i due Paesi – così Di Ruzza – ma anche un efficace strumento per portare avanti i processi di riconciliazione nel Paese grazie al potere unificante dell’arte e della cultura. Auspichiamo che Ars Aevi diventi uno spazio museale aperto, dinamico ed inclusivo, e il simbolo di una Bosnia-Erzegovina cosmopolita, multi-etnica e proiettata verso quel percorso di integrazione europea di cui l’Italia è e vuole continuare ad essere un costante punto di riferimento”.
Disegnato dall’architetto Renzo Piano, nella sua qualità di “Goodwill Ambassador” dell’UNESCO, il progetto del Museo di Arte contemporanea Ars Aevi è stato concepito per ospitare le opere d’arte dell’omonima collezione, donate a Sarajevo durante la guerra da prestigiosi artisti internazionali (tra i quali Michelangelo Pistoletto, Jannis Kounellis, Marina Abramovic, Joseph Kosuth, Maja Bajevic e molti altri) in una suggestiva gara di solidarietà tesa a sostenere la città stretta dall’assedio ed accompagnarne la rinascita civile, etica e culturale. La collezione Ars Aevi – in parte anagramma della parola “Sarajevo” e in latino “arte dell’epoca” – comprende oggi circa 150 opere d’arte, in maggioranza provvisoriamente esposte presso le sale della medesima Vijećnica.
In occasione dell’incontro è stata lanciato – a cura di UNESCO – un fondo fiduciario multi-donatori allo scopo di favorire la raccolta delle risorse necessarie alla realizzazione dell’edificio museale e alla manutenzione delle opere della collezione. Come affermato dal rappresentante UNESCO in Bosnia Erzegovina, Siniša Šešum, i sostegni finanziari prospettati dall’Unione Europea, dal Cantone di Sarajevo e da parte italiana, attraverso la stessa AICS, già consentono la copertura di circa il 75% del complessivo fabbisogno.(Inform)