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INFORMAZIONI DEL GIORNO – NEWS PER GLI ITALIANI ALL'ESTERO

A Napoli la Conferenza dei direttori e delle direttrici degli Istituti Italiani di Cultura, Di Maio: “Le comunità italiane nel mondo siano volano della promozione della nostra lingua e cultura e dei nostri territori”

FARNESINA

 

NAPOLI – Si è conclusa la Conferenza dei direttori e delle direttrici degli Istituti Italiani di Cultura. Due intensi giorni di lavoro   (28-28 luglio) ospitati dal al Teatro San Carlo di Napoli volti ad un aperto confronto sui principali temi della promozione culturale contemporanea italiana nel mondo attraverso dibattiti, seminari e gruppi di approfondimento.  Nella sessione conclusiva dell’evento l’Ambasciatore Pasquale Quito Terracciano (Direttore Generale per la Diplomazia Pubblica e Culturale del Maeci) ha spiegato che la conferenza è stata convocata fuori dalla Farnesina per far conoscere a quante più persone la promozione culturale italiana, il lavoro degli Istituti Italiani di Cultura e al tempo stesso ricevere stimoli dai territori. In futuro l’evento verrà ripetuto in altre località. Questa è inoltre la prima conferenza organizzata dalla nuova Direzione Generale della Farnesina per la Diplomazia Pubblica e culturale. Terracciano ha anche ricordato che quest’anno cade il centenario della nascita del primo Istituto Italiano di Cultura , quello di Praga. Per questa ricorrenza sono previsti una serie di eventi che si terranno a dicembre come ad esempio un monologo con Toni Servillo e una esibizione dell’orchestra del San Carlo di Napoli.  Sempre a Praga verrà creata una residenza per giovani artisti. “Questa conferenza è servita a rafforzare l’idea di creare la giusta sintonia tra la Farnesina, il Ministero della Cultura e quanti si occupano di cultura a livello territoriale, nonché i soggetti privati impegnati nel campo culturale”, ha rilevato Terracciano. “In questa Conferenza si è parlato delle nuove sfide della lingua  italiana nel mondo e del rafforzamento dell’offerta formativa all’estero, soprattutto con la creazione delle nuove scuole paritarie,  nonché delle potenzialità della promozione integrata per il Made in Italy e più in generale per il turismo italiano. Si è parlato ovviamente anche della parte amministrativa e contabile e di come portare avanti le buone prassi, ma anche di risorse finanziarie”, ha sottolineato Terracciano menzionando l’aumento negli ultimi anni delle risorse. “Le risorse sono aumentate ma non sono però mai abbastanza e sono solo un decimo di quelle destinate per esempio dalla Germania alla propria promozione integrata. Ma un passo avanti è stato compiuto perché queste risorse aumentate hanno portato alla stabilizzazione consentendo  una maggiore programmazione. Senza contate l’apertura dell’iter di assunzione di cento nuovi addetti culturali”, ha evidenziato Terracciano. Il Ministro degli Esteri Luigi Di Maio ha espresso apprezzamento per il lavoro svolto dagli Istituti Italiani di Cultura e ha, a sua volta, ricordato il centenario della nascita dell’IIC di Praga. “Siamo davanti a scenari internazionali sempre più complessi in una cornice di crescente competitività e la diplomazia culturale serve a promuovere i nostri interessi, i valori per il dialogo e il rispetto reciproco. La nostra diplomazia può contare sul potenziale di nuovi strumenti. Sulla tutela del patrimonio culturale dobbiamo ricordare la recente elezione dell’Italia al Comitato per il patrimonio Unesco: un ritorno che è una responsabilità per la valorizzazione e la gestione sostenibile del patrimonio culturale di tutto il mondo”, ha spiegato Di Maio ricordando anche uno strumento tanto voluto dall’Italia: quello dei ‘caschi blu’ della cultura. “Negli ultimi anni abbiamo fatto molto per promuovere nuove forme di creatività rivolte ai giovani artisti”, ha aggiunto Di Maio menzionando progetti e programmi come Cantica 21, Sanremo Giovani World Tour ma anche l’apertura a nuovi linguaggi come il video-mapping sulla facciata della Farnesina, il videogioco Italy e il portale Italiana. “Gli Istituti Italiani di Cultura sono la nostra vetrina nel mondo e vogliamo metterla disposizione dei territori e dei prodotti di cultura disseminati in ogni angolo della nostra penisola per offrire un palcoscenico internazionale non solo a chi già è affermato… al contempo nella nostra azione in questo ambito le comunità italiane nel mondo siano volano della promozione della nostra lingua e cultura e dei nostri territori: è questo il senso del progetto  turismo delle radici lanciato con i fondi del PNRR. Vogliano inoltre che i nostri Istituti siano sempre più protagonisti della promozione integrata e della cultura scientifica, importanti veicoli per raccontare un’Italia moderna e all’avanguardia, in questo ambito pensiamo anche all’idea della candidatura di Roma a Expo2030”, ha evidenziato Di Maio. Il Ministro si è soffermato sulla promozione della nostra lingua annunciando che la Settimana  lingua e della cultura italiana nel mondo si terrà dal 17 al 22 ottobre prossimo. Di Maio ha poi rilevato la necessità di mettere i giovani con i loro nuovi linguaggi al centro di una riflessione sull’evoluzione della nostra lingua che coinvolga anche la rete delle scuole italiane all’estero.

Il ministro è tornato sulla questione delle risorse: “Abbiamo rafforzato le risorse umane nel settore culturale, con l’assunzione di cento nuovi funzionari per la promozione di lingua e cultura italiana nel mondo. Abbiamo potenziato e stabilizzato le risorse finanziarie per la diplomazia culturale con crescenti investimenti annuali fino ai 51 milioni di euro del 2023”, ha concluso Di Maio. Il Ministro della Cultura Dario Franceschini ha parlato dell’Italia come del Paese che ha messo di più nell’investimento culturale come cifra assoluta tra i vari piani nazionali. “L’Italia nel mondo è riconosciuta come superpotenza culturale ma siamo poco capaci ad essere orgogliosi di questa consapevolezza. Quando si organizzano missioni internazionali perché non portarsi dietro i grandi direttori di musei? E’ un grande investimento da fare per l’immagine e dobbiamo guidare il processo internazionale di centralità della cultura”, ha sottolineato Franceschini ricordando grandi eventi che hanno visto protagonista l’Italia come il G7 e il G20 della cultura. “La cultura è il terreno per gli spazi di dialogo e di rispetto reciproco” , ha aggiunto Franceschini il cui pensiero è andato per esempio all’area del Mediterraneo. Marta Ragozzino (Direzione Regionale Musei della Campania) ha parlato di numeri importanti per Napoli e la Regione Campania simili a quelli del 2019. “L’attrazione che la città e la regione riescono a esercitare in tutto il mondo è grande. La cultura nel nostro Paese è una forza economica ma della cultura sottolineo anche il ruolo sociale per ricucire quanto sta accadendo nel mondo. Abbiamo lungimiranza nel fare la nostra parte al fine di non far rimanere indietro nessuno”, ha spiegato Ragozzino. Felice Casucci (Assessore al Turismo della Regione Campania) ha parlato dei borghi e delle potenzialità delle aree interne per il turismo di ritorno ed esperienziale, ma anche per quello scolastico e linguistico. “Per noi la cultura è il cuore della programmazione”, ha spiegato l’assessore. Rosa Alba Impronta, presidente della Fondazione Made in Cloister  ha parlato della valorizzazione di luoghi di Napoli e della riqualificazione resa possibile attraverso l’arte. Il Sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, ha evidenziato i numeri positivi per il turismo nel capoluogo regionale. “Napoli è un luogo dove c’è grande creatività sia nel centro storico che nelle periferie, dove c’è capacità di contaminazione tra le arti e questo fa di Napoli una grande forza. Portare i più giovani e gli anziani nei musei è compiere una grande operazione di avvicinamento alla cultura. La riscoperta del valore culturale e della nostra dimensione in molte zone ha consentito un cambiamento e un riscatto. Portare nel mondo la grande cultura italiana significa portare le nostre bellezze e l’anima delle nostre città”, ha sottolineato Manfredi. (Inform)

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