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Laura Garavini (Pd): “Gli interlocutori istituzionali tedeschi esprimono forte apprezzamento per le riforme messe in cantiere negli ultimi due anni dal Governo Renzi”
BERLINO – “Gli interlocutori istituzionali tedeschi stanno esprimendo forte apprezzamento per le riforme messe in cantiere negli ultimi due anni dal Governo Renzi, prima fra tutte la riforma costituzionale, che dopo trent’anni di dibattiti abolisce il bicameralismo perfetto nel nostro Paese. La ritrovata attenzione e la stima con cui in Germania si seguono le vicende politiche italiane è emersa anche in occasione dell’intervento a Berlino della ministro per le riforme e per i rapporti con il Parlamento, Maria Elena Boschi che, parlando alla Fondazione Konrad Adenauer, ha illustrato il processo di riforme in atto, a partire dalla riforma costituzionale. La ministro Boschi ha riscosso grande successo di pubblico e di interesse”. Così Laura Garavini, della presidenza del Pd alla Camera, commentando la visita della ministro delle riforme a Berlino.
La deputata Pd eletta nella ripartizione Europa aggiunge: “Ogni cittadino avrà la possibilità di confermare a sua volta l’entrata in vigore della riforma costituzionale”, precisando: “Con il referendum confermativo in autunno infatti, tutti gli aventi diritto, compresi gli italiani residenti all’estero, verranno chiamati ad esprimersi a favore o contro la riforma. Per questo è molto positivo che anche a Berlino, come in altre città europee, si sia appena costituito un Comitato per il sì al referendum costituzionale del prossimo ottobre. Gli italiani in Europa, per l’esperienza che vivono nei loro rispettivi Paesi di residenza, sanno bene che grandi democrazie, ad esempio la Francia o la Germania, vivono benissimo da decenni con un Senato simile a quello che si intende introdurre in Italia con la riforma costituzionale in questione”. Per la Garavini inoltre l’impegno degli italiani all’estero in favore dell’approvazione definitiva della riforma della Costituzione “deriva anche dalla conoscenza diretta dei vantaggi di una simile riforma, oltre che dal desiderio di dare finalmente al Paese istituzioni più snelle ed efficienti, senza fare passi indietro sul terreno della democrazia”. (Inform)