direttore responsabile Goffredo Morgia
Registr. Trib. Roma n.338/2007 del 19-07-2007
INFORMAZIONI DEL GIORNO – NEWS PER GLI ITALIANI ALL'ESTERO

80° anniversario affondamento corazzata ‘Roma’, intervento del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella

QUIRINALE

(Fonte foto Presidenza della Repubblica)

ALGHERO – “Siamo qui oggi a rendere onore a tanti patrioti. A dei valorosi che, onorando il giuramento di fedeltà alla Bandiera, non intesero mai ammainarla. Marinai, soldati, avieri, carabinieri, finanzieri che, in giornate terribili per la Patria, non smarrirono il senso dell’onore e, con il loro comportamento e il loro sacrificio, resero onore all’Italia. Oggi facciamo memoria dei marinai scomparsi in mare”, così  il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella intervenendo alla cerimonia per l’80° anniversario dell’affondamento della corazzata ‘Roma’. Oltre all’affondamento della corazzata ‘Roma’ Mattarella ha ricordato anche quello dei cacciatorpediniere Da Noli e Vivaldi. “Ottanta anni fa si consumava in queste acque una pagina dolorosa per la Marina e per l’Italia, in un momento di svolta che ha segnato profondamente la memoria collettiva del nostro Paese. Fu un sentimento di sbandamento che accompagnava lo svelamento di un inganno, quello del regime fascista, aggiunto all’acquisita consapevolezza della rottura del patto tra monarchia e popolo. In quei giorni terribili e da lì sino alla fine del conflitto, l’Italia ha pianto migliaia di morti. Tanti italiani morirono perché la Patria riprendesse il suo autentico e libero percorso nella storia. Da quel 9 settembre del 1943 prese inizio il riscatto nazionale, la lotta di Liberazione”, ha ricordato Mattarella rendendo omaggio anche ai militari internati nei campi di concentramento in Germania, ai quali venne negato lo status di prigionieri di guerra, nonché ai martiri di Cefalonia, così come ai combattenti nei Balcani e nelle isole del Mediterraneo arrivando infine ai reduci dalla Russia e dall’Africa. “Da tutti loro si levò la condanna nei confronti di un regime che si era unito al nazismo, tradendo i valori autentici del popolo italiano. Si levò dai soldati e dai giovani che, rifiutando di servire il governo collaborazionista di Salò, salirono in montagna costituendo le prime formazioni armate. Umili voci ed eroici comandanti, come il Capitano di vascello Adone Del Cima, comandante di nave ‘Roma’, Medaglia d’argento al Valor militare. Come l’Ammiraglio Carlo Bergamini, comandante delle Forze navali da battaglia, Medaglia d’oro; come il Capitano di corvetta Alessandro Cavriani e il Capo di terza classe Virgilio Fasan, imbarcati su nave Vivaldi, entrambi Medaglia d’oro”, ha evidenziato Mattarella parlando anche delle vittime di rappresaglia tedesca, da Marzabotto a Boves, alle Fosse Ardeatine, all’isola di Kos e di Lero, dove combatterono personalità come Leonetto Amadei, poi Presidente della Corte costituzionale, e Virgilio Spigai che sarebbe divenuto Capo di Stato Maggiore della Marina Militare della Repubblica. “Questa è la missione affidata alle Forze armate: essere presidio della nostra libertà, far sì che prevalga il rifiuto di ogni forma di sopraffazione e di violenza, di offesa alla dignità di ogni popolo. E che prevalgano le ragioni dello Stato di diritto e delle regole di diritto che si è data la comunità internazionale. Il no alla guerra è risuonato con forza dopo il Secondo conflitto mondiale, consentendo di dar vita a organizzazioni come le Nazioni Unite, al processo di integrazione europea, alla creazione di alleanze, come la Nato, in grado di difendere i valori che ispirano le nostre società. Quel no alla guerra è ciò che ci permette oggi, di fronte all’invasione dell’Ucraina da parte della Federazione Russa, di invocare, a voce alta, il diritto del popolo ucraino a resistere e a pretendere di essere arbitro del proprio futuro”, ha concluso Mattarella. (Inform)

Facebooktwitterredditpinterestlinkedinmail
Powered by Comunicazione Inform | Designed by ComunicazioneInform