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INFORMAZIONI DEL GIORNO – NEWS PER GLI ITALIANI ALL'ESTERO

XII Festival della Diplomazia, presentazione ufficiale della ‘kermesse’ che si terrà a Roma dal 13 al 22 ottobre

FARNESINA

ROMA – E’ stato ufficialmente inaugurato il XII Festival della Diplomazia, che si svolge a Roma dal 13 al 22 ottobre con oltre 100 appuntamenti, riunendo illustri rappresentanti della diplomazia, della società civile, dei media e delle imprese per un confronto sulle relazioni diplomatiche e sui grandi temi di attualità internazionale quali i cambiamenti climatici, il futuro delle nuove generazioni. Il titolo eloquente scelto per il Festival è “Pronti per l’Inatteso?”. All’evento di presentazione sono intervenuti: il Viceministro degli Esteri, Marina Sereni; il Segretario Generale del Festival della Diplomazia, Giorgio Bartolomucci; il Presidente del Comitato Scientifico del Festival, nonché Presidente di Fincantieri e ISPI, Giampiero Massolo; il Presidente Onorario del Festival della Diplomazia, Aurelio Regina; il Direttore dell’Ufficio del Parlamento Europeo in Italia, Carlo Corazza; il Responsabile dell’Ufficio Relazioni Esterne e comunicazione dell’AICS- Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo, Emilio Ciarlo; il Capo Comunicazione della Rappresentanza in Italia della Commissione Europea, Massimo Pronio. Giampiero Massolo ha invitato a prendere spunto dall’attualità e da questo punto di vista la novità non poteva che essere il concetto di ‘inatteso’ che ha dato il titolo al Festival: “il nuovo spiazzante che porta a cambiare i paradigmi”, lo ha definito Massolo parlando della necessità di rivisitazione all’interno delle analisi sul modo di reagire dei governi sui quali sono ricadute alcune critiche. “La pandemia è stata una crisi meno gestita dal punto di vista multilaterale mostrando Stati che tendono ad essere autonomi rendendo difficili anche gli scambi”, questa l’analisi offerta da Massolo evidenziando come de facto nessun governo, in un primo momento,  sia sembrato pari al compito nel contrastare questa crisi pur a fronte di una ‘iper-regolamentazione’ . Marina Sereni ha parlato di un programma di eventi dall’elevato livello, per contenuti e partecipazione, senza perdere di mira l’intento divulgativo e la democratizzazione del dibattito su tematiche internazionali di ampio respiro. “Negli anni questa manifestazione si è dimostrata occasione di dialogo e confronto su sfide che riguardano il futuro: temi globali che le persone sempre più percepiscono come parte della vita quotidiana”, ha spiegato Sereni puntualizzando il ruolo dei mezzi comunicazione che aumentano gli elementi di conoscenza “e questo impone ai governi una maggiore consapevolezza rispetto alla sensibilità dell’opinione pubblica”, ha aggiunto il Viceministro. “Questo Festival ci aiuta ad avvicinare i cittadini ai lavori della diplomazia. Eventi come la pandemia ci hanno insegnato a non farci trovare impreparati, imponendoci una visione di medio e lungo periodo, analizzando tendenze e possibili scenari. E’ propria della presidenza italiana del G20 l’idea di rilanciare un multilateralismo efficace”, ha evidenziato Sereni parlando della strategia del ‘soft power’ che serve a costruire ponti creando consenso intorno a soluzioni condivise. “Il cosiddetto ‘soft power’ italiano è parte della cooperazione internazionale perché ci consente di intervenire in situazioni complesse per promuovere i diritti umani, il mantenimento della pace e lo sviluppo sostenibile”, ha concluso Sereni. Aurelio Regina, esprimendo un certo rammarico circa l’approccio al Festival da parte delle istituzioni locali, ha ricordato che “Roma è la terza città al mondo per presenza diplomatica, il 4% degli studenti presenti nelle nostre università sono stranieri, quindi la vocazione di Roma per un evento come questo è naturale”, ha rilevato Regina ricordando che il summit finale del G20 sarà proprio nella capitale. “L’uscita dalla pandemia porta con sé incertezze”, ha quindi aggiunto Regina preoccupato da possibili squilibri e dall’incremento delle disuguaglianze nella scacchiera della geografia industriale globale, che metterebbero a rischio tanti posti di lavoro. Emilio Ciarlo ha ricordato l’investimento sostanzioso di circa 100 milioni annui nell’emergenza e nel cosiddetto ‘inatteso’; ha altresì parlato dell’importanza di un investimento nella raccolta dati e nell’intelligenza artificiale auspicando la buona riuscita nella creazione di una banca dati da mettere a disposizione di tutte le istituzioni italiane. “Questo non ci preparerà del tutto all’inatteso ma aumenterà la nostra capacità previsionale per costruire risposte quanto più adeguate”, ha sottolineato Ciarlo. Carlo Corazza ha evidenziato come l’UE abbia reagito a questa crisi pandemica in maniera completamente diversa rispetto a quella economica di alcuni anni fa, “facendo cadere il tabù degli eurobond e della mutualizzazione dei debiti: lo stesso Recovery Plan sono fondi in cambio di riforme”, ha spiegato Corazza sottolineando come anche sulla sanità finalmente si abbia una politica europea come quella predisposta per l’approvvigionamento dei vaccini. Massimo Pronio ha infine ricordato come l’approccio del Festival non sia limitato all’ambito della UE ma alle sfide globali, “non essendo più questi argomenti per soli addetti ai lavori” ha così precisato invitando a politiche di contrasto alla disinformazione. (Simone Sperduto/Inform)

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