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INFORMAZIONI DEL GIORNO – NEWS PER GLI ITALIANI ALL'ESTERO

X Seminario Emigrazione Italiana in Minas Gerais, giornata conclusiva dedicata a Made in Italy e Vivere all’Italiana

ITALIANI ALL’ESTERO

MINAS GERAIS – Il X Seminario dell’Emigrazione Italiana in Minas Gerais tenutosi in videoconferenza dal 6 al 10 ottobre si è concluso con un tavolo internazionale sul Made in Italy, la cultura e l’identità italiana nel mondo. L’incontro è stato moderato da Silvia Alciati (consigliera Cgie-Brasile) ed è stato aperto da Dario Savarese, Console d’Italia a Belo Horizonte, sul tema della diplomazia culturale e del Vivere all’Italiana. “Il Consolato deve offrire servizi ma anche promuovere iniziative culturali perché l’Italia è una superpotenza culturale nata ben prima dell’Italia come Stato. La nostra identità è una potente proiezione esterna, basata sull’arte, sulla lingua e sulla cultura in senso più ampio. Insieme a tutto questo esportiamo un’immagine positiva del nostro Paese”, ha spiegato Savarese parlando del piano di promozione integrata del Vivere all’Italiana promosso da Maeci, Mibact e Miur insieme a partner come Rai e Società Dante Alighieri. “La promozione è integrata perché si articola lungo tre direttive: diplomazia culturale, diplomazia economica, diplomazia scientifica”, ha aggiunto il Console evidenziando come lo stile di vita italiano che promuoviamo sia alla base della comunicazione della rete diplomatico-consolare, insieme alla fattiva collaborazione delle comunità di connazionali all’estero. Solo in Minas Gerais ci sono circa 2 milioni di oriundi italiani: questo per far capire l’importanza dell’incidenza della diplomazia culturale, della promozione del Made in Italy e dell’internazionalizzazione delle imprese su un bacino così ampio. Basti pensare che nel triennio 2017-2019 all’estero ci sono stati più di 26 mila eventi culturali. “Solo la pandemia ha fermato una mostra dedicata al genio di Botticelli, nella primavera scorsa, a Belo Horizonte: non ci diamo per vinti quando si tratta di promozione. Insieme a Casa Fiat stiamo già studiando un’altra esposizione nel 2021”, ha sottolineato Savarese precisando come la potenza della nostra industria culturale si basi anche sullo studio della lingua: l’italiano è ad oggi la quarta lingua più studiata nel mondo. Infine la diplomazia culturale si costruisce anche con il cosiddetto turismo delle radici. “Nel 2018 l’Enit ha stimato in 10 milioni il numero di questa tipologia di turisti in grado di generare un flusso economico di 4 miliardi di euro”, ha concluso il Console parlando di relazioni bilaterali positive tra i due Stati.

Michele Gialdroni, Direttore dell’Istituto Italiano di Cultura di San Paolo, ha ricordato la grande attenzione per la comunità italiana in Brasile dove ci sono due Istituti di Cultura: l’altro è a Rio de Janeiro. “L’azione del nostro Istituto si svolge su un’area molto vasta ed è intensa la collaborazione con i Consolati: su alcune attività specifiche è molto forte la collaborazione con Belo Horizonte. Anche Enit ed Ice hanno dei punti di contatto con la promozione culturale”, ha spiegato Gialdroni portando l’attenzione sull’importanza non solo delle discipline artistiche storiche ma anche di quelle più contemporanee. “E’ molto importante per noi l’attività di promozione linguistica, con l’offerta di corsi di lingua a pagamento e la loro gestione attraverso scuole partner che possano coprire zone più ampie. Le certificazioni sono altrettanto fondamentali: la B1 è ormai imprescindibile per avere la cittadinanza per matrimonio e quindi c’è un’affluenza particolare per tale ragione”, ha aggiunto Gialdroni. Ernesto Di Renzo, Professore di Antropologia del patrimonio culturale e gastronomico presso l’Università Tor Vergata di Roma, ha parlato di identità associata all’enogastronomia: “è un legame molto forte tanto che, a livello collettivo, ogni popolo attraverso il cibo che decide di mangiare è in grado di raccontare se stesso, la propria storia e il proprio territorio”, ha spiegato Di Renzo. Dunque un’Italia che non è solo terra della tavolozza di Leonardo, Michelangelo e Raffaello ma anche della tavolozza formata da elementi come Parmigiano, Prosecco, Campari e Nutella. “L’Italia ha la cucina più complessa e creativa ma anche la più eterogenea: quindi un modello gastronomico molto stratificato con differenze che si sono contaminate nel tempo con l’eredità del mondo romano, arabo ed ebreo ma anche quello medievale, rinascimentale e barocco. La cucina italiana ha una grande biodiversità che va oltre lo stereotipo dello spaghetto e della lasagna”, ha aggiunto Di Renzo. Segnaliamo fra gli altri relatori Dimitri Fazito, Professore della Facoltà di Sociologia UFMG, di Maria Rosária Barbato, Professoressa della Facoltà di Diritto UFMG, e di Sandra Nicoli, Professoressa Univale. Durante l’intera diretta web diversi utenti hanno commentato esprimendo solidarietà alla Casa d’Italia di Juiz de Fora e protestando per il rischio di chiusura di un presidio molto importate per i nostri connazionali in Brasile. (Simone Sperduto/Inform)

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