FARNESINA
Il podcast realizzato dal Maeci in collaborazione con Ansa
ROMA – “Nonostante le sanzioni e la crisi pandemica nessuna azienda italiana ha lasciato la Russia, che ha un sistema economico complementare a quello dell’Italia: la Russia è infatti ricca di materie prime mentre il nostro Paese è la seconda manifattura europea”, ad affermarlo è Pasquale Terracciano, Ambasciatore d’Italia in Russia, intervenuto a “Voci dalla Farnesina” podcast realizzato dal Maeci in collaborazione con Ansa. Oltre a questi aspetti, secondo l’Ambasciatore, tra i due popoli c’è poi l’amore dei russi per la nostra cultura, lingua e gastronomia che rende l’Italia uno dei principali partner della Russia, non solo dal punto di vista commerciale. “Nel 2019 l’interscambio commerciale ha superato i 22 miliardi di euro con l’export italiano che ha raggiunto i 9 miliardi; nel 2020 gli scambi sono scesi del 20% – ha spiegato Terracciano facendo riferimento alla crisi pandemica – ma l’Italia si è comunque confermata quinta esportatrice con 8,9 miliardi. Molte sono le opportunità di investimento per le nostre aziende: ciò grazie alla scommessa del Governo russo su una diversificazione economica e su una politica di sostituzione di importazioni. L’elevato know-how tecnologico delle aziende italiane le rende molto attrattive per i produttori russi favorendo il cosiddetto ‘Made with Italy’ che si accompagna al ‘Made in Italy’ con reciproco vantaggio”, ha evidenziato l’Ambasciatore ricordando che negli ultimi tre anni le nostre aziende hanno ricevuto commesse per un valore di circa 6 miliardi. A rendere appetibile il mercato russo ci sono poi le zone economiche speciali, i contratti speciali di investimento, i parchi tecnologici industriali e le svariate misure di stimolo dell’economia. Terracciano ha ricordato l’importante appuntamento che vedrà l’Italia protagonista in Russia nel luglio prossimo: la Fiera Innoprom di Ekaterinburg. “Insieme a ICE Agenzia porteremo negli Urali il meglio dell’eccellenza industriale italiana: oltre 50 aziende, dalle più grandi e conosciute alle piccole e medie imprese, oltre a circa 20 start-up”, ha concluso l’Ambasciatore. (Inform)