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Valle d’Aosta, Consiglio regionale:  la risposta del Presidente della Giunta Testolin a una interpellanza della Lega VdA sull’emigrazione dei valdostani all’estero

ITALIANI ALL’ESTERO

 

AOSTA – L’emigrazione dei valdostani all’estero è stata al centro di un’interpellanza presentata dalla Lega Vallée d’Aoste nella seduta consiliare del 22 maggio.

In particolare, la Lega VdA ha chiesto quale sia il numero dei valdostani emigrati all’estero (iscritti all’Aire)  negli ultimi 10 anni e di quelli tornati in Valle d’Aosta. Ha inoltre voluto conoscere le motivazioni che portano a emigrare e cosa si intenda fare per arginare il fenomeno.

A rispondere all’interpellanza è stato il Presidente della Regione Renzo Testolin: “Al 31 dicembre  2016 -ha riferito – l’Aire contava  5.856 iscritti, contro i 7.891 della fine del 2022. Questi “dati di stock”  non forniscono informazioni sulle fasce di età per Regione ma solo a livello globale. Dai dati di flusso forniti dall’Osservatorio economico e sociale regionale emerge che nel 2002 gli emigranti valdostani all’estero erano 60, e gli emigranti verso altre regioni italiane 1.148, mentre nel 2022 gli emigranti all’estero erano 391,e gli emigranti verso le altre regioni italiane 1.201. Di questi 391 emigrati  nel 2022, 106 erano “stranieri” ovvero persone immigrate in Valle d’Aosta, che hanno lasciato la regione e hanno trasferito la propria residenza altrove ,nel Paese di origine o in un altro Stato.  Per quanto concerne le fasce d’età i dati disponibili attestano che, di questi 391 emigranti, 198 erano di età compresa tra i 18 e i 39 anni, circa il 50%. Sono stati 682 gli immigrati in Valle d’Aosta provenienti dall’estero nel 2022, contro i 319 del 2002. Un dato superiore a quello dell’emigrazione, ma meno analizzabile nel dettaglio. In base ai dati disponibili sappiamo, ad esempio, che 386 dei 682 immigrati appartenevano alla fascia di età 18-39 anni. Abbiamo quindi nel 2022, 185 italiani immigrati in arrivo in Valle d’Aosta dall’estero, ma non necessariamente valdostani”.

Il Presidente Testolin ha poi detto: “I giovani valdostani vanno all’estero per cercare migliori prospettive di studio e di lavoro, una migliore qualità della vita, ambienti che premino il merito individuale, la possibilità di progettare un futuro a lungo termine. L’emigrazione è un fenomeno complesso che comprende anche il calo della natalità e l’attrattività della Valle d’Aosta e dell’Italia. L’obiettivo dovrebbe essere quello di creare le condizioni affinché la mobilità possa essere possibile in entrambe le direzioni: la possibilità di lasciare la Valle per studiare, lavorare, fare esperienza e realizzare progetti di vita, ma anche la possibilità di ritornarci. La Giunta Regionale cerca di creare opportunità in termini di crescita, ricerca, diversità dei posti di lavoro e proposta di remunerazioni adeguate per il lavoro nelle attività, nelle pubbliche amministrazioni e nelle imprese del territorio, così da diventare un punto di arrivo e non solo di partenza” . Il gruppo Lega VdA ha replicato segnalando il rischio che i legami con la storia e la cultura valdostana vengano definitivamente interrotti per molti giovani emigrati: “Si tratta di un fenomeno di tipo sociologico, prima ancora che economico: la Valle d’Aosta è percepita come un luogo di transito, dove si nasce o si cresce ma che si può lasciare per altri luoghi, senza percepire quel “mou de mèizón” che era, invece, sentito dai vecchi emigrati”. Pe la Lega VdA è pertanto  “necessario poter lavorare su dati specifici e investigare a fondo le motivazioni personali, e non generali, che sono alla base della scelta di emigrare”.(Inform)

 

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