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INFORMAZIONI DEL GIORNO – NEWS PER GLI ITALIANI ALL'ESTERO

 “Una storia importante: 70 anni d’immigrazione italiana in Belgio e oltre”,  il Direttore Generale Vignali (Dgit- Maeci)  parla alla Farnesina del libro-fumetto realizzato dalla Direzione Generale per gli Italiani all’Estero e dal Comites di Bruxelles

ITALIANI ALL’ESTERO

 “E’ un’opera educativa e divulgativa rivolta anche ai più giovani: siamo fiduciosi sul fatto che il fumetto possa avere un forte impatto sulle giovani generazioni

ROMA – Si è parlato alla Farnesina,del fumetto “Una storia importante: 70 anni d’immigrazione italiana in Belgio e oltre” di Antonio Cossu e Fred Druart. Il progetto è stato promosso dal Comites di Bruxelles, Brabante e Fiandre con il contributo finanziario della Direzione Generale per gli Italiani all’Estero del Maeci e della Regione Vallonia: il progetto è stato inserito, al momento della sia ideazione, all’interno di #EuropeForCulture 2018. “Oltre 284 mila sono i cittadini italiani che risiedono stabilmente in Belgio e forse sono 500 mila i cittadini belgi di origine italiana. La storia della comunità italiana residente in Belgio è intessuta di esperienze commoventi, spesso dolorose e tragiche, come ci ricorda la tragedia di Marcinelle”, introduce nella prefazione al libro Elena Basile, Ambasciatrice d’Italia in Belgio menzionando come ci siano state anche storie di grande successo umano e professionale tra i nostri migranti. “Quest’opera narra il percorso dell’immigrazione italiana in Belgio con un linguaggio vivo, immediato e vicino ai giovani”, aggiunge Basile. “Questa è una storia costituita da una forte umanità ma anche da grandi sacrifici motivati dalla speranza di offrire un futuro migliore ai propri cari e dalla volontà di oltrepassare i tragici eventi che hanno caratterizzato la storia del continente europeo nel dopoguerra”, sottolinea sempre nella prefazione anche Raffaele Napolitano, Presidente del Comites di Bruxelles, Brabante e Fiandre nonché Coordinatore dell’Intercomites Belgio.

Le motivazioni dell’iniziativa sono state illustrate da Luigi Maria Vignali, Direttore Generale per gli Italiani all’Estero del Maeci, precisando subito come non sia questo il primo fumetto realizzato sugli italiani all’estero. Vignali ha voluto ricordare in particolare due opere dedicate in passato a questi temi: una di Thomas Campi, autore della graphic novel intitolata ‘Macaronì’, ambientata in Francia e l’altra di Ilaria Marinelli, autrice della graphic novel intitolata ‘All’inizio era una valigia di cartone’, ambientata negli Stati Uniti. “C’è poi un’opera di cui siamo molto orgogliosi ed è appunto  ‘Una storia importante’: un progetto realizzato dalla Direzione Generale per gli Italiani all’Estero del Maeci in collaborazione con il Comites di Bruxelles, Brabante e Fiandre in maniera sinergica lavorando insieme all’Ambasciata d’Italia a Bruxelles”, ha rilevato Vignali spiegando come questo racconto parli della storia d’Italia e d’Europa con episodi indelebili della nostra emigrazione quale appunto la tragedia di Marcinelle. “E’ un’opera educativa e divulgativa rivolta anche ai più giovani: siamo fiduciosi sul fatto che il fumetto possa avere un forte impatto sulle giovani generazioni. In più il Belgio è considerato il Paese del fumetto dando lustro a quella che può essere considerata come l’ottava arte. Quindi è stato particolarmente significativo per noi aver realizzato quest’opera proprio in Belgio”, ha aggiunto Vignali evidenziando come l’emergenza sanitaria non abbia consentito la presentazione del fumetto all’interno dell’edizione primaverile della rassegna internazionale Romics, rinviata per il Covid, che avrebbe dovuto altrimenti tenersi come di consueto nel mese di aprile alla Nuova Fiera di Roma; era in cantiere anche una presentazione nelle scuole ma in attesa di tempi migliori l’occasione sarà comunque offerta dalla cornice della Settimana della lingua italiana in corso di svolgimento in questa metà di ottobre. “Non vogliamo fermarci qui naturalmente ma vorremmo proseguire, attraverso il linguaggio dei fumetti, anche in altri ambiti: per esempio sviluppando il progetto editoriale e la guida dedicati ai 61 italiani illustri che riposano nel cimitero parigino del Père Lachaise – ha precisato Vignali parlando del libro già presentato all’Ambasciata di Francia a Roma nell’inverno scorso – realizzandone quindi una versione a fumetti. L’artista che è stato prescelto per realizzare questo nuovo progetto è Virginio Vona che lavora in Francia: ancora una volta lo faremo in collaborazione con il Comites di Parigi e con il Consolato Generale, quindi si ripeterà anche per il Père Lachaise il format che ha avuto successo per il fumetto sugli italiani in Belgio”, ha anticipato Vignali parlando infine del fenomeno dei “pennelli in fuga” ossia dei “tanti fumettisti italiani che vivono all’estero e si trovano ad onorare il nostro Paese altrove con questa forma d’arte”. Anche quello dei disegnatori è dunque un patrimonio che il nostro Paese deve riconoscere come tale: “è un’emorragia, questa dei disegnatori, che vorremmo arrestare e bisogna prenderne atto come per gli altri italiani all’estero, sperando che prima o poi anche per loro ci possa essere lavoro in Italia” , ha concluso Vignali a sua volta firma della prefazione dell’opera sugli italiani in Belgio che vede invece la postfazione di Romano Prodi (già Presidente della Commissione europea) ed Antonio Tajani (già Presidente del Parlamento europeo).

Antonio Cossu (testi, ritagli e disegni) e Fred Druart (matite, inchiostro e colori) hanno realizzato questa storia a fumetti di circa 60 pagine a colori catapultando il lettore nella storia dell’emigrazione italiana partendo però dall’attualità degli arrivi di immigrati a Lampedusa: in qualche modo un monito affinché il presente non faccia finire nell’oblio il fatto che gli italiani stessi sono stati un popolo di migranti ma soprattutto dalla premessa che in realtà lo sono tuttora. “C’è chi dice che non possiamo accoglierli tutti” dice l’inviata a Lampedusa davanti al gommone con i migranti a bordo; poche pagine dopo la storia ci ricorda di come gli italiani in cerca di fortuna in Belgio venissero caricati sul retro di camion merci per il trasporto di carbone, condotti nelle fatiscenti e sporche baracche che fungevano da alloggi e quindi assunti come lavoratori nelle fabbriche o nelle miniere: poi fuori da un negozio il cartello “interdit aux chiens et aux italiens” a rammentarci di quanto il sogno di Robert Schuman al principio degli anni ’50, quale uno tra i padri fondatori della moderna Europa, fosse tuttavia ben lontano dalle menti di molti europei dell’epoca. Quindi quel maledetto 8 agosto del 1956 e la tragedia nelle miniere di Bois du Cazier, a Marcinelle, quando il problema della sicurezza sul posto di lavoro era davvero un miraggio. (Simone Sperduto/Inform)

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