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INFORMAZIONI DEL GIORNO – NEWS PER GLI ITALIANI ALL'ESTERO

Sotto nuovi cieli: storie di donne italiane in Spagna

ITALIANI ALL’ESTERO

Da “La Voce d’Italia”

Presentato nella Scuola Statale  di Madrid il documentario elaborato dal Comites di Madrid con fondi del Maeci. Dieci donne si raccontano con profondità e sincerità

 

MADRID.- L’aria si è riempita di emozioni diverse a mano a mano che si susseguivano le immagini del documentario “Sotto nuovi cieli: storie di donne italiane in Spagna”. Nella storia delle intervistate che si raccontano con semplicità e profondità, ognuna delle persone presenti ha ritrovato un pezzo di sé stessa e si è sentita coinvolta emotivamente. Lo stesso ambasciatore Giuseppe Buccino Grimaldi, dopo la visione, ha detto: “Alcuni passaggi del film mi hanno commosso. Come napoletano profondamente radicato nella sua terra ho riflettuto a lungo prima di lasciare l’Italia e non è stata una decisione facile”. Il documentario “Sotto nuovi cieli: storie di donne italiane in Spagna”, fortemente voluto da tutti i membri del Comites di Madrid e in particolare dal suo presidente Andrea Lazzari, è stato realizzato grazie alla perseveranza e bravura delle consigliere Gabriella Lanzilli ed Emanuela Cozzoni che hanno scritto la sceneggiatura e seguito ogni fase del processo. Presentato nella Scuola Statale Italiana di Madrid, divenuta ormai il luogo in cui la comunità residente a Madrid si ritrova per assistere a spettacoli ed incontri diversi organizzati dalla stessa scuola o dalle nostre associazioni, la trasmissione del documentario è stata preceduta dalle parole della consigliera e co-sceneggiatrice Gabriella Lanzilli. Dopo aver dato il benvenuto ai presenti, Lanzilli ha chiamato sul palcoscenico il Dirigente Scolastico Massimo Bonelli che ha espresso la sua soddisfazione per ospitare la visione di un documentario in cui tra le intervistate ci sono docenti, alunne, ex alunne e mamme della stessa Scuola. È stata poi la volta dell’ambasciatore Giuseppe Buccino Grimaldi che ha sottolineato l’importanza del documentario, che ha definito neorealista, per la sua capacità di mostrare il vissuto di alcune donne che hanno lasciato l’Italia per cercare in Spagna un futuro diverso. Ha elogiato la capacità del regista Pietro Davide Jona-Lasinio nell’essere riuscito a trarre da ognuna una storia intima, vera, tra immagini iconiche di Madrid e altre più intime delle case delle intervistate.

L’ambasciatore Buccino Grimaldi ha spiegato che le testimonianze delle donne che condividono con grande sincerità le proprie storie e gli inizi nel nuovo paese “si configurano come uno specchio fedele delle ragioni che le hanno condotte a lasciare l’Italia”. Ha poi mosso ad una riflessione spiegando che, nonostante il documentario mostri esempi positivi di integrazione, dai racconti delle intervistate emerge quanto questo processo non sia mai lineare e, come ben ha spiegato la dott.ssa Anna Pisterzi nel suo libro “Traiettorie, guida psicologica all’espatrio” presentato recentemente in Ambasciata, ci cambi nel profondo. È stata infine la volta del presidente del Comites di Madrid Andrea Lazzari che ha ringraziato tutti i consiglieri e in particolare Gabriella Lanzilli ed Emanuela Cozzoni per un lavoro che ha superato di gran lunga le sue aspettative. Ha poi ringraziato l’ambasciatore e il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale che con il suo finanziamento ha permesso la realizzazione del progetto e il Consigliere del CGIE Pietro Mariani che ha partecipato, da dietro le quinte, alla realizzazione del documentario mettendo a disposizione le sue conoscenze cinematografiche.  Ha poi messo l’accento sulla crescita continua di immigrazione italiana in Spagna con una forte presenza femminile dovuta anche al fatto che in questo paese sia le donne sia la comunità LGBTQI+ godono di maggiore rispetto e sicurezza. Per concludere ha ribadito il ruolo del Comites che funge da ponte tra la comunità e le autorità diplomatiche, un lavoro totalmente volontario che richiede grande dedicazione ed è mosso dal desiderio di costruire una comunità coesa e solidaria.

Sono bastati pochi minuti di proiezione per immergere la sala in un silenzio profondo, un silenzio tanto denso che si poteva ascoltare. Una ripresa aerea, metafora, di due generazioni a confronto, ha dato il via alle interviste con un racconto a due voci, a due diverse percezioni del dolore che produce allontanarsi dai luoghi cari per affrontare l’ignoto. Miriam Iacomini e la figlia Chiara Bussotti hanno svelato la loro intimità scavando nel profondo, con una naturalezza che le ha avvicinate significativamente agli spettatori. Lo stesso hanno fatto le altre otto intervistate: Priscilla Muscat, Ada Marroni, Sara Versace, Sofia Dianini, Claudia Patruno, Simona Curci, Nicoletta Negrini e Noelia Kouchoyan.

Priscilla Muscat, attrice che è venuta a Madrid per cercare una sua strada e spinta dal sogno di lavorare con Almodovar, sente di aver vissuto in solo sei mesi un’esperienza lunga anni. Sta esplorando e sfidando sé stessa in un contesto di solitudine che la obbliga a trovare dentro la forza di andare avanti. Claudia Patruno ha scelto Malaga nella sua ricerca di una città che la accogliesse senza giudicare la sua omosessualità, una città in cui ha aperto un locale che è diventato un punto di incontro per amiche e amici, ove ha costruito nuovi affetti e in cui si sente realizzata.

Simona Curci ha invece preferito Siviglia per ritrovare sé stessa, per scoprire un suo cammino e pur dovendo affrontare il senso di colpa che le dà l’aver lasciato una famiglia amorosa che fa difficoltà a capire la sua scelta, sente di aver intrapreso la strada giusta.

Nicoletta Negrini è stata pioniera nella decisione di cercare un’espansione all’estero sia personale sia professionale per la ditta del padre che produceva alcuni generi alimentari negli anni ‘80. Attraverso la sua testimonianza sincera, intima, abbiamo potuto vivere la trasformazione di un paese che era profondamente maschilista e conservatore per poi diventare oggi una nazione all’avanguardia nel rispetto delle donne e di ogni minoranza. Ha raccontato tra l’altro quando, appena arrivata, si è inserita in un mondo costituito da uomini, uomini che non essendo abituati a parlare di affari con una donna, spostavano il discorso sulle proprie mogli. All’inizio ne rimase interdetta chiedendosi il perché di quel comune scivolare verso argomenti che coinvolgevano le mogli. Poi, quando finalmente capì le loro limitazioni, iniziò a mandare in sua vece qualche collaboratore maschio con indicazioni ben chiare su ciò che doveva dire e fare.  Noelia Kouchoyan italo-argentina ha deciso di ripercorrere in senso inverso le orme dei genitori e dei nonni emigrati dall’Italia e dall’Armenia, per offrire al figlio adolescente un futuro migliore. Essendo giornalista televisiva ha parlato delle diverse opportunità che offre il vivere in Europa piuttosto che in un paese come l’Argentina tanto lontano dal resto del mondo.

Storie quotidiane quelle snocciolate nei fotogrammi di un documentario girato con grande sensibilità e bravura dal regista Pietro Davide Jona-Lasinio, momenti duri e felici di un percorso che, come ha ben detto l’ambasciatore non è mai lineare, che richiede coraggio, che ci costringe ad abbandonare parte di noi stessi ma che ci offre la possibilità di un arricchimento e un’espansione che non avremmo potuto avere senza quel biglietto di andata. Un documentario che mostra la capacità delle donne di raccontarsi scavando nella propria intimità e di condividere esperienze belle e brutte mostrando fragilità e punti di forza. A conclusione, dopo un lungo e sentito applauso ha ripreso la parola Gabriella Lanzilli accompagnata da Emanuela Cozzone.  Le due consigliere e co-sceneggiatrici hanno spiegato che il progetto è nato dalla necessità di esplorare e raccontare la storia delle donne italiane che negli ultimi anni arrivano in Spagna in numero sempre maggiore.  Subito dopo ogni intervistata ha parlato brevemente della sua esperienza e il regista Pietro Davide Jona-Lasinio, ha confessato di essere rimasto egli stesso sorpreso ed emozionato dalla capacità di ciascuna di parlare di sé davanti alla cinepresa. La direzione di fotografia è stata a carico di Michele Galella, il montaggio è di Alice Zazzetta e le musiche sono di Andrea Camilletti. Il dirigente scolastico, preside della Scuola Italiana di Madrid, Massimo Bonelli. Il documentario sarà presentato il prossimo 25 maggio presso il Museo Thyssen di Malaga grazie al patrocinio del Festival del Cinema Italiano ed è stato scelto anche dall’International Film Festival di Montecatini. Il direttore del Festival di Montecatini Marcello Zeppi, presente alla proiezione di Madrid, ha parlato brevemente dell’importanza di un Festival che è tra i più antichi d’Italia e ha mostrato due brevi documentari su Montecatini e sullo stesso Festival. È seguito un buffet che ha permesso ai presenti di scambiarsi commenti, emozioni e di stringere nuove amicizie in una comunità che, grazie al Comites e alle varie associazioni che nascono per promuovere eventi culturali e sociali, diventa sempre più presente e coesa.(La Voce d’Italia, redazione di Madrid, 23 aprile/Inform)

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