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Società Dante Alighieri, a Palazzo Firenze la presentazione del volume “Tra cielo e terra. In viaggio con Dante Alighieri e Marco Polo” di Polizzi e Mussardo

CULTURA

 

ROMA – Si è tenuta nei giorni scorsi presso la sede della Società Dante Alighieri a Palazzo Firenze la presentazione del volume “Tra cielo e terra. In viaggio con Dante Alighieri e Marco Polo” di Gaspare Polizzi e Giuseppe Mussardo (Edizioni Dedalo, 2021). Insieme agli autori è intervenuto il Consigliere centrale della Società Dante Alighieri, Giulio Ferroni. Sull’interessante confronto di queste due figure e sul senso del volume la quarta di copertina spiega che “entrambi avevano viaggiato in posti sconosciuti, in luoghi mai visti da nessuno prima, in una grande corsa verso l’ignoto”. Nel suo intervento Ferroni ha ricordato come i due protagonisti di questo libro difficilmente vengano accostati pur essendo di fatto contemporanei. In particolare sulla figura di Marco Polo, Ferroni ha voluto evidenziare l’importanza di questo esploratore come punto di contatto tra due mondi: occidente e oriente. Per quanto riguarda specificamente il libro, Ferroni ha parlato di una scrittura di grande vitalità che si rivolge al lettore comune e non solo allo specialista. “È un libro rivolto a chi è curioso delle cose essenziali della nostra storia culturale”, ha spiegato Ferroni sottolineando come il libro si legga con grande piacevolezza. Ferroni ha anche ricordato che i viaggi di Dante Alighieri sono stati per lo più limitati all’Italia centro-settentrionale dell’epoca; di contro c’è la figura di Marco Polo che invece arriva addirittura in estremo oriente. Di fatto nel libro si intrecciano due modi di viaggiare diversi; non mancano aneddoti, citazioni e richiami storico-culturali all’epoca in cui vissero i due protagonisti. Giuseppe Mussardo (professore ordinario di Fisica Teorica alla Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati di Trieste) ha parlato di un viaggio che tocca diverse corde. “Il genio ordinario sembra in tutto e per tutto uguale a noi: una persona normalissima, con l’unica differenza che è un genio. La persona per eccellenza che ha coniugato questi due aspetti è stato Enrico Fermi: una persona assolutamente normalissima. Il genio ordinario è quello che vuole capire il mondo; il genio stregone è quello che cambia il mondo ed è quello che inventa un nuovo mondo. Il fisico stregone per eccellenza è Richard Feynman: uno che dal nulla ha inventato un linguaggio matematico”, ha spiegato Mussardo citando i cosiddetti ‘diagrammi di Feynman’ che consentono oggigiorno di comprendere quel che accade ad esempio all’interno dell’acceleratore del Cern. Rispetto a queste due fattispecie ipotizzate Marco Polo potrebbe quindi apparire come la figura di un genio ordinario, che con la sua apertura mentale è anche riflesso di una Venezia aperta ai commerci e agli scambi, in contrapposizione alla Firenze dantesca che è il crocevia delle varie diatribe e lotte politiche del momento. “Due mondi antitetici che hanno plasmato i due personaggi”, ha sottolineato Mussardo. Gaspare Polizzi (docente di Pedagogia Generale e Sociale all’Università di Pisa) ha a sua volta ribadito la contrapposizione tra un viaggio mistico, quello di Dante Alighieri, e un viaggio invece terreno e antropologico come quello di Marco Polo. Sulla base di una lettera giudicata autentica da parte di alcuni dantisti, Polizzi non ha escluso l’ipotesi che nel marzo 1314, durante il suo soggiorno a Venezia, Dante Alighieri possa essere entrato in contatto – anche fisicamente – con Marco Polo. (Inform)

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