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INFORMAZIONI DEL GIORNO – NEWS PER GLI ITALIANI ALL'ESTERO

Scalabriniani in cammino verso il XV Capitolo Generale

MONDO SCALABRINIANO

La congregazione scalabriniana, operante nelle varie aree geografiche del mondo, sta dedicando in questi giorni un tempo di riflessione in vista il prossimo Capitolo Generale previsto dal 9 ottobre al 4 novembre 2018

BRESCIA – L’incontro annuale dei missionari che svolgono il loro servizio missionario in Europa ed Africa si è svolto a Brescia dal 9 al 12 aprile. La novità di quest’anno sta nell’aver programmato le assemblee scalabriniane annuali in contemporanea dal Nord al Sud America, dall’Europa all’Asia, focalizzando la riflessione “comune” sui pilastri dell’azione missionaria scalabriniana tra e con i migranti e i rifugiati nei trenta paesi dove si trovano i missionari.

Le sfide alle quali si è chiamati a rispondere, ha evidenziato il superiore generale P. Alessandro Gazzola, intervenuto all’assemblea di Brescia, sono, tra le altre, l’interculturalità e lo slancio missionario, sempre da rinnovare, dato che “i fenomeni migratori moderni ci spingono a trovare forme sempre nuove di dialogo interculturale, ad intra e ad extra, e maniere concrete di mantenere vivo lo spirito missionario che cerca creativamente di vivere la comunione nella diversità”. Accanto a questo, ha concluso p. Gazzola, appare “sempre più urgente una preparazione pastorale-missionaria specifica, ossia competenze ben definite (dialogo interculturale e interreligioso, apertura alle nuove “agorà”) e una continua ricerca dei mezzi più adeguati per preparare i futuri missionari”, senza dimenticare una conoscenza e capacità di adattamento ai diversi modelli di vita ecclesiale e attività missionaria-pastorale.

“Destinatari della nostra azione pastorale – ribadisce P. Gianni Borin, superiore regionale dei missionari di Europa ed Africa – sono i migranti e i rifugiati, certo, ma anche la Chiesa e la società di arrivo delle persone migranti, quindi gli autoctoni. Per questo, oltre all’accoglienza, si tratta di curare la formazione al dialogo e l’animazione interculturale del territorio”. Per rendere quindi più efficace e significativa la missione propria dell’istituto, “è parte essenziale lasciare spazio, anzi cercare con libertà e disponibilità il confronto, la verifica e il cambiamento, anche profondo, delle strutture e delle nostre persone”, sottolinea p. Borin.

Nei contesti multietnici che caratterizzano e sfidano soprattutto le grandi metropoli dell’Unione Europea, con 54,4 milioni di migranti internazionali, circa l’11% della popolazione totale dell’UE28, “intendiamo realizzare dei cosiddetti Poli Missionari Integrati – evidenzia p. Borin – ovvero delle presenze qualificate, che dispongano di diversi strumenti per un approccio integrato e integrale delle migrazioni. In varie metropoli dell’Europa e dell’Africa cerchiamo, per questo motivo, di coordinare l’azione pastorale per vari gruppi linguistico-culturali, lo studio e la ricerca, i media, l’advocacy e la cooperazione allo sviluppo, l’animazione giovanile e vocazionale e la promozione dei laici e delle comunità locali”.

Una maniera, questa, per “valorizzare maggiormente le risorse – conclude il superiore dei missionari di Europa e Africa –  ma anche le competenze, il personale e le strutture, permettendo un’azione carismatica più incisiva sul territorio e incoraggiare inoltre il dialogo e la comunione tra i confratelli”.  (Inform)

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