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L’allestimento commissionato dall’IIC di Tirana nell’ambito del progetto “La storia al contrario: Italia-Albania a 30 anni dall’approdo nel porto di Bari della nave Vlora”
TIRANA – Verrà inaugurata venerdì 6 agosto presso la Galleria Alpha di Valona la mostra “Punto di Rugiada” di Stefano Romano, allestimento promosso dall’Istituto Italiano di Cultura di Tirana nell’ambito del progetto “La storia al contrario: Italia-Albania a 30 anni dall’approdo nel porto di Bari della nave Vlora”.
L’artista italiano Stefano Romano, che vive e lavora in Albania dal 2003, racconta con gli strumenti a lui più congeniali il suo viaggio da Bari a Valona, un viaggio che con modalità differenti ma con motivazioni non antitetiche agli oltre 20.000 albanesi che sbarcarono a Bari 30 anni fa, è stato ugualmente carico di aspettative e di speranze. L’artista ha concepito, su commissione dell’IIC di cultura di Tirana, un apparato esperienziale composto da diversi elementi, in cui una delle installazioni ambientali occupa il centro dello spazio espositivo.
Il suggestivo titolo “Punto di rugiada” prende spunto dalle ricerche dell’artista sui venti marini nel Canale d’Otranto che scopre, tra i vari dati giornalieri come la forza del mare, anche il punto di rugiada, cioè quello stato termo-dinamico in cui c’è un equilibrio tra liquido e vapore.
La mostra è curata da Francesco Scasciamacchia; le immagini d’archivio sono di Davide De Notarpietro,. I due sono fondatori dell’Associazione Culturale Cijaru (Otranto), che si propone attraverso progetti di arte contemporanea di ripristinare i legami storici e culturali di quest’area tra Ionio e Adriatico e della Puglia con le regioni balcaniche, greche, turche e più in generale il vicino Oriente. La mostra resterà aperta fino al 10 settembre, dalle ore 16 alle 22 dal lunedì al sabato.
Stefano Romano opera attraverso azioni temporanee, performance, installazioni, video e lavori fotografici. Realizza azioni effimere, diasporiche e capaci di generare sempre situazioni inaspettate, rendendo l’artista il primo spettatore di sé stesso. Il suo lavoro indaga, con uno sguardo leggero, le contraddizioni della realtà sociale così come i momenti marginali della nostra vita quotidiana, creando immagini transitorie e impreviste. Lavora da più di dieci anni in Albania dove ha concepito diversi progetti come artista e come curatore. Tra essi il progetto 1.60insurgent space il cui focus era lo spazio pubblico. È stato anche co-fondatore del T.I.C.A. (Tirana Institute of Contemporary Art). Nel 2012 è co- fondatore del collettivo DZT (DyZeroTre) e della piattaforma MAPS – Mobile Archive on Public Space. (Inform)