direttore responsabile Goffredo Morgia
Registr. Trib. Roma n.338/2007 del 19-07-2007
INFORMAZIONI DEL GIORNO – NEWS PER GLI ITALIANI ALL'ESTERO

Rome MED Dialogues, l’intervento conclusivo del Premier Meloni

ISTITUZIONI

(Fonte immagine Presidenza del Consiglio)

ROMA – L’ottava edizione del Rome MED Dialogues si è conclusa con l’intervento del Premier Giorgia Meloni che ha parlato di una continuità che dimostra quanto per l’Italia sia importante il dialogo ponendo al centro fondamentalmente tre concetti: interdipendenza, resilienza, cooperazione. “Siamo consapevoli, in sostanza, di come solo creando uno spazio di stabilità e prosperità condivisa potremo attraversare in modo efficace le sfide epocali che stiamo vivendo, dalla sicurezza alimentare alla salute, passando per i cambiamenti climatici. L’Italia si è da sempre fatta promotrice di un approccio inclusivo e costruttivo di fronte a queste sfide: abbiamo per questo accolto con favore l’adozione da parte dell’Unione europea della ‘Nuova Agenda per il Mediterraneo’ che, abbinata ad adeguati impegni finanziari, può dal nostro punto di vista rilanciare il partenariato, stimolando una ripresa più giusta, più sostenibile, più attenta ai bisogni delle persone. Dobbiamo dirci che, se vogliamo, l’Italia è stata un precursore di questa strategia, come dimostra molto bene questa conferenza, che non è un evento episodico, ma un tassello centrale di una strategia molto più complessa, di un mosaico dell’azione italiana per la promozione di un’agenda positiva nel Mediterraneo allargato”, ha rilevato Meloni sottolineando l’impegno dei partner dell’Italia verso un’area che è centrale, non solo per gli interessi italiani, ma degli interessi strategici comuni. “Dialogare sulle sfide del Mediterraneo è ovviamente un’occasione di confronto preziosa e irrinunciabile. Poterlo fare qui a Roma, nel cuore del bacino dove Europa, Africa e Asia si incontrano, per noi è un motivo di orgoglio ma, al contempo, la presa in carico di una grande responsabilità. Questa è la ragione per la quale ci tenevo a essere presente a questa edizione. Siamo consapevoli che una solida ‘geopolitica del dialogo’ possa costruire e consolidare nell’area solamente muovendo dalla consapevolezza delle nostre identità culturali, delle nostre identità valoriali, dalla constatazione che la nostra prosperità non è possibile senza quella dei nostri vicini. Per questo, all’atto dell’insediamento del nuovo Governo, ho parlato della necessità che l’Italia si faccia promotrice di un ‘piano Mattei’ per l’Africa, cioè di un modello virtuoso di collaborazione e di crescita tra Unione Europea e nazioni africane, che abbia un approccio che prendendo esempio da un grande italiano come Enrico Mattei, non abbia una postura predatoria nei confronti delle nazioni africane, ma collaborativa, rispettoso dei reciproci interessi come è stato detto, fondata su uno sviluppo che sappia valorizzare le identità e le potenzialità di ciascuno”, ha aggiunto Meloni ponendo l’attenzione su problemi come il cambiamento climatico quale causa di desertificazione ma anche sulla questione delle migrazioni che è un fenomeno strutturale e globale. “Ci vuole più Europa sul ‘fronte Sud’, come l’Italia rivendica da tempo e come ha rivendicato particolarmente negli ultimi tempi. Perché da soli non possiamo gestire un flusso che ha assunto oramai dimensioni ingestibili. Di recente, per la prima volta, la rotta del Mediterraneo centrale è stata considerata prioritaria in un documento della Commissione europea”, ha spiegato Meloni parlando di prevenzione e contrasto al traffico di esseri umani. “Stiamo assistendo alla definizione di nuovi scenari conflittuali, di nuovi schemi di alleanze. Come governo italiano, siamo impegnati a promuovere un dialogo attivo con tutti i Paesi del Mediterraneo allargato, in modo franco ma articolato sia sul piano bilaterale che a livello di Unione Europea e di NATO. L’aggressione russa all’Ucraina costituisce, alla luce dei suoi drammatici costi umani, sociali ed economici, un netto spartiacque”, ha aggiunto il Premier invitando alla riflessione sulla salvaguardia della dimensione umana, culturale, ambientale, energetica e alimentare. “Sicurezza è quello che ci unisce, non ciò che ci divide. Perché la sicurezza è, in definitiva, la condizione abilitante, la precondizione allo sviluppo economico e sociale delle nazioni, alla promozione e alla protezione dei diritti umani, all’affermazione e al consolidamento delle istituzioni democratiche”, ha quindi aggiunto Meloni sottolineando come anche una piena e duratura stabilizzazione della Libia rappresenti certamente una delle più urgenti e delicate priorità di politica estera e di sicurezza nazionale così come lo è lo stato di emergenza in Tunisia e così come pure è prioritario l’accordo di delimitazione marittima tra Israele e il Libano. “Guardiamo con attenzione al processo di normalizzazione delle relazioni tra Israele e il mondo arabo e alla necessità di re-internazionalizzare il processo di pace”, ha puntualizzato Meloni parlando poi del partenariato strategico con l’Algeria che avrebbe permesso in questi mesi di agire rapidamente per ridurre la nostra dipendenza dal gas naturale russo. “L’UE deve creare partenariati basati su investimenti e su una catena tecnologica. C’è una grande questione europea aperta sulle catene di approvvigionamento che noi abbiamo posto molte volte” . ha aggiunto il Premier riflettendo quindi sulla transizione digitale e sulle sue ricadute in termini di innovazione. Un’ultima riflessione è stata fatta sulle libertà fondamentali che l’Italia si impegna a sostenere: la libertà di religione e di credo che secondo Meloni è “un diritto umano fondamentale che troppo spesso viene ancora negato o non sufficientemente garantito”. (Inform)

Facebooktwitterredditpinterestlinkedinmail
Powered by Comunicazione Inform | Designed by ComunicazioneInform