ITALIANI ALL’ESTERO
IGLESIAS – Una emigrazione che continua pur cambiando le sue caratteristiche. Questo uno dei punti più evidenti del “Rapporto annuale emigrazione” redatto dal Centro Regionale Emigrazione-Immigrazione delle Acli Sardegna presentato il 28 maggio a Iglesias.
“La nostra analisi -spiega Mauro Carta presidente del Crei-Acli Sardegna- mostra che ormai la crisi demografica sarda è tale che ha cancellato il cosiddetto ‘effetto ciambella’; non esiste più solo uno spostamento dall’interno alle coste o verso le città ma una crisi demografica generalizzata. Siamo di fronte ad una voragine demografica che rischia di creare un collasso del bilancio pubblico e una ulteriore riduzione dei servizi sociali e sanitari”.
Diverse le proposte che sono state formulate dal Crei-Acli: un programma che incentivi e faciliti il ritorno dei sardi emigrati e premi chi ritorna a investire come imprenditore, un supporto alla creazione di co-working in piccole comunità per favorire il trasferimento di lavoratori che possono operare online a distanza, la reazione di un percorso per emigrati che vivono all’estero ma vorrebbero tornare in Sardegna dopo aver acquisito nuove preziose competenze (il Crei-Acli sta conducendo un’indagine proprio per documentare questi casi di eccellenza).
Molti sono stati gli interventi che hanno arricchito il tema e interessante il dibattito a fine mattinata, animato da alcune testimonianze in videoconferenza di lavoratori dall’estero e dall’Italia, e di esponenti dei circoli degli emigrati sardi collegati da Europa, Americhe, Australia. Sono infatti intervenuti via web: Leide Porcu da New York (Stati Uniti), Sara Sechi da Sidney (Australia), Federico Vidili dalla Gran Bretagna, Angela Licciardi da San Paolo e Rossana Ghessa da Rio de Janeiro (Brasile), Antonello Puggioni da Verona. (Inform)