PARLAMENTARI CIRCOSCRIZIONE ESTERO
Fabio Porta (Pd): “Adeguare salari e status previdenziali di tutti i dipendenti a contratto presso i Consolati italiani”
ROMA – “Affrontare il problema dello status giuridico-contrattuale degli impiegati assunti localmente nelle sedi estere del MAECI a partire dal caso di quelli che lavorano presso la rete diplomatico-consolare italiana in Thailandia” poiché “in tale caso si prevede che questi non siano assicurati per vecchiaia, invalidità e superstiti, in quanto tale copertura assicurativa non è prevista dalla normativa locale”. Lo ha chiesto al Governo il deputato del Pd Fabio Porta che, insieme agli altri colleghi di partito eletti nella circoscrizione Estero (Carè, Di Sanzo e Ricciardi), ha presentato in Commissione Esteri una interrogazione a risposta immediata. “In tale contesto ho colto l’occasione – spiega l’on. Porta – per chiedere una revisione della disciplina dei dipendenti a contratto, di una vera e propria riforma che permetta a questa categoria di lavoratori, che ormai è diventata prevalente nelle nostre strutture diplomatico-consolari, stipendi e diritti previdenziali ed assicurativi adeguati e pari ai diritti degli altri lavoratori attualmente in servizio nel nostro Paese”.
In particolare, nell’interrogazione è stato chiesto al Governo se “ritenga di intervenire sulla disciplina in materia di dipendenti del MAECI impiegati a contratto sulla base delle disposizioni vigenti a livello locale attraverso una riforma strutturale improntata alla salvaguardia dei diritti inderogabili dei lavoratori.” Il Sottosegretario agli Esteri on. Giorgio Silli, nel rispondere all’interrogazione, “ha ricordato – riferisce Porta – la normativa in materia e ha evidenziato l’impegno del MAECI per risolvere il problema legato ai 4 dipendenti non italiani presenti in Thailandia. Inoltre, ha ricordato che tutto il personale a contratto presso le sedi estere è oggetto della massima attenzione da parte dell’Amministrazione”. L’on. Porta da parte sua ha “preso atto dello stato della situazione con interventi a macchia di leopardo che conferma la necessità di ragionare, anche con il coinvolgimento delle forze sociali, su meccanismi permanenti ed omogenei che adeguino i salari e gli status previdenziali dei dipendenti a contratto sia di cittadinanza italiana che stranieri”.(Inform)