direttore responsabile Goffredo Morgia
Registr. Trib. Roma n.338/2007 del 19-07-2007
INFORMAZIONI DEL GIORNO – NEWS PER GLI ITALIANI ALL'ESTERO

Presentato il Rapporto Italia 2020 dell’Eurispes

SOCIETA’

Presidente Gian Maria Fara: La politica dovrebbe tornare a essere il luogo di mediazione e d’ispirazione dell’azione dello Stato, occorre una ricostruzione morale e materiale del Paese

 

 

ROMA – “Tutti i pensieri intelligenti sono già stati pensati; occorre solo tentare di ripensarli”, è la citazione di J. W. Goethe che apre il volume presentato dall’Eurispes presso l’Aula Magna del Rettorato della Sapienza di Roma : ossia il 32° Rapporto Italia. Si tratta di una ricerca di oltre mille pagine suddivisa in sei macro capitoli che vedono il contrapporsi di dicotomie come: valori/comportamenti, creazione/distruzione, episteme/doxa, eguaglianza/disuguaglianza, libertà/soggezione, hostis/hospes. Dopo il breve saluto di benvenuto da parte del Rettore della Sapienza, Eugenio Gaudio, si è entrati nel vivo della presentazione di un lavoro dal quale emergono i problemi strutturali di un’Italia che naviga in mare aperto tra squilibri sociali e incertezze, pregiudizi e ignoranza (oltre il 15% degli italiani intervistati nega la Shoah), fake news (come quelle sul Mezzogiorno);  ma abbiamo anche false percezioni accompagnate dalla paura dell’immigrato (dai dati emerge invece un saldo positivo tra costi/benefici per lo Stato derivante proprio dall’immigrazione), recrudescenza del dibattito pubblico; si affrontano quindi tematiche legate al disimpegno e alla disaffezione dei cittadini per la cosa pubblica, nonché purtroppo problematiche legate alla carenza di opportunità lavorative, soprattutto per i giovani. A proposito di giovani, è stata accolta molto positivamente la presenza in sala di una delegazione di studenti (e naturalmente docenti) del Liceo Classico e delle Scienze Umane “Anco Marzio” di Ostia. Marco Ricceri, Segretario generale Eurispes, ha parlato di un sentimento di “orgoglio e tristezza” intorno a questo lavoro. “Siamo orgogliosi nella misura in cui è stata la stessa Assemblea dell’Onu per lo Sviluppo sostenibile ad aver riconosciuto di recente, in un passaggio chiave, come la situazione climatica sia divenuta così grave da dover essere posta sullo stesso livello degli squilibri socio-economici; siamo tristi nella misura in cui ci rendiamo conto che c’è una rottura tra mondo scientifico e politico, nel senso che questi due mondi comunicano poco tra loro”. Alberto Mattiacci, del Comitato scientifico Eurispes, ha sottolineato l’importanza del monito contenuto nell’Agenda 2030 ad operare in una visione globale, dove si rammenta appunto che “da soli non si arriva da nessuna parte”. Gian Maria Fara, Presidente Eurispes, ha condotto un ragionamento socio-politico ad ampio raggio e molto critico verso la rotta intrapresa da tempo da un Sistema Paese che vede certe fratture apparire sempre più allargate. “Viviamo di ritardi storici e di una politica che non riesce a programmare; a ciò aggiungiamo che una propaganda sempre più a basso costo ha creato solo pessimismo e qualunquismo. Attenzione a non considerare il populismo nelle sue diverse forme come un surrogato di una politica assente, che dovrebbe invece tornare a essere il luogo di mediazione e d’ispirazione dell’azione dello Stato: occorre insomma una ricostruzione morale e materiale. Tuttavia alla sfiducia verso la politica si contrappone la fiducia verso la magistratura e le forze dell’ordine”, ha spiegato Fara mettendo in guardia anche dai rischi celati dietro a fenomeni come la Brexit e ai sovranismi in chiave internazionale. Tornando all’Italia, nello specifico, il Presidente Eurispes ha concluso l’intervento con un appello a non lasciare sola la piccola e media imprenditoria e neanche quella parte consistente del nostro Paese che lavora e produce attraverso la Partita Iva. (Simone Sperduto/Inform)

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