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Registr. Trib. Roma n.338/2007 del 19-07-2007
INFORMAZIONI DEL GIORNO – NEWS PER GLI ITALIANI ALL'ESTERO

Presentata alla Camera la ricerca “L’Abruzzo e i suoi giovani” alla presenza del mondo accademico e scolastico

CAMERA DEI DEPUTATI

 

ROMA – È stata presentata nella sala stampa di Montecitorio la ricerca “L’Abruzzo e i suoi giovani” alla presenza di rappresentanti del mondo accademico e scolastico. La ricerca, come spiegato dal moderatore Gianni Lattanzio (Associazione Abruzzesi nel Mondo), è stata condotta dalla Società Italiana di Sociologia e dal CAFRE di Pisa. “La particolarità di questo libro è quella di essere scritto con una particolare trasversalità cioè chiedendo ai giovani studenti di partecipare alla ricerca aiutati sia dagli insegnanti sia dai sociologi”, ha spiegato Lattanzio sottolineando il metodo scientifico presente nella metodologia della ricerca. “L’emigrazione è connaturata con l’Abruzzo”, ha aggiunto Lattanzio ricordando che questa Regione ha una popolazione iscritta all’Aire di oltre 200mila cittadini che rappresentano circa il 16% della popolazione residente; soltanto nel 2023 sono espatriate dall’Abruzzo oltre duemila persone. La fascia dei giovani, quella compresa tra 18 e 34 anni, è circa il 19% del totale. “C’è una tendenza ad andare via, vuol dire che manca qualcosa anche se i giovani abruzzesi sono molto legati al loro territorio”, ha sottolineato Lattanzio. Il deputato Pd Luciano D’Alfonso (già Presidente della Regione Abruzzo) ha parlato della necessità di realizzare un progetto di vita per l’Abruzzo con investimenti economici pensando soprattutto alle giovani generazioni, alle imprese e ai territori quali protagonisti di tutto ciò. “La conoscenza professionale, analitica e resa oggettiva, dei giovani naturalmente ci è molto comoda e funzionale”, ha spiegato D’Alfonso precisando come la conoscenza di dati analitici sia molto utile al decisore pubblico. Il deputato del Pd Fabio Porta ha ricordato alla platea che ad esempio nel Sud America, circoscrizione di sua elezione, c’è una grande comunità abruzzese. “Tutti i giovani hanno questa bella propensione alla mobilità e alla possibilità di approfondire le proprie conoscenze o fare delle esperienze di lavoro all’estero; il problema però è quando questa mobilità è obbligata e non spontanea, soprattutto quando la mobilità non è circolare e non consente quindi anche un rientro. C’è un problema di attrattività del nostro Paese che andrebbe approfondito”, ha rilevato Porta. “Non ci spaventa il fatto che i giovani partano, ci dispiace che non ci sia attrattiva del territorio”, ha aggiunto a sua volta Lattanzio definendo tale problema come un qualcosa di comune anche ad altre Regioni italiane. Angelo Caruso (Presidente Provincia L’Aquila) ha parlato di una ricerca che potrà essere una bussola in grado di orientare le scelte strategiche per il territorio abruzzese. Caruso ha anche evidenziato come la forza di certi territori, distanti dalle grandi concentrazioni metropolitane, sia proprio un maggior senso di attaccamento alle proprie tradizioni; oltre a questo si è parlato anche del turismo delle radici quale occasione di possibile rilancio di vitalità soprattutto per i borghi più spopolati. “Il turismo delle radici sia l’occasione per riscoprire territori e per poter pensare di collaborare con la società di quel territorio”, ha rilevato  Lattanzio. “Stiamo lavorando sul tema del turismo delle radici e del ripopolamento dei piccoli centri e stiamo preparando una risoluzione da presentare in Commissione Esteri che stimoli il Governo a intervenire in maniera più incisiva su questo tema ”, ha segnalato in proposito Porta. Michele Lanzetta (Direttore CAFRE Università Pisa) ha parlato del concetto di “accorciamento delle generazioni” nel senso che i cambiamenti sono più rapidi già all’interno di un quinquennio e non più nella finestra temporale di un decennio ed oltre come avveniva un tempo. “Ogni territorio ha le sue specificità: si tratta di un’indagine molto capillare, con gli strumenti che vengono da nostri esperti in ricerca sociale e statistica, sui fenomeni emersi che non sono solo quelli dell’emigrazione”, ha spiegato Lanzetta.  Patrizia Magnante (Università Tor Vergata) ha spiegato come la particolarità di questa indagine sia data anche dal fatto che c’è un gruppo di giovani che ha collaborato a svolgere una ricerca su un altro gruppo di coetanei. Magnante ha anche fatto riferimento ai due istituti scolastici che si sono resi disponibili alla ricerca ossia il “D’Aosta” de L’Aquila e il “Vittorio Gassman” di Roma. Serena Gianfaldoni (CAFRE Università Pisa) ha ricordato come dalla ricerca sia emerso che i giovani abruzzesi abbiano dimostrato un grande attaccamento al territorio che considerano bello e sicuro ma allo stesso tempo è stato evidenziato come per alcuni giovani si faccia sentire una certa marginalità territoriale. In generale i giovani chiedono alle istituzioni di essere ascoltati, mostrando anche delle incertezze sul futuro. Giorgia Altobelli (Collaboratrice ricerca INDIRE-ITS Academy) ha precisato come la ricerca abbia riguardato tematiche che incidono profondamente sulle scelte di vita dei giovani abruzzesi. “I nostri giovani non solo amano l’Abruzzo, vivono l’Abruzzo, si formano in Abruzzo e vorrebbero rimanere in Abruzzo”, ha spiegato Altobelli che ha volutamente sottolineato la parola Abruzzo più volte per rimarcare questo senso di appartenenza dei giovani. Clarice Lattanzi (Presidente Anteas L’Aquila-Sulmona) ha rilevato l’importanza del terzo settore che opera nel sociale e nel turismo. Tra gli altri interventi segnaliamo quello di Roberto Biondi (docente Istituto “D’Aosta”) ha sottolineato sia l’esigenza di una politica che lavori sui territori per avere il polso della situazione, sia il paradosso di una politica che cerca le risposte dai giovani, ma che poi non le ascolta. A tal proposito il moderatore Lattanzio ha ribadito come proprio questi momenti di incontro in una sede istituzionale possano contribuire ad abbattere una certa difficoltà nel comunicare con il mondo della politica. (Inform)

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