CULTURA ITALIANA NEL MONDO
PESCARA – A Gian Maria Annovi, Maria Nicolai Paynter e Riikka Ala-Risku il 16° Premio Internazionale Flaiano di Italianistica La Cultura italiana nel mondo
Gian Maria Annovi si è aggiudicato il riconoscimento per il saggio “Pier Paolo Pasolini: Performing Authorship”. Nel saggio, segnalato dall’Istituto Italiano di Cultura di Los Angeles, Annovi evidenzia come a partire dall’inizio degli anni sessanta, Pasolini abbia posto un’enfasi sempre crescente sul concetto di autore, in totale controtendenza rispetto al discorso critico dell’epoca, culminante con la barthesiana teoria della morte dell’autore. Questa consapevolezza permette non solo di rileggere la seconda fase dell’opera pasoliniana in una nuova luce, ma anche di rivalutare le teorie dell’autore dal punto di vista di una posizione soggettiva radicale come quella pasoliniana.
Gian Maria Annovi è associate professor of French and Italian and Gender Studies presso la University of Southern California di Los Angeles (USC).Si è laureato in Filosofia all’Università di Bologna, dove ha poi svolto ricerca nel campo della Letteratura Italiana Contemporanea e ha ottenuto un Dottorato di Ricerca in Italian Studies alla Columbia University.
Ha pubblicato i saggi Altri corpi. Poesia e corporalità negli anni Sessanta (Gedit, 2008) e Pier Paolo Pasolini: Performing Authorship (Columbia University Press, 2017).
Maria Nicolai Paynter è stata premiata per il libro “On Friendship and freedom. The correspondence of Ignazio Silone and Marcel Fleischmann”, segnalato dall’Istituto Italiano di Cultura di Toronto.
Maria Nicolai ,coniugata Paynter, è nata a Canosa Sannita (Chieti ma si è formata in vari paesi.
Ha conseguito il BA in International Studies presso l’Iowa College, il MA e il PhD in Italian presso la University of Toronto. La tesi di dottorato Symbolism and Irony in Silone’s Narrative Works ha vinto il Premio Silone. Tradotta in italiano dall’autore è stata pubblicata con il titolo: Simbolismo e Ironia nella narrativa di Silone.
In questo volume la prof.ssa Paynter ha pubblicato per la prima volta la corrispondenza tra Ignazio Silone e l’amico di vecchia data, filantropo e collezionista d’arte americano Marcel Fleischmann. Attraverso tale materiale la Paynter non solo dà uno spaccato storico degli anni del Fascismo e del Nazismo fino alla morte di Silone nel 1978, ma offre anche una storia umana e di amicizia tra due personaggi provenienti da diverse culture.
Riconoscimento a Riikka Ala-Risku per la ricerca “Contrasti e commistioni. Plurilinguismo, dialetto e metalingua nella narrativa italiana contemporanea”, segnalata dall’Istituto Italiano di Cultura di Helsinki.
Riikka Ala-Risku (1981, Kauhajoki) è un’italianista finlandese che da una quindicina d’anni divide la sua vita tra il suo paese d’origine e quello d’adozione. Deve la scoperta della lingua italiana agli studi liceali di latino e il suo perfezionamento all’assiduo esercizio con la Settimana enigmistica. Dopo essersi laureata in filologia italiana all’Università di Helsinki nel 2007, ha continuato i suoi studi all’Università di Pisa, dove nel 2012 ha ottenuto la Laurea Magistrale in Lingua e letteratura italiana. Sempre all’Università di Helsinki ha svolto i suoi studi di dottorato dove nel dicembre 2016 ha discusso la sua tesi di dottorato sul plurilinguismo, dialetto e metalingua nella letteratura italiana contemporanea.
Nella grande sfera della sociolinguistica letteraria i suoi interessi di ricerca includono inoltre l’uso degli allocutivi e la cortesia verbale, le ideologie linguistiche e la letteratura novecentesca. È stata docente di lingua, linguistica e letteratura italiana all’Università di Helsinki e ha collaborato con la sezione delle lingue ugro-finniche dell’Università di Firenze. Attualmente vive a Pisa e progetta una traduzione finlandese in prosa della Divina Commedia.
La ricerca esamina il plurilinguismo e il dialetto letterario nella contemporaneità italiana, con un’attenzione particolare all’uso della metalingua. Nonostante le profezie sulla scomparsa delle varietà diatopicamente connotate, il panorama nazionale ha visto il proliferare di opere narrative i cui autori scelgono di ricorrere ai dialetti accanto all’italiano. Il corpus analizzato consiste di trentatrè opere, pubblicate tra il 1991 e il 2011 da undici autori italiani, rappresentanti della “neodialettalità letteraria”. I testi sono accomunati dalla presenza di: dialetti (siciliano, napoletano, romanesco, lombardo e genovese), lingue di minoranza (sardo, friulano), e altre lingue (spagnolo).(Inform)