mercoledì, 8 Gennaio, 2014 in
NOTIZIE INFORM
DIRITTI UMANI
Domani in Campidoglio tavola rotonda organizzata da Cir e da Fidapa
“Perché si Tratta di Te. Contro la tratta di persone migranti per sfruttamento sessuale e lavorativo”
ROMA – “Perché Si Tratta di Te. Contro la tratta delle persone migranti per sfruttamento sessuale e lavorativo”: è il titolo della tavola rotonda che si terrà domani 9 gennaio a Roma, nella sala “Gonzaga” del Campidoglio (via della Consolazione, 4) dalle ore 15.30.
L’incontro è organizzato dal Cir-Consiglio Italiano per i Rifugiati e da Fidapa-Federazione Italiana Donne Arti Professioni e Affari-Bpw Italy in collaborazione con Programma Integra, InMigrazione Onlus, la Cooperativa Be Free, l’associazione colombiana Espacios de Mujer e si pone l’obiettivo di stimolare il dibattito sul fenomeno ampio e complesso della tratta di esseri umani per sfruttamento sessuale o lavorativo . Il Cir è impegnato sul tema anche con il progetto “Rosarno… e poi? contro lo sfruttamento lavorativo e per la tutela delle vittime” che intende favorire l’emersione del lavoro nero e di altri fenomeni di violenza e sfruttamento lavorativo di cittadini immigrati, attraverso la tutela legale e il sostegno all’integrazione.
Degli aspetti di prevenzione, individuazione delle potenziali vittime e della loro tutela e assistenza così come dell’applicazione normativa, si parlerà in occasione della tavola rotonda, in cui si confronteranno operatori che nel quotidiano affrontano questi aspetti e cercano soluzioni sostenibili.
“La tratta di esseri umani – sottolinea il Cir – è un reato grave contro la persona che si traduce nella mercificazione dell’individuo e nella sopraffazione della sua dignità. La tratta coinvolge persone di varie nazionalità, assoggettate a diverse tipologie di sfruttamento (sessuale, lavorativo, accattonaggio, economie illegali), ora manifeste e facilmente individuabili, ora non espresse e mimetizzate proprio al fine di non essere comprese e contrastate.
La tratta è un fenomeno estremamente complesso ed in continua evoluzione. In Italia la tratta è una realtà consolidata e strutturale dei sistemi di sfruttamento. La crisi economica e un mercato del lavoro precario, irregolare e “flessibile” hanno certamente favorito lo sviluppo del fenomeno. Dal 1999 al 2012 i servizi di aiuto alle vittime sono entrati in contatto con oltre 65.000 persone; di queste, ben 21.378 hanno deciso di entrare in un programma di protezione e assistenza sociale.
Per quanto riguarda l’età, nel 2012 continuano a essere sfruttate prevalentemente nella prostituzione soprattutto le giovani tra i 18 e i 25 anni (più del 50%).
I Paesi di origine principali delle persone trafficate e assistite dagli enti sono la Nigeria e la Romania; in costante crescita il Brasile, il Marocco, la Cina; si registra, infine, il ritorno dell’Albania.
E’ accertato che le persone trafficate sopportano forme di disagio multiple. In molti casi, infatti, vivono in condizioni di povertà, fanno uso o abuso di alcool e/o di sostanze stupefacenti, sviluppano problemi di salute mentale e subiscono molte forme di discriminazione e di violenza, molto cresciuta negli ultimi anni. (fonte: Punto e a capo sulla tratta: 1° rapporto di ricerca sulla tratta – Caritas italiana e CNCA, ottobre 2013)”.
“L’ordinamento italiano – ricorda il Cir – dispone di un importante strumento di tutela delle vittime: l’articolo 18 del Testo Unico Immigrazione, che prevede la possibilità di rilascio di uno speciale permesso di soggiorno allo straniero sottoposto a violenza o a grave sfruttamento, quando vi sia pericolo per la sua incolumità per effetto del tentativo di sottrarsi ai condizionamenti di un’associazione criminale o delle dichiarazioni rese in un procedimento penale”.(Inform)