ISTITUZIONI
(Fonte immagine – Presidenza del Consiglio)
ROMA – Il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha incontrato a Palazzo Chigi il Presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, in vista della riunione straordinaria del Consiglio europeo che si terrà a Bruxelles il 9 e 10 febbraio. “Saranno al centro del dibattito alcune sfide – ha esordito nel suo intervento la Premier – che noi consideriamo cruciali, che lo sono per l’Europa intera: il tema economico e il tema della migrazione. Sull’economia il Consiglio europeo discuterà del rafforzamento della competitività dell’industria europea. Siamo tutti consapevoli di come l’Europa debba proteggere le proprie imprese, noi pensiamo che debba farlo con coraggio, con visione, assicurando parità di condizioni per tutti gli Stati membri. Come ho avuto modi di sottolineare al Presidente Michel, noi dobbiamo dare segnali concreti per sostenere chi produce, semplificando gli attuali strumenti esistenti”. “Per l’Italia questa semplificazione significa soprattutto flessibilità sui fondi europei esistenti. Bisogna avere coraggio di investire sul futuro senza però lasciare nessuno indietro. A questo riguardo la posizione italiana è che serva cautela sul tema del rilassamento delle regole sugli aiuti di Stato, perché l’obiettivo deve essere quello di sostenere le imprese, ma non deve rischiare di indebolire il Mercato Unico”, ha rilevato Meloni sottolineando il bisogno di parità di condizioni. “Noi crediamo che serva il coraggio di realizzare strumenti come un Fondo sovrano europeo: per sostenere gli investimenti, per proteggere la sovranità economica, industriale, tecnologica del nostro continente. È una materia sulla quale non sarà facile accordarsi subito, a 27, su un obiettivo così ambizioso. Ma per noi è importante che si vada verso quella direzione e che si dica che si intenda andare verso quella direzione”, ha aggiunto Meloni ricordando l’altro tema cruciale ossia quello delle migrazioni chiedendo con urgenza soluzioni europee. “Sono contenta – ha continuato il Presidente del Consiglio – del fatto che si stia affermando la consapevolezza che l’Europa può e deve immaginare soluzioni strutturali alla sfida migratoria partendo dalla difesa dei confini esterni, che ci sia consapevolezza del fatto che l’Italia non può chiaramente governare da sola questa materia. È un primo segnale importante che la Commissione europea abbia riconosciuto a fine novembre la priorità della rotta del Mediterraneo centrale e che nei giorni scorsi abbia riconosciuto la specificità anche delle frontiere marittime europee; quindi la consapevolezza che la materia vada trattata, per quello che riguarda il confine Sud, in maniera diversa da come è stata trattata su altri confini perché diversi sono gli strumenti che servono. Penso che a nessuno convenga dividersi su un tema come quello delle migrazioni perché si rischia, in fin dei conti, di fare un favore ai trafficanti di esseri umani e questo una civiltà come la nostra non credo che lo voglia e che possa permetterlo”, ha precisato Meloni invitando a rafforzare la cooperazione con i Paesi di origine e con i Paesi di transito dei flussi migratori. “Credo che l’impegno verso l’Africa dovrebbe essere un impegno di tutta l’Europa, e su questo anche mi pare che ci siano importanti punti di contatto, così come crediamo che si debba e si possa migliorare l’azione europea in tema di rimpatri. Queste sono le priorità sulle quali l’Italia lavora perché il prossimo Consiglio europeo dia segnali chiari e concreti ai cittadini in un momento difficile nel quale c’è bisogno di risposte pragmatiche, efficaci e veloci. Al Consiglio europeo sarà fondamentale anche riaffermare, come abbiamo già fatto nei precedenti Consigli europei, la costante e forte coesione europea nel sostegno a Kiev”, ha concluso Meloni.
“Ci troviamo in un momento particolarmente complesso – ha dal canto suo affermato Michel – avendo una transizione climatica ed economica ma l’Europa è capace a raccogliere le sfide. C’è una tentazione costante a rimettere in discussione le frontiere: il mondo sarà meno sicuro se non saremo in grado di sostenere l’Ucraina e di creare delle misure per bloccare questa guerra”, ha precisato Michel parlando di un Consiglio europeo che sarà importante anche sul fronte della crisi energetica e della sicurezza alimentare. “Le decisioni che prenderemo al Consiglio europeo saranno decisive per i prossimi dieci anni”, ha annunciato Michel richiamando il concetto di difesa del mercato interno. Quattro saranno i punti toccati: il sistema degli aiuti di Stato, una maggiore flessibilità dei mezzi finanziari, la creazione di meccanismi solidali, infine la costituzione di un Fondo di sovranità europea per investire in settori cruciali per il futuro del mercato interno. “Negli ultimi mesi c’è stato un aumento significativo di movimenti migratori: dobbiamo metterci d’accordo sul sostegno e la protezione delle frontiere esterne”, ha spiegato Michel focalizzandosi soprattutto sulla necessità di cooperazione con l’Africa e quindi con la cosiddetta sponda Sud del Mediterraneo. “Sono convinto che con razionalità e buon senso potremo trattare tutti questi argomenti”, ha concluso Michel invitando tutti ad essere all’altezza delle sfide future. (Inform)