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Nel VII centenario della morte, celebrato anche a San Gallo il DANTE DÌ 2021, tra musica e testi, tra sacro e profano

ASSOCIAZIONI

Da “Solidali e insieme”, Foglio del Centro Socio Culturale Italiano di San Gallo per la Svizzera Orientale ed il Liechtenstein

Dante Alighieri attuale e universale!

 

 

SAN GALLO – Nella splendida cornice dell’ Auditorium St. Katharinen, nell’edificio sede del Centro Culturale italiano, il Console onorario, il Comites e la Dante Alighieri di San Gallo – giusto per citare alcuni dei fari dell’italianità sangallese – hanno invitato alla celebrazione del Dante Dì, lo scorso 22 ottobre, alla presenza di un folto numero di invitati e di autorità .

Tra quest’ultime segnaliamo la signora Maria Pappa, nuova sindaca di San Gallo e la Signora Alexandra Akeret, nuova presidente del Consiglio della città; il Console onorario a San Gallo Georges Burger; il Min. Gabriele Altana, console generale d’Italia a Zurigo; il Segretario Generale del CGIE e quello Dipartimento degli Interni sangallese, diversi consiglieri dei Comites, il nuovo delegato della Conferenza Episcopale per le Missioni Cattoliche, Don Egidio Todeschini; rappresentanti del mondo sociale, accademico e religioso. Le parole dello stesso Dante tratte dalla Divina Commedia ed il suono dell’organo dell’Auditorium, magistralmente suonato dal M° Dieter Hubov (Arbon) hanno affascinato il pubblico presente. I versi di Dante, tratti da quattro dei passi più significativi e molto conosciuti della Commedia – quelli di Ulisse, Paolo e Francesca, Malaspina e San Bernardo di Chiaravalle – sono riecheggiati nella sala, intervallati da diversi pezzi musicali di Bach, Listz, Cimarosa, Valeri, Bossi, Mendelssohn ed altri, scelti ad hoc per introdurre i testi letterari, e dai discorsi celebrativi di circostanza, quasi un ping[1]pong di ammissioni di poca conoscenza reale del sommo poeta o di ottime competenze sia per l’obbligo scolastico della sua lettura nelle scuole italiane sia per un reale interesse maturato poi negli anni. Ammissioni di quanto le sfere umana, politica, filosofica, sociale, religiosa – che nella Divina Commedia sono ben rappresentate – abbiano toccato in un modo o nell’altro i presenti e continuano a farlo, se ancor oggi Dante si celebra e si legge a tutto tondo in tutto il mondo, in traduzione o in lingua originale, parafrasato o non commentato, compreso o non totalmente compreso, ma capace di attirare comunque alla sua lettura, alla sua trasposizione scenica e nelle arti figurative e musicali. D’altronde i contemporanei avevano chiamato la Commedia “divina” perché ne avevano apprezzato la bellezza della lingua. Nessuno, infatti, aveva mai proferito ciò che Dante aveva detto, nel modo in cui l’aveva detto in lingua italiana, frammista a detti in latino, e attingendo ai dialetti presenti sui territori limitrofi, almeno per quanto riguarda la scelta lessicale. Quest’ultimo aspetto è stato sottolineato dal Console Generale di Zurigo presente alla manifestazione per portare il saluto dell’Ambasciatore italiano a Berna che ha patrocinato l’evento. Maestro di cerimonia per eccellenza è stato il presidente del Centro Socio Culturale, che insieme ai suoi collaboratori ha prodotto e messo a disposizione un libretto divulgativo su Dante e la società dell’epoca, il programma di sala, i testi e l’aperitivo, che è seguito nella gioia dei presenti, dopo il periodo di confinamento per il Covid e l’allentamento delle misure restrittive e che è stato apprezzato in maniera speciale.

Commenti e chiacchiere liete ed elogi per la bella manifestazione hanno risuonato accanto ai calici del brindisi finale. (Eleonora Rothenberger Barbaro – Solidali e insieme del 27 ottobre 2021 /Inform)

 

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