FONDAZIONE MIGRANTES
ROMA – Il messaggio di papa Francesco ai partecipanti al G20 di Amburgo è “un messaggio innanzitutto pieno di realismo e di concretezza”. Così Mons. Gian Carlo Perego, Direttore pro tempore della Fondazione Migrantes, parla del messaggio che papa Francesco ha inviato ai partecipanti al G20 di Amburgo e nel quale ha esortato a dare priorità ai poveri e agli esclusi, rigettando conflitti armati e lavorando per la fine della corsa agli armamenti. Per Mons. Perego il mondo di oggi vede il 90 per cento delle persone escluse da questo “pensare il mondo di domani. E questo mondo escluso è proprio quello dei più poveri, degli esclusi, dei migranti. Proprio per questa ragione non si può pensare il mondo di domani se non guardando prioritariamente – qui la priorità è assoluta – a questa realtà di poveri. Il Papa poi accenna in particolar modo ad alcuni Paesi che vivono una situazione di fame e di sete: dal Sud Sudan allo Yemen, dal Corno d’Africa al Ciad. Quindi ricorda prioritariamente queste 30 milioni di persone – la fame e la sete che vivono – ma con loro guarda alla maggior parte del mondo”.
E parlando dei migranti il presule evidenzia che è “ un dato di fatto che sempre di meno l’Europa sta accogliendo richiedenti asilo in questi ultimi tre anni e sempre di meno si sta aprendo a un ricollocamento, cioè ad una gestione europea dell’accoglienza dei richiedenti asilo e dei rifugiati. E questo è un segnale forte che il Papa dà richiamando anche le figure dell’Europa della solidarietà: Adenauer, Monnet, De Gasperi, che hanno pensato invece l’Europa non solo economica ma anche della giustizia sociale e della solidarietà. E quindi è un invito forte ad un’accoglienza che non sia residuale e a un’apertura di accoglienza che sia diffusa in tutto il contesto europeo oltre che nelle realtà ecclesiali. Non dimentichiamo – aggiunge Mons. Perego – l’appello del Papa a tutte le parrocchie d’Europa. E collegato al tema dei migranti giustamente il Papa pone il tema delle guerre: otto milioni di profughi lo scorso anno, derivanti dalle 33 guerre in atto che Francesco qualifica come ‘inutili stragi’, come Papa Benedetto XV aveva fatto il 1° agosto 1917, ovvero 100 anni fa, definendo la Prima Guerra Mondiale l’ ‘inutile strage’. È quindi un forte invito alla pace, che era già avvenuto nel suo discorso all’Onu e all’Europa, ritirando il premio Carlo Magno”.(Migrantes online, 10 luglio/Inform)