ANNIVERSARIO DELLA LIBERAZIONE
ROMA – Dopo la cerimonia all’Altare della Patria e la deposizione di una corona d’alloro al Sacrario della Brigata Maiella (decorata di medaglia d’oro al valor militare) a Taranta Peligna, il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, si è recato a Casoli dove ha concluso le celebrazioni del 73° anniversario della Liberazione.
Vi è un significato particolare – ha detto Mattarella – nel ricordare la Liberazione, il 25 aprile, qui a Casoli. Sono molto lieto di poterlo fare perché Casoli è stato uno dei centri nevralgici della Resistenza in Abruzzo, e celebrare qui la festa della Liberazione consente di sottolineare le pagine di storia, non sempre adeguatamente sottolineate e conosciute, scritte dalla Resistenza nel Mezzogiorno d’Italia.
In questa Regione così bella e così fiera – ha proseguito il capo dello Stato -si svolsero, tra il 1943 e il 1944, alcuni degli episodi più drammatici e decisivi della lunga e sanguinosa guerra per liberare l’Italia dal nazifascismo e per restituire il nostro Paese al novero delle nazioni democratiche e pienamente civili. Tra queste montagne, alte e innevate, sulle pendici del Gran Sasso, nelle valli della Majella, tra i paesi e i borghi d’alta quota, nacquero spontaneamente nuclei del movimento di Resistenza al nazifascismo. I primi in Italia.
Tra essi vi erano intellettuali, contadini e pastori, militari tornati dal fronte, carabinieri. C’erano antifascisti di lungo corso ed ex militanti fascisti, che si sentivano delusi e traditi. C’era tanta gente semplice, decisa a difendere il proprio territorio dai saccheggi e dalle prepotenze. La riconquista della libertà e dell’onore ne costituiva l’elemento unificante. (Inform)