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L’Ugl a Marcinelle, Capone: “Un monito per il presente e il futuro che ci ricorda l’importanza della sicurezza sul lavoro e del rispetto dei diritti dei lavoratori, indipendentemente dalla loro nazionalità”

SINDACATI

L’8 agosto 1956 morirono  262 minatori: 136 erano italiani

 

MARCINELLE – “Ricordiamo una delle pagine più buie della storia del lavoro, la tragedia di Marcinelle. Commemoriamo tutti coloro che hanno perso la vita in uno dei più gravi incidenti sul lavoro. Non si tratta soltanto di un evento del passato, ma un monito per il presente e il futuro che ci ricorda l’importanza della sicurezza sul lavoro e del rispetto dei diritti dei lavoratori, indipendentemente dalla loro nazionalità”. Lo ha dichiarato il Segretario generale dell’Ugl Paolo Capone oggi con una delegazione del sindacato a  Marcinelle, in Belgio, per il 68° anniversario della tragedia. L’8 agosto 1956 una esplosione nella miniera di carbone del Bois du Cazier uccise 262 minatori sui 275 in turno: 136 erano italiani, emigrati in base al Protocollo italo-belga che prevedeva l’invio di 50 000 lavoratori in cambio di carbone. Dal 2001, in occasione dell’anniversario del disastro, si celebra anche la “Giornata nazionale del sacrificio del lavoro italiano nel mondo”. “L’Ugl è presente con una sua delegazione per ribadire l’impegno a lottare per condizioni di lavoro dignitose e sicure per tutti”  ha detto  Capone, assicurando che  “continueremo a vigilare affinché le leggi sulla sicurezza vengano rispettate e affinché i diritti dei lavoratori siano sempre al centro delle politiche economiche e sociali”. “E’ fondamentale, in tal senso – ha proseguito Capone – promuovere a livello nazionale ed europeo, una vera e propria cultura del lavoro fondata sulla salvaguardia della salute e della vita dei lavoratori”. I dati Inail fotografano un tragico bilancio: sono 469 gli incidenti mortali sul lavoro nel primo semestre del 2024 pari a +4,2%, ovvero 19 in più rispetto alle 450 registrate nel pari periodo del 2023. Questi numeri non sono solo statistiche fredde ma rappresentano vite spezzate e famiglie distrutte da Nord a Sud del Paese”.  “E’inaccettabile che, nel XXI secolo, nonostante i progressi tecnologici e normativi, si continuino a registrare tragedie sul posto di lavoro. È prioritario intervenire per migliorare gli standard e le misure preventive, garantendo che i responsabili delle violazioni siano adeguatamente sanzionati”, ha detto Capone spiegando che “in tal senso, abbiamo registrato la disponibilità del Governo, che ha recentemente annunciato l’immissione di nuovi ispettori, figura fondamentale per realizzare controlli capillari e rigorosi”. “Ogni lavoratore – ha concluso Capone – ha il diritto di tornare a casa sano e salvo alla fine della giornata . Non può esistere sicurezza senza controlli e non può essere esercitato il diritto al lavoro senza sicurezza”. (Inform)

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