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Registr. Trib. Roma n.338/2007 del 19-07-2007
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L’intervento di Massimo Ungaro (Italia Viva, ripartizione Europa) in favore del decreto relativo a misure urgenti in materia di sostegno alle imprese e agli operatori economici connesse all’emergenza da Covid-19 e contro il caro bollette

CAMERA DEI DEPUTATI

 

ROMA – Il deputato eletto nella ripartizione Europa Massimo Ungaro (Italia Viva) è intervenuto in Aula nel corso della discussione per la conversione in legge del decreto relativo a misure urgenti in materia di sostegno alle imprese e agli operatori economici, di lavoro, salute e servizi territoriali, connesse all’emergenza da Covid-19, e per il contenimento degli effetti degli aumenti dei prezzi nel settore elettrico, già approvato dal Senato e, al termine della discussione, approvato anche dalla Camera dei deputati.

Ungaro ha espresso apprezzamento per il provvedimento che – ha segnalato – assegna “quasi 1,7 miliardi nel 2022, 2,5 miliardi in tutto, per sostenere quei comparti che sono stati maggiormente penalizzati dalle chiusure dovute alla pandemia” e interviene anche contro il caro bollette, “che sta compromettendo la nostra ripresa”. Il deputato ricorda inoltre che si tratta del “primo di una serie di interventi che il Governo ha messo a punto” su questo tema, con risorse che egli ritiene sosterranno l’economia italiana.

Soddisfazione viene espressa anche per le misure previste per le piccole e medie imprese italiane, “a partire dalle attività di commercio al dettaglio, che hanno sofferto molto durante il lockdown, anche a causa della crescente tendenza naturale dei cittadini a ordinare i propri prodotti online, e per “gli aiuti concreti” previsti per “una larga serie di settori”, come “quello del turismo, della cultura, dello spettacolo, dello sport, delle discoteche, del wedding, il settore HoReCa, il settore termale, i gestori di impianti natatori, dei bus turistici”.

Ungaro richiama poi tra gli emendamenti presentati da Italia Viva e accolti nel testo finale, quello relativo alla costituzione del fascicolo sanitario elettronico, “uno strumento utile alla migliore prevenzione e strategico per la diagnosi e cura di ogni malattia”, definito da Ungaro “una vera e propria rivoluzione per la nostra sanità”; la possibilità prevista di cessione del credito dei bonus edilizi a soggetti vigilati, che a suo giudizio potrà evitare la paralisi del mercato; e la riapertura dei termini per i pagamenti delle rate della rottamazione-ter, in scadenza al 2020-2021, “rottamazione che permette non la cancellazione del nozionale dell’imposta, perché non si tratta di condono – precisa il deputato, – ma vengono ridotti gli interessi legali e le sanzioni, e, quindi, veniamo incontro ai contribuenti che hanno avuto difficoltà” con i pagamenti nel periodo più acuto dell’emergenza pandemica.

“Nel provvedimento viene anche estesa la tassazione di favore per chi riceve una pensione estera e trasloca in un comune con meno di 20 mila abitanti nel sud Italia, e potrà godere di un’aliquota del 7 per cento – segnala ancora Ungaro, che esprime apprezzamento anche all’estensione prevista ai comuni terremotati. Tuttavia, per il deputato, occorre “una strategia integrata che non si può fermare soltanto alla leva fiscale, se l’idea è quella di rivitalizzare i piccoli comuni”. Allo stesso modo, egli definisce “interessanti” le misure contenute nel decreto che “cercano di incentivare e venire incontro ai cosiddetti nomadi digitali, ossia chi magari lavora all’estero ma può lavorare in remoto e quindi viene nel nostro Paese”; “anche qui, se vogliamo veramente che questo fenomeno possa valorizzare il nostro Meridione, è fondamentale accelerare sul tema della rete unica e che la connessione di fascia larga arrivi in tutti i comuni italiani – evidenzia il deputato.

Tra gli interventi previsti per le imprese del settore dello spettacolo e dell’intrattenimento, Ungaro richiama, tra gli altri, quello che sospende i versamenti dovuti nei mesi di gennaio, febbraio e marzo per le ritenute di lavoro dipendente e dell’IVA per tutti quei soggetti che hanno dovuto chiudere per via delle restrizioni dovute al Covid, una misura importante per “un settore che ha sofferto moltissimo” con le chiusure.

Anche sul tema dell’energia, egli sottolinea l’importanza degli interventi previsti, “senza prevedere un ulteriore scostamento di bilancio”. “Sgraviamo le imprese dagli oneri di sistema solitamente addebitati in bolletta e compensiamo, almeno parzialmente, i maggiori oneri delle aziende energivore attraverso un credito d’imposta del 20 per cento, un intervento – rileva il deputato – totalmente compatibile con le norme europee, a sostegno del nostro tessuto industriale”. “In tema di infrastrutture e lavori pubblici, le stazioni appaltanti potranno aggiornare i prezzari regionali in ragione degli esiti delle rilevazioni effettuate dal MIMS su base semestrale e questo – sottolinea Ungaro – potrà evitare che molte delle opere pubbliche previste anche dal PNRR si fermino a causa dell’aumento esponenziale del prezzo delle materie prime”, intervento che egli ritiene “fondamentale per impedire un rallentamento dell’esecuzione del PNRR”.

“In termini di politica energetica, oltre alle proposte avanzate dall’Italia, sarà fondamentale anche agire a livello europeo per cercare di raggiungere una vera e propria autonomia energetica, attraverso la quale potremo sottrarci alle turbolenze dei prezzi delle materie prime. Su questo – ribadisce Ungaro, – noi sposiamo interamente la linea indicata dal Governo: aumentare le fonti di energia rinnovabile, attraverso anche una decisa opera di semplificazione delle procedure, e diversificare le fonti di approvvigionamento del gas”. Su questo fronte, Ungaro segnala anche la necessità di aumentare il numero di rigassificatori e di “reinvestire sui giacimenti esistenti di gas nazionale: è assurdo che, su un fabbisogno tra i 70 e i 76 miliardi di metri cubi di gas, 20 anni fa ne producevamo in Italia 17 miliardi e oggi 3,3 – afferma il deputato, segnalando che occorre “una decisa inversione di tendenza”. “Siamo convinti della bontà e dell’importanza di questi provvedimenti per salvaguardare la ripresa economica minacciata, dal lato dell’offerta, dal caro energia e, dal lato della domanda, dalla guerra nel nostro continente che sta avvenendo in Ucraina. Due fenomeni – conclude Ungaro – che rischiano di far deragliare la nostra ripresa, di cui, invece, la nostra economia ha bisogno dopo la pandemia”. (Inform)

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