direttore responsabile Goffredo Morgia
Registr. Trib. Roma n.338/2007 del 19-07-2007
INFORMAZIONI DEL GIORNO – NEWS PER GLI ITALIANI ALL'ESTERO

L’intervento del Presidente del Consiglio Draghi, oggi a Milano Congressi, all’evento “Youth4Climate: Driving Ambition”

GOVERNO

 

(fonte immagine  Presidenza del consiglio)

MILANO – La sessione conclusiva dello ‘Youth4Climate: Driving Ambition’ si è tenuta oggi al MICO Milano Congressi, alla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. L’evento, moderato da Roberto Cingolani, Ministro della Transizione Ecologica, ha visto gli interventi di Mario Draghi, Presidente del Consiglio dei Ministri, e di Boris Johnson, Primo Ministro del Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del Nord (in collegamento da remoto); il video messaggio di Antonio Guterres, Segretario Generale dell’ONU e l’illustrazione da parte dei ragazzi delle conclusioni dei gruppi di lavoro.

A seguire la traduzione in italiano dell’intervento di Mario Draghi.

Vorrei ringraziare tutti i giovani che negli ultimi mesi hanno lavorato con così tanto impegno, soprattutto nel corso di questi tre giorni. Rappresentate la generazione di giovani più grande nella storia. Circa 3 miliardi di persone con meno di 25 anni, e un aspetto molto importante è che la maggior parte vengono da paesi a basso e medio reddito. Questa generazione, la vostra generazione, è la più minacciata dai cambiamenti climatici. Sapete fin troppo bene quali sono le conseguenze drammatiche delle disuguaglianze globali in termini di povertà, malnutrizione, accesso a servizi sanitari.

Avete ragione ad esigere una responsabilizzazione, ad esigere cambiamento. L’attuale andamento ci dice che non stiamo riuscendo a mantenere la nostra promessa di contenere il riscaldamento globale entro 1,5 gradi. La pandemia ed i cambiamenti climatici hanno contribuito a spingere quasi 100 milioni di persone in povertà estrema, portando il totale a 730 milioni. La crisi climatica, la crisi sanitaria e quella alimentare sono strettamente intrecciate. Per affrontare tutte queste crisi, dobbiamo agire più velocemente – molto più velocemente – e con più efficacia.

La transizione ecologica non è una scelta – è una necessità. Abbiamo solo due possibilità. O affrontiamo adesso i costi di questa transizione o agiamo dopo – il che vorrebbe dire pagare il prezzo molto più alto di un disastro climatico. La ripresa post-pandemia ci dà l’occasione di portare avanti le nostre ambizioni in materia di clima, e di farlo in modo equo. Lo Stato deve essere pronto ad aiutare le famiglie e le imprese a sostenere i costi a breve termine di questa transizione.

L’Italia sta facendo tutto il possibile per garantire che i vari Paesi si muovano nella giusta direzione – e rapidamente. Nell’ambito dell’Unione europea abbiamo contribuito ad istituire il programma ‘Next Generation EU’ per assicurare una ripresa equa e sostenibile.  La transizione ecologica è uno dei tre pilastri di tale programma, assieme alla digitalizzazione e l’inclusione sociale. L’Italia ha stanziato il 40% delle risorse nel nostro Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) per la transizione ecologica. Il nostro obiettivo è quello di aumentare la quota dei rinnovabili nel nostro mix energetico, rendere più sostenibile la mobilità, migliorare l’efficienza energetica dei nostri edifici e proteggere la biodiversità.

Come Presidenza del G20 e Co-Presidenza della COP26 con il Regno Unito, stiamo esigendo che i Paesi rispettino i loro impegni climatici e, in certi casi, che siano pronti a prenderne di più audaci. Se vogliamo aver successo, tutti i Paesi devono fare la loro parte, a partire da quelli del G20. I Paesi del G20 generano oltre l’80% del PIL a livello mondiale e oltre 75% delle emissioni globali. Tutti i principali attori e emettitori ne fanno parte.

Nella loro riunione a giugno, i Ministri dell’Istruzione del G20 si sono impegnati a promuovere l’insegnamento in materia di sviluppo sostenibile nei programmi didattici. A luglio, alla riunione ministeriale G20 su Energia e Clima a Napoli, i Ministri si sono impegnati a dedicare una parte significante dei loro piani di ripresa alla transizione ecologica. Ciononostante siamo consapevoli che dobbiamo fare di più – molto di più. Questo sarà l’obiettivo del Vertice a Roma che si terrà alla fine di ottobre. A livello G20, vogliamo riuscire a prendere un impegno per quanto riguarda la necessità di realizzare l’obiettivo di 1,5°C. E vogliamo sviluppare, dobbiamo sviluppare, delle strategie a lungo termine che siano coerenti con quell’obiettivo del 1,5°C.

Allo stesso tempo dobbiamo rispettare il nostro impegno di donare 100 miliardi di dollari per sostenere i Paesi in via di sviluppo. I Paesi a basso e medio reddito sono spesso più esposti agli effetti dei cambiamenti climatici. E’ inevitabile che le emissioni in una parte del mondo abbiano un impatto sul resto della Terra. Aiutare questi Paesi con le loro transizioni risulta dunque essere sia un imperativo morale sia un bisogno urgente. Noi adulti abbiamo imparato cosa dobbiamo fare: mitigare, adattare e raccogliere fondi per aiutare i Paesi più poveri a fare lo stesso.

Ma la cosa più importante è che dobbiamo farlo adesso. Dobbiamo agire adesso. Sono convinto che abbiamo tanto da imparare dalle vostre idee, i vostri suggerimenti e la vostra leadership. E dalle vostre pressioni, che sono davvero benvenute. Dobbiamo essere chiamati all’azione. La vostra mobilitazione è stata di grande impatto, e siate sicuri: vi stiamo ascoltando. Grazie. (Inform)

Facebooktwitterredditpinterestlinkedinmail
Powered by Comunicazione Inform | Designed by ComunicazioneInform