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INFORMAZIONI DEL GIORNO – NEWS PER GLI ITALIANI ALL'ESTERO

L’intervento del Premier Draghi nell’Aula del Senato in vista del Consiglio europeo

SENATO DELLA REPUBBLICA

(fonte immagine Senato)

ROMA – Nell’Aula del Senato il Premier Draghi ha anticipato i temi in discussione nel prossimo Consiglio Europeo: si tratta di pandemia e vaccini, transizione digitale, costo dell’energia, migrazioni, commercio estero, impegni internazionali e, in particolare, la COP 26. Nell’Unione europea quasi quattro adulti su cinque hanno ricevuto almeno una dose, per un totale di 307 milioni di persone. In Europa sono state somministrate 130 dosi di vaccino per 100 abitanti, a fronte delle 121 negli Stati Uniti. In Italia la campagna procede più spedita della media europea: ad oggi l’86% della popolazione sopra i dodici anni ha ricevuto almeno una dose e l’81% è completamente vaccinata. Negli ultimi tre mesi e mezzo l’Italia ha dunque vaccinato metà della popolazione con più di dodici anni. “Uno sforzo straordinario per cui dobbiamo essere grati al nostro sistema sanitario, a partire da medici e infermieri”, ha commentato Draghi ammettendo che la curva epidemiologica è oggi sotto controllo. “Il Consiglio europeo riaffermerà il proprio impegno a contribuire alla solidarietà internazionale in materia di vaccini. Dobbiamo incrementare la fornitura di dosi ai Paesi più fragili, perché possano proteggere i loro cittadini e per impedire l’insorgenza e la diffusione di nuove e pericolose varianti: solo il 2,8% di chi vive in un Paese a basso reddito ha ricevuto almeno una dose di vaccino”, ha aggiunto Draghi evidenziando l’impegno italiano all’interno del programma Covax. “Al Consiglio d’Europa discuteremo inoltre dell’approccio per affrontare e superare eventuali future pandemie. Al Global Health Summit dello scorso maggio abbiamo firmato la Dichiarazione di Roma, che ci impegna a migliorare la condivisione di dati e conoscenze a livello globale”, ha sottolineato ricordando che a settembre la Commissione europea ha inaugurato l’HERA, ossia l’Autorità europea per la preparazione e la risposta alle emergenze sanitarie. “Per quanto riguarda l’Agenda digitale, il Consiglio intende definire la tabella di marcia per gli obiettivi del 2030, anche con l’indicazione di scadenze e di un sistema di monitoraggio. Gli obiettivi europei per il 2030 riguardano quattro aree prioritarie: infrastrutture digitali sicure, efficienti e sostenibili; trasformazione digitale delle imprese; digitalizzazione dei servizi pubblici e la formazione di competenze digitali”, ha aggiunto Draghi che sul fronte della cybersicurezza ha posto quale obiettivo la garanzia di un quadro normativo chiaro per identificare risposte rapide e coordinate. “Una sfida decisiva per l’Europa è raggiungere l’autonomia tecnologica nei semiconduttori e nelle tecnologie quantistiche. L’Europa è passata dal 44% della capacità globale di semiconduttori nel 1990 ad appena il 9% nel 2021. Dipendiamo sempre di più dalle forniture extraeuropee e quando queste ritardano o si bloccano, come è accaduto in questi mesi di ripartenza economica, le aziende possono vedersi costrette a fermare o rallentare di molto la loro produzione”, ha spiegato Draghi auspicando che l’Unione europea metta insieme le capacità di ricerca, progettazione, sperimentazione e produzione di tutti i Paesi europei. “Sosteniamo con convinzione la proposta della Commissione dell’Unione europea di adottare uno European Chips Act”, ha aggiunto Draghi parlando quindi del tema legato al costo dell’energia con il Governo italiano che ha sollecitato la Commissione a esplorare rapidamente l’opzione di acquisti e stoccaggi congiunti di gas naturale su base volontaria con misure di medio periodo. “Vogliamo procedere con la transizione ambientale e rispettare gli obiettivi di decarbonizzazione che ci siamo posti per il 2030 e il 2050”, ha spiegato Draghi a proposito di energie rinnovabili. Sulle migrazioni invece il monito all’ Europa è per un maggiore impegno sul fronte dei corridoi umanitari. “È però essenziale che la Commissione presenti piani di azione chiari, adeguatamente finanziati e rivolti con pari priorità a tutte le rotte del Mediterraneo, compresa quella meridionale. L’Unione europea deve inoltre prestare attenzione alla specificità delle frontiere marittime e all’effettiva stabilità politica della Libia e della Tunisia”, ha precisato Draghi che sulla riforma dell’Organizzazione mondiale del commercio auspica che la dodicesima conferenza ministeriale di fine novembre abbia successo mentre è atteso il vertice di chiusura del G20 a Roma nell’ultimo fine settimana di ottobre; quindi ci sarà l’altrettanto attesa Conferenza di Glasgow per la Cop26. “L’Unione europea si è posta obiettivi ambiziosi, che includono la riduzione delle emissioni di gas climalteranti del 55% rispetto ai livelli del 1990 entro il 2030 e il raggiungimento di zero emissioni nette nel 2050”, ha concluso Draghi. (Inform)

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