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INFORMAZIONI DEL GIORNO – NEWS PER GLI ITALIANI ALL'ESTERO

“Le Tre Venezie che legge”, emigrazione e vita quotidiana nel ciclo di incontri letterari online della Sociedad Italiana “Las Tres Venecias”

ASSOCIAZIONI

MAR DEL PLATA – Si è tenuto nei giorni scorsi il secondo incontro letterario online promosso dalla Sociedad Italiana “Las Tres Venecias” di Mar del Plata: dal 4 novembre 1954 essa promuove l’associazionismo in Argentina dei nativi e dei discendenti del Triveneto italiano. “Le Tre Venezie che legge. Su strofe, rime e narrazione: quando la poesia e il racconto ci allietano”, questo il titolo dell’incontro tra lettori italiani ed italo-argentini. L’evento ha visto la partecipazione dei consiglieri del Cgie Marcelo Carrara e Mariano  Gazzola (Vice segretario generale del Cgie per l’America Latina) e di Laura Albanese, coordinatrice culturale della Sociedad Italiana “Las tres Venecias” . “Un punto di incontro dell’italianità in un periodo difficile”, è stato il motto di un evento in pieno inverno argentino, dopo oltre centoventi giorni di quarantena: diventa dunque importante sentire una vicinanza, anche se solo virtuale. Alla lettura si sono alternati: Cristina Larice Sassi (“Voci ancestrali”), Juan Manuel Seoane Tiribelli (“Il seno nudo” – continuazione fantastica per un racconto di Italo Calvino), Enriqueta Borrello (“Acqua e Silenzio”; “L’orologio da polso”), Leonardo Girardi (“Amore da spiaggia”), Pasquale Guaglianone (“Tante navi tante storie” – tratto dall’omonimo libro), Gastone Cappelloni (poesie senza titolo), Angelo Di Lorenzo (“Eran i capei d’oro a l’aura sparsi” – lettura tratta da Francesco Petrarca; “Sulla Luna” – lettura tratta da Gianni Rodari), Maria Teresa Lavalle (“La smorfia”), Federica Zanca (brani tratti dal libro “Da Cuore a Cuore”).

C’è tutta la nostalgia ma anche l’apparente leggerezza della satira nelle storie di emigrazione o comunque di vita quotidiana raccontate dai lettori. C’è quel “custode di rabbia” che forse scriverà messaggi spezzando i vuoti momenti d’amor rimpianto, narrato da Gastone Cappelloni; oppure c’è “l’orologio da polso” di Enriqueta Borrello che ha perduto tutte le lancette, tranne quelle dei secondi: al posto delle altre, due buchi dai quali spuntano due denti lunghi e brillanti, che rimandano all’India e ad un incantatore di serpenti. E poi ancora “la smorfia burlona” raccontata da Maria Teresa Lavalle. Toccante e introspettivo è il racconto di Pasquale Guaglianone, tratto dal libro “Tante navi tante storie”, che è la narrazione di un addio da parte di un migrante che sta per lasciare la sua terra d’origine, il tutto ambientato nel lontano secondo dopoguerra quando l’America era sì lontana ma anche molto ambita. “Il lungo serpentone della strada, che allora conduceva alla stazione ferroviaria, ci si parava davanti e ogni metro, ogni passo, era una riflessione. Il mio sguardo era immerso nel vuoto. Provavo una sensazione mai provata prima. Un vuoto che mi assaliva. L’America era davvero lontana”, è il racconto emozionale di un’esperienza di emigrazione comune a tante altre.

L’appuntamento è per il prossimo incontro letterario che si terrà il 22 agosto; ma anche per l’evento molto atteso e previsto per l’inizio del novembre prossimo, in occasione dell’anniversario di fondazione della Sociedad Italiana “Las Tres Venecias”. Come ha anticipato Marcelo Carrara, il 4 novembre 2020 saranno ben 66 gli anni di vita istituzionale e – emergenza Covid permettendo – dovrebbe tenersi la consueta festa: è comunque in programma una rassegna, ossia una piccola pubblicazione, che racchiuderà i brani letti durante questi incontri e che sarà distribuita agli associati. (Simone Sperduto/Inform)

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