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L’Aula approva la mozione Gelmini ed altri concernente iniziative in materia di obblighi vaccinali, tra gli interventi favorevoli anche quello di Massimo Ungaro (Italia Viva, ripartizione Europa)

CAMERA DEI DEPUTATI

 

 

ROMA – Il deputato eletto nella ripartizione Europa Massimo Ungaro (Italia Viva) è intervenuto in Aula nel corso della discussione cui è seguita l’approvazione della mozione Gelmini ed altri concernente iniziative in materia di obblighi vaccinali.

Ungaro ha sottolineato come il tema della copertura vaccinale inerente l’influenza, “malattia che ha un evidente impatto sulla sanità pubblica dal punto di vista epidemiologico, clinico, ma anche economico”, è “importante” e oggi “ancora più decisivo”, vista la concomitanza con la diffusione del Covid-19. “La situazione – afferma Ungaro – si preannuncia molto più complessa e ancora più difficile da gestire: le due patologie, influenza e Covid, infatti, sono molto simili, almeno nella fase di esordio. È del tutto evidente, dunque, come la diffusione della tipica sindrome influenzale stagionale renderà ulteriormente confusa e difficile la valutazione e, di conseguenza, la gestione della situazione epidemiologica complessiva del Covid-19, che, invece, dovrà essere precisa e puntuale per evitare che l’indispensabile controllo dei focolai sfugga di mano”. L’esponente di Italia Viva rileva dunque come nei prossimi mesi sarà essenziale “poter rapidamente distinguere tra Covid 19 e possibili sintomi influenzali o parainfluenzali” e come a questo fine il vaccino antinfluenzale può risultare decisivo; “per questo – sottolinea – la comunità scientifica mondiale e le autorità sanitarie di quasi tutti i Paesi indicano come fondamentale l’obiettivo di vaccinare contro l’influenza una fascia più ampia possibile di popolazione, specie tra le fasce più fragili o più esposte al contatto con il virus, come quelle che operano nei presidi ospedalieri o socio-sanitari”.

Ungaro ricorda anche che la copertura vaccinale contro l’influenza “aiuterà a ridurre gli effetti di una patologia che, in alcune forme, è seria e ha ricadute notevoli sui sistemi sanitari”: “l’Istat – segnala – stima in 400 il numero di decessi direttamente riferibili a tale sindrome, ma in ben 8 mila quelli causati per le complicanze correlate al virus in pazienti affetti da altre patologie”. “A livello mondiale – aggiunge Ungaro, – l’OMS stima ogni anno tra i 3 e i 5 milioni i casi gravi di influenza e tra i 290 e i 650 mila i decessi. Il Centro europeo per il controllo delle malattie stima che, in media, circa 40 mila persone perdano prematuramente la vita ogni anno a causa dell’influenza e che il 90 per cento dei decessi si verifichi in soggetti di età superiore ai 65 anni, specialmente tra quelli affetti da patologie croniche”. Inoltre “la spesa diretta e indiretta legata a questa patologia ammonta a circa 10,7 miliardi di euro, di cui 8,6 sono a carico delle famiglie e 2,1 a carico dello Stato – ricorda il deputato di Italia Viva, che ribadisce poi come “una più estesa copertura vaccinale contro l’influenza avrebbe ridotto sensibilmente il numero dei soggetti ammalati di Covid 19 in Italia” e ne avrebbe garantito una maggiore certezza nella diagnosi. La vaccinazione  antinfluenzale, infatti, “oltre a permettere una semplificazione della diagnosi e della gestione dei casi sospetti, a causa della sintomatologia sovrapponibile, assicura negli individui una protezione in più contro il Covid-19, considerato che un soggetto già indebolito dall’influenza potrebbe riscontrare conseguenze più serie nel contrarre successivamente il Coronavirus”. Ungaro richiama poi alcuni studi pubblicati dalla rivista The Lancet che dimostrano come alcuni virus influenzali possono facilitare l’ingresso del Covid-19 nei polmoni e che la vaccinazione antinfluenzale è invece associata a una manifestazione del Coronavirus meno grave, poiché aumenta le difese immunitarie di base.

Per Ungaro è dunque “indispensabile mettere in campo una vaccinazione su larga scala come strumento di protezione di massa, perché qui non si tratta solo di proteggere la salute del singolo cittadino ma anche quella pubblica, oggi più che mai”. Oltre alla copertura da assicurare agli operatori sanitari e sociosanitari, si richiama l’importanza di prevedere anche “la protezione della classe d’età infantile, considerata un possibile veicolo di infezione”, e viste anche le ripercussioni che il virus ha avuto sul sistema scolastico. Si ribadisce poi l’importanza di raggiungere coperture vaccinali elevate nei gruppi di popolazione target, “in particolare negli anziani con più di 65 anni e nei soggetti ad alto rischio di tutte le età”. “In realtà, l’obiettivo di copertura minimo dell’OMS è del 75%, quello ottimale del 95%”, ma “nel nostro Paese non è stato raggiunto l’obiettivo minimo tra le categorie in cui la prassi è fortemente raccomandata – rileva Ungaro, che sottolinea come la copertura rispetto alla popolazione generale è stata pari al 15,8% nella stagione 2018-19, “con una riduzione in confronto al 19, 6% degli anni 2009-2010, mentre se consideriamo la popolazione sopra ai 65 anni di età, la copertura sale di media al 53%, che è comunque ben al di sotto degli obiettivi ottimali”.

“Per questo riteniamo urgente che il Governo si attivi affinché, specie quest’anno, gli obiettivi di copertura vaccinale indicati dalle autorità sanitarie siano raggiunti – afferma Ungaro, spiegando il suo sostegno alla mozione e richiamando gli impegni prioritari in essa contenuti: introdurre misure affinché le regioni e le province autonome, nell’ambito delle rispettive competenze, assicurino l’approvvigionamento dei vaccini antinfluenzali per assicurare un avvio tempestivo della campagna vaccinale e la possibilità di raggiungere gli obiettivi di copertura vaccinale indicati dall’OMS e dal Piano nazionale 2017-2019; introdurre iniziative affinché sia anzitutto valorizzata l’offerta attiva delle vaccinazioni, a mezzo di medici di medicina generale e pediatri di libera scelta; assicurare la copertura totale di tutta la popolazione accolta nelle RSA e nei servizi residenziali e semiresidenziali per persone con disabilità, nonché di tutto il personale di tali strutture o che possa venire a contatto con tali soggetti.

“Noi abbiamo il dovere di chiedere al Governo ogni sforzo per prevenire un ricorso incontrollato ai servizi di prima assistenza, un sensibile aumento delle ospedalizzazioni e la difficoltà di operare dei presidi sanitari territoriali, che potrebbero già essere sotto pressione a causa del Covid-19 – conclude Ungaro, aggiungendo anche la necessità di valutare in futuro l’obbligatorietà del vaccino anti-Covid “almeno per le categorie più esposte, a cominciare da medici e infermieri”. “Una gestione ordinata, razionale e responsabile dell’emergenza epidemica e una riduzione dell’impatto sul Sistema sanitario passa anche da qui: stavolta – ribadisce Ungaro – non possiamo sbagliare. (Inform)

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